Subito dopo la devastante distruzione di Gaza nel 2014 venne istituito il GRM come misura temporanea per facilitare l’entrata di materiali da costruzione e una gamma di strumenti classificati e trattati da Israele come “a doppio uso”. A due anni e mezzo di distanza, il ripristino e lo sviluppo delle infrastrutture idriche vitali per garantire l’accesso all’acqua alla popolazione, continua a essere ostacolato ed è ancora sotto il pieno controllo del Governo israeliano, mostrando così fino a che punto le politiche governative d’Israele continuino a destabilizzare la risposta umanitaria, a causare il declino di Gaza e a esacerbare la separazione della Striscia dal resto del Territorio Palestinese Occupato e del mondo.
Il presente documento analizza l’efficacia del GRM nel migliorare l’accesso ai servizi idrici, igienici e fognari, valuta i ruoli e le responsabilità di una serie di attori e identifica le misure urgenti da intraprendere in relazione al GRM per contribuire allo sviluppo in Gaza di un settore idrico che sia giusto, efficiente e sostenibile.