Cresce l’allarme Ebola nella Repubblica Democratica del Congo
Dall’inizio di aprile tre nuovi focolai epidemici hanno causato decine di contagi con 22 decessi registrati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra cui nuovi casi nella provincia di Équateur a Mbandaka. Una città di quasi 1 milione di abitanti che si trova sulle rive del fiume Congo, una delle grandi vie di comunicazione del paese, lungo cui le persone contagiate, se inconsapevoli, potrebbero muoversi durante il periodo di incubazione del virus.
Ed è proprio a Mbandaka, che i team di Oxfam hanno appena lanciato una campagna di informazione pubblica tra la popolazione, per spiegare come proteggersi dal contagio di un virus letale che sta facendo registrare un tasso di mortalità oltre il 42%.
Tanti non credono all’esistenza del virus o semplicemente hanno paura dei farmaci che vengono distribuiti. Esistono anche alcune pratiche tradizionali di sepoltura e contatto con i cadaveri che possono aumentare il rischio di trasmissione del virus dopo la morte della persona contagiata.
Cosa fa Oxfam per contenere e prevenire la diffusione di Ebola
Siamo impegnati in una corsa contro il tempo per scongiurare il ripetersi della terrificante epidemia di Ebola che nel 2014 colpì l’Africa occidentale.
Lavoriamo per fornire informazioni sia porta a porta nelle comunità più vulnerabili ed esposte al rischio di contagio, che con spot e documentari nelle radio e tv locali.
Istalliamo punti per la distribuzione di acqua clorinata negli ospedali, nelle scuole e nei porti, distribuiamo kit igienico-sanitari tra la popolazione e interveniamo per la disinfettazione delle abitazioni dove si sono verificati casi di contagio.