22 Dicembre 2025

FERMARE L’ESPANSIONE DEGLI INSEDIAMENTI ISRAELIANI: UNA SFIDA PER LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE

 

L’analisi di Paolo Pezzati, Portavoce per le emergenze umanitarie

LA DENUNCIA E L’APPELLO PER IL FUTURO DEL POPOLO PALESTINESE

L’espansione degli insediamenti, gli attacchi da parte dell’occupazione israeliana e dei coloni costituiscono una grave violazione del diritto internazionale. La comunità internazionale deve chiamare i responsabili a rispondere di queste violazioni, interrompere il sostegno alle attività degli insediamenti e adottare misure deterrenti, tra cui una chiara distinzione tra lo Stato di Israele e il territorio palestinese occupato nel 1967.

Con queste parole, solo pochi giorni fa, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen, in visita in Italia, chiedeva un impegno concreto per garantire un futuro al proprio popolo. Negli stessi giorni, una delegazione di economisti e imprenditori dalla Cisgiordania – in una serie audizioni e incontri alla Camera, al Senato e al Ministero degli Esteri – ha denunciato con forza l’impatto socio-economico devastante dell’occupazione israeliana. Un’iniziativa realizzata nel quadro della campagna “Stop al commercio con gli insediamenti illegali”, promossa da Oxfam assieme a decine di organizzazioni italiane e internazionali.

Una serie di incontri arrivati come ultima tappa di un tour che ha toccato anche Parigi, Berlino, L’Aja, Bruxelles e Copenaghen, con un obiettivo principale: mostrare quanto il riconoscimento dello Stato di Palestina, pur importante, rischia di restare un mero atto simbolico senza un impegno concreto della comunità internazionale a costruire le condizioni affinché il popolo palestinese abbia una reale capacità di esercitare sovranità nel proprio territorio, riappropriandosi in pieno dell’uso dei terreni e delle risorse naturali.

I PRESUPPOSTI PER L’AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE

Oggi più che mai, l’autodeterminazione del popolo palestinese passa infatti dalla possibilità di gestire la propria terra, di liberarsi dai vincoli dell’occupazione e dalle implicazioni dell’espansione delle colonie israeliane, illegali secondo il diritto internazionale.

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