24 Novembre 2022

OXFAM: “ANCORA UNA VOLTA LA FORTEZZA EUROPA CALPESTA I DIRITTI DI CHI FUGGE”

 

Il nuovo Piano presentato dalla Commissione Ue, che sarà discusso domani, mira solo alla difesa delle frontiere Ue delegata a Paesi terzi

Scelte costose e inefficaci, che calpestano il diritto d’asilo

Appello urgente per un cambio di passo a livello europeo

Roma, 24 novembre 2022 – Ancora una volta l’Unione europea mette in campo vecchie idee basate sulla mera difesa delle frontiere europee, che hanno già dimostrato di non funzionare e di avere come unico esito quello di calpestare i diritti umani. Cosa che già accade in Grecia, dove migliaia di persone sono lasciate in un limbo spesso senza la possibilità di richiedere asilo, costrette a sopravvivere in condizioni disumane negli hotspot allestiti sulle isole dalla Ue; o nel Mediterraneo centrale, dove oltre 100 mila migranti sono stati riportati nei lager libici negli ultimi 5 anni, per effetto del Memorandum tra Italia e Libia, appena rinnovato.

È quanto denuncia Oxfam, alla vigilia del Consiglio dei Ministri degli Interni e della Giustizia Ue, che domani discuterà il nuovo Piano in 20 punti presentato dalla Commissione, con l’obiettivo esplicito di fermare i flussi migratori verso l’Europa, dopo il braccio di ferro delle ultime settimane sui salvataggi dei migranti nel Mediterraneo.

Questo Piano è profondamente sbagliato, ed è una perdita di tempo. Non affronta la vera questione, e cioè riportare la discussione sul Patto Europeo per la Migrazione e l’Asilo nel solco del rispetto dei diritti delle persone e delle normative esistenti sul diritto di asilo. – ha detto Giulia Capitani, policy advisor su migrazioni di Oxfam Italia – Eppure, la risposta europea offerta agli oltre 7 milioni di ucraini, costretti a lasciare il paese dallo scorso 24 febbraio, è la dimostrazione che quando c’è la volontà politica, è possibile trovare un accordo giusto. Al contrario, la strategia dell’Unione europea nel Mediterraneo continua a puntare sull’esternalizzazione delle frontiere europee, delegandone il controllo a Paesi come Turchia e Libia, che vengono generosamente finanziati con il denaro dei contribuenti nonostante le palesi e gravissime violazioni dei diritti umani, denunciate dall’ONU e da organismi di monitoraggio indipendenti. Sforzi e risorse che al contrario potrebbero essere impiegate per ampliare le possibilità di accoglienza degli stati membri e creare meccanismi di condivisione delle responsabilità non solo su base volontaria”.

Per questo Oxfam chiede all’Unione europea e agli stati membri di lavorare insieme per:

  • rafforzare il sistema di asilo comune, riaffermando la centralità del diritto alla protezione delle persone in fuga;
  • stabilire regole efficaci per una condivisione delle responsabilità di accoglienza tra gli stati membri, principalmente attraverso la riforma del regolamento di Dublino;
  • interrompere gli accordi in essere che delegano a Paesi terzi il controllo dei flussi migratori verso l’Europa, evitando di stringerne di nuovi.

Ufficio stampa Oxfam Italia

Mariateresa Alvino – 348.9803541 – [email protected]

David Mattesini – 349.4417723 – [email protected]

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