8 Aprile 2015

Al via il Balkan Florence Express con “Figlio di Nessuno”

 
Figlio di nessuno
Figlio di nessuno

Cambia format e location il primo festival di cinema balcanico in Italia promosso da Oxfam e Fondazione Sistema Toscana: una proiezione al mese e una tre giorni di film a febbraio per l’evento conclusivo. Primo appuntamento domenica 12 aprile, al Cinema Alfieri di Firenze, con una doppia proiezione in anteprima, alle 20:00 e alle 22:00, del film rivelazione all’ultimo Festival del Cinema di Venezia “Figlio di Nessuno”.

Cambio di look per il Balkan Florence Express, il primo festival italiano di cinema contemporaneo dei Balcani Occidentali promosso da Oxfam Italia in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, arrivato ormai al quarto anno. Tante le iniziative e le sorprese che si alterneranno nel corso di tutto il 2015 in giro per Firenze: una proiezione al mese dei film più belli del cinema balcanico in tante location e una tre giorni di film, incontri e molto altro a febbraio, per conoscere e scoprire il grande fermento e la rinascita culturale, sociale ed economica di una terra che porta ancora sulla propria pelle i segni dei tragici conflitti degli anni ’90. Un cambio di format destinato a far diventare il Balkan Florence Express sempre più un punto di riferimento per i tutti fiorentini e i tanti appassionati che, fra cinema, arte e le tante iniziative in programma, vogliono avvicinarsi e imparare qualcosa in più sulla storia, la cultura, le difficoltà e le speranze dei popoli che vivono in quest’area così vicina a noi.

Figlio di Nessuno: in anteprima il 12 aprile al Cinema Alfieri

Primo appuntamento con il Balkan 2015 in programma domenica 12 aprile, al Cinema Alfieri di Firenze (Via degli Ulivi 6, 50122), con una doppia proiezione in anteprima toscana, alle ore 20:00 e alle ore 22:00, del film “Figlio di Nessuno” (guarda il trailer) del giovane e talentuoso regista serbo Vuk Ršumović. Un appuntamento imperdibile quindi (prima dell’uscita nelle sale il 16 aprile), con il film rivelazione dell’ultimo Festival del Cinema di Venezia, dove si è aggiudicata il Premio Fipresci come miglior film, il Premio Fedeora per la migliore sceneggiatura, e il premio del pubblico RaroVideo. Prodotto da Soul Food e in via di distribuzione in Italia grazie a Cineclub Internazionale. La proiezione del 12 aprile sarà preceduta da un aperitivo di benvenuto, alle ore 19:30, nel foyer del Cinema Alfieri.

Il Balkan Florence Express da quest’anno vuole portare il miglior cinema dei Balcani in giro per tutta Firenze, facendo conoscere sempre di più a tutti i fiorentini una cultura bellissima e ancora da noi poco conosciuta. – spiega il responsabile delle attività di Oxfam a Firenze, Lorenzo Ridi –  Attraverso i tanti appuntamenti che si snoderanno per tutto l’anno, sarà infatti possibile per tutti i fiorentini scoprire un territorio che, dopo le tragedie e le difficoltà del recente passato, ha oggi una grande voglia di rinascita e riscatto a  partire dalla valorizzazione delle proprie tradizioni ed eccellenze. Oxfam è al lavoro nei Balcani proprio su questo aspetto da molti anni . Un grande ringraziamento va perciò a tutti i partner come la Fondazione Sistema Toscana e il Cinema Alfieri che renderanno possibile questo percorso  che tra proiezioni, incontri con gli autori e tantissime sorprese, ci porterà fino al gran finale di febbraio.”

 

La trama

Come quasi una versione balcanica del capolavoro “L’enfant sauvage” di Francois Truffaut, “Figlio di Nessuno” racconta l’incredibile storia vera di Haris, un bambino ritrovato da solo fra le montagne della Bosnia Erzegovina nel 1988: un orfano cresciuto dai lupi allo stato selvaggio che, dopo essere stato spedito in un orfanotrofio di Belgrado, nel 1992 verrà armato di fucile e mandato sul fronte bosniaco dove conoscerà gli orrori della guerra. E dove, per la prima volta nella sua vita, riuscirà a prendere una decisione tutta sua.


‘Figlio di Nessuno’ è un debutto cinematografico di grande maturità e purezza etica ed estetica, un racconto in tre atti quasi muto che utilizza la luce e l’ombra come potenti strumenti narrativi, una struttura perfettamente circolare che inizia e finisce con uno sparo e si articola intorno a un paio di scarpe: quelle che Haris rifiuta, accetta, scambia e di nuovo rifiuta, come maschere sempre inadeguate a definire il suo ruolo nel mondo”. (MYmovies, Paola Casella).

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