15 Marzo 2025

GAZA SENZA ACQUA PULITA: LA LOTTA DI CHI NON SI ARRENDE

 
Punti di distribuzione e latrine installati nel campo dove Shahinaz e altre centinaia di persone hanno trovato rifugio. Foto: Alef Multimedia Company/ Oxfam
Punti di distribuzione e latrine installati nel campo dove Shahinaz e altre centinaia di persone hanno trovato rifugio. Foto: Alef Multimedia Company/ Oxfam

Ci hanno fornito sacchi di sabbia e barriere per gli accampamenti, e questo ci ha aiutati in modo significativo. Queste misure hanno protetto il campo dall’erosione, dagli allagamenti, e dall’acqua stagnante.” Shahinaz, sfollata a Deir Al Balah.

Dopo essere stata costretta a sfollare da Gaza City, Shahinaz si è offerta volontaria nel campo improvvisato in cui ha trovato rifugio, determinata a supportare la sua comunità in mezzo a sfide enormi, prima tra tutte quella di avere acqua pulita.

Con l’arrivo dell’inverno, le sfide che affrontavamo sono diventate schiaccianti, specialmente con il terreno argilloso di Deir Al-Balah. Abbiamo trovato una grave erosione del suolo, e allagamenti nelle tende” ci ha raccontato Shahinaz.

A Gaza, oggi circa l’80% delle reti idriche è inservibile; sono fuori uso anche la maggior parte delle stazioni di pompaggio delle acque reflue, gran parte dei pozzi comunali, degli impianti di desalinizzazione e dei pozzi privati, che non possono essere messi in funzione per la mancanza di carburante e generatori. L’inverno ha portato inoltre forti piogge e inondazioni, che hanno inasprito pesantemente la situazione già tragica delle centinaia di migliaia di sfollati, creando una condizione insalubre e pericolosa dal punto di vista della salute. Ma Shahinaz non si è arresa e, grazie al nostro aiuto, si è adoperata per migliorare le cose per sé e per la sua comunità:

Ci siamo coordinati con la Palestinian Environmental Friends Association e con Oxfam. Ci hanno fornito sacchi di sabbia e barriere per gli accampamenti, e questo ci ha aiutati in modo significativo. Queste misure hanno protetto il campo dall’erosione, dagli allagamenti, e dall’acqua stagnante. Il campo ha ricevuto anche acqua potabile, grazie a punti di distribuzione facilmente accessibili” continua Shahinaz, mostrandoci i sacchi di sabbia all’ingresso delle tende.

LE SOLUZIONI EFFICACI CHE SALVANO VITE

Nel mese successivo al cessate il fuoco, insieme ai nostri partner sul campo, ci siamo adoperati per intensificare gli sforzi per portare aiuto alla popolazione di Gaza, utilizzando strumenti efficaci ed efficienti: taniche, cisterne flessibili e rigide, serbatoi, pompe e kit igienico sanitari differenziati per sesso. Le attività in ambito idrico e igienico hanno coinvolto decine di migliaia di persone. Solo a Deir Al Balah, nel campo dove Shahinaz trovato rifugio, e in altri 14 campi in quella zona e Khan Younis, abbiamo garantito a oltre 20 mila persone una fornitura di 15 litri di acqua pulita al giorno, mentre oltre 28 mila persone hanno ricevuto tre litri d’acqua al giorno. Oltre 18 mila persone hanno ricevuto taniche per il trasporto e la conservazione dell’acqua.

Lo smaltimento dei rifiuti è essenziale per prevenire il diffondersi di malattie nei campi sovraffollati. Foto: Alef Multimedia Company/ Oxfam
Lo smaltimento dei rifiuti è essenziale per prevenire il diffondersi di malattie nei campi sovraffollati. Foto: Alef Multimedia Company/ Oxfam

Abbiamo anche messo in atto un progetto di smaltimento dei rifiuti, perché il personale addetto alle pulizie potesse trasportare i rifiuti dalle tende ai siti di smaltimento. I servizi igienici sono stati installati e ne è stata garantita la manutenzione, e le fogne sono state regolarmente curate e abbiamo effettuato lavori di pulizia”. Shahinaz e gli altri sfollati hanno contribuito in prima persona alla pulizia dei campi. Il nostro lavoro infatti ha riguardato anche la gestione dei rifiuti solidi, utilizzando carretti trainati dagli asini. Solo il 4 campi sono state raccolte oltre 44 tonnellate di rifiuti. Abbiamo inoltre condotto campagne informative e di sensibilizzazione della comunità sull’igiene di base in 12 campi a Khan Yunis e Deir Al Balah, distribuendo kit igienico sanitari a oltre 46 mila persone.

I PIANI PER IL FUTURO

Questi sforzi hanno apportato grandi benefici nel campo” continua Shahinaz “e hanno alleviato la durezza dell’inverno per gli sfollati”. Il nostro lavoro a fianco di Shahinaz continua. Abbiamo in programma la riparazione dei pozzi a Gaza City, e nelle zone di Rafah e Al Eskan, riabilitando le reti idriche danneggiate e installando latrine e cisterne fisse, nelle comunità ospitanti e nei campi per sfollati. Proseguiremo il trasporto d’acqua con le autobotti e la distribuzione di kit igienico sanitari.

Per assicurare acqua pulita e servizi igienico-sanitari adeguati a quante più persone possibile, dal 9 marzo al 5 aprile abbiamo lanciato la campagna di raccolta fondi DONA ACQUA, SALVA UNA VITA. Una campagna che ci permetterà di portare aiuto a Gaza come nelle più gravi emergenze del mondo.

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