27 Marzo 2024

GAZA: LA NOSTRA RISPOSTA UMANITARIA NON SI FERMA

 
Gli attacchi aerei israeliani hanno distrutto la Città di Al Zahra. Le torri residenziali nella Striscia di Gaza sono state ridotte in macerie durante un attacco aereo israeliano, con almeno venticinque torri residenziali prese di mira. Foto: Alef Multimedia Company/ Oxfam

A cinque mesi dall’inizio del conflitto, la nostra risposta umanitaria continua senza sosta, nonostante le gravi difficoltà legate alla sicurezza, all’accessibilità e alla disponibilità degli aiuti. Questo impegno costante è reso possibile grazie alle generose donazioni delle persone e all’eccezionale lavoro del nostro personale e dei partner locali. Giorno dopo giorno, con determinazione, ci adoperiamo per portare aiuto e sostegno alla popolazione palestinese.

Abbiamo fornito assistenza a più di 250.000 persone, tra cui oltre 119.000 bambini, garantendo loro accesso all’acqua potabile, ai generi alimentari, all’assistenza finanziaria, ai servizi igienico-sanitari e alla protezione.

Le perdite umane sono state devastanti: oltre 30.000 palestinesi hanno perso la vita, con il 70% delle vittime costituite da donne e bambini, mentre il numero di israeliani deceduti supera i 1.200, con 134 di loro ancora tenuti in ostaggio. Attualmente, nella Striscia di Gaza, il numero degli sfollati supera 1,9 milioni, con oltre 1,5 milioni di palestinesi che si sono rifugiati nella zona di Rafah.

Un ragazzo tra le rovine della sua casa a Rafah, distrutta durante un bombardamento dello scorso febbraio che in una sola notte, ha causato la morte di 100 persone. Foto: Alef Multimedia/ Oxfam

ACQUA PULITA E SICURA

  • Grazie ai 5 impianti di desalinizzazione che sono stati finora installati, abbiamo potuto garantire acqua pulita a circa 13.000 persone a Rafah; in prossimità degli impianti, abbiamo consegnato 5.000 taniche per il trasporto dell’acqua, oltre a 1.200 bucket nei rifugi informali di Rafah.
  • Oltre 44.000 persone hanno ricevuto acqua pulita grazie al trasporto con le autobotti, un servizio che sta continuando e che continuerà per i prossimi mesi, permettendo una fornitura quotidiana di cui beneficeranno circa 10.000 persone. È stato inoltre ripristinato un impianto per lo smaltimento delle acque reflue, così da limitare l’insorgere di malattie.
Sfollati a Rafah in fila per l’acqua presso uno degli impianti di desalinizzazione che abbiamo installato in partenariato con il Youth Empowerment Center. Foto: Wassem Mushtaha/Oxfam

IGIENE E PREVENZIONE DALLE MALATTIE

La situazione delle donne in età fertile e delle adolescenti nella striscia di Gaza è estremamente grave. La diffusione di malattie come l’epatite e le infezioni è particolarmente preoccupante all’interno dei campi per sfollati, dove le persone sono già indebolite dalla fame e dal freddo. È quindi cruciale intervenire tempestivamente per proteggere la salute e il benessere delle donne e delle ragazze.

Queste donne costituiscono il 30% della popolazione locale, con 50.000 donne in stato di gravidanza e 105.000 madri che allattano. È fondamentale comprendere che esse sono esposte a rischi elevati di malattie e infezioni, dovuti principalmente alla mancanza di servizi igienico-sanitari puliti.

Per questo motivo, abbiamo fornito oltre 22.000 kit igienico-sanitari, di cui circa 3.600 specificamente destinati a ragazze e adolescenti, e altri 1.000 per madri con bambini piccoli. Queste azioni sono indispensabili per garantire che queste donne possano prendersi cura adeguatamente della propria igiene.

Un membro dello staff del nostro partner Atfaluna distribuisce kit igienico sanitari alle donne e alle ragazze ospitate nelle scuole ora trasformate in rifugi a Deir Al Balah, nel Sud della Striscia. Foto: Ghada AlHaddad/Oxfam

CIBO E ALIMENTI

La situazione alimentare nella Striscia di Gaza è disumana e inaccettabile. La portata della catastrofe umanitaria in corso è tale da rappresentare un rischio reale di genocidio. Tutta la popolazione di Gaza si trova ad affrontare livelli critici di insicurezza alimentare, un tragico scenario che purtroppo si tradurrà presto in un aumento significativo di morti. Lo denuncia un nuovo report sullo stato dell’insicurezza alimentare nella Striscia, promosso da un network di 19 agenzie e istituzioni intergovernative di cui Oxfam fa parte.* Ora, tutta la popolazione di Gaza sta lottando per sopravvivere in condizioni estreme e si stima che il numero di persone che potrebbero morire di fame sia raddoppiato. All’interno di questa drammatica cornice, siamo riusciti a distribuire a oltre 58.000 persone forniture di cibo, agli sfollati nei rifugi informali e nelle famiglie ospitanti. Abbiamo distribuito anche aiuti in denaro, per permettere alle persone di acquistare, laddove possibile, beni e alimenti di prima necessità.

Protezione dal freddo e dalle intemperie

La condizione degli sfollati, che si trovano ospitati in strutture già al limite della capacità o costretti a vivere in tende improvvisate, si è drasticamente aggravata con l’arrivo dell’inverno e il continuo afflusso di nuove persone. In questa difficile situazione, intere famiglie si trovano costrette a condividere un unico letto e una sola coperta per cercare di proteggersi dal freddo. Per far fronte a questa emergenza, abbiamo distribuito coperte, materassi, biancheria da letto e abiti caldi a più di 19.000 persone.

Fahima, che lavora per il nostro partner CFTA, insieme alle colleghe durante una sessione di sensibilizzazione per le donne ospitate in uno dei rifugi a Rafah. Foto: Alef Multimedia/ Oxfam

Protezione e assistenza alle persone più fragili

Tra tutta la popolazione vulnerabile, composta da disabili, anziani e malati, le condizioni sono estremamente difficili. Abbiamo fornito assistenza essenziale distribuendo presidi e ausili per coloro che non sono autosufficienti, oltre a kit speciali per le persone con bisogni particolari, raggiungendo più di 12.000 individui.

IL TUO SOSTEGNO È VITALE

Tu, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone che sono intrappolate nella Striscia senza un posto dove fuggire per mettersi in salvo. Questi civili innocenti stanno pagando un prezzo altissimo, che nessuno dovrebbe pagare.

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