21 Maggio 2021

GLOBAL HEALTH SUMMIT, SU ACCESSO AI VACCINI COVID PER I PAESI POVERI, SOLO DICHIARAZIONI DI PRINCIPIO

 

Vogliamo porre fine al monopolio dell’industria farmaceutica sui vaccini, Bene, nelle conclusioni del summit, il riferimento ad uno sforzo per l’aumento di capacità produttiva, ma resta l’indicazione della condivisione volontaria di brevetti, tecnologie e know–how. Nonostante l’annuncio da parte di Draghi dello stanziamento di 300 milioni a sostegno del sistema COVAX, che ha l’obiettivo di immunizzare solo il 20% della popolazione dei Paesi poveri entro l’anno, nessuna chiara presa di posizione sulla proposta di sospensione dei brevetti. 

 “Dai leader del G20, che si sono riuniti oggi per il Global Health Summit di Roma, solo dichiarazioni di principio e qualche timido passo avanti, ma nessuna vera lezione appresa dagli errori commessi fino ad ora, che stanno costando tantissime vite e hanno portato ad una drammatica disuguaglianza nell’accesso ai vaccini”.

Così, Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, a commento della Dichiarazione di Roma, uscita dal vertice che si è appena concluso.

“Sebbene il summit abbia riconosciuto come centrale il tema dell’aumento della produzione dei vaccini Covid ancora una volta gli strumenti prioritari con cui si pensa di raggiungere questo obiettivo si basano sulla volontarietà delle aziende farmaceutiche.– aggiungono Albiani e Miccio – Il sistema delle licenze volontarie e l’adesione al sistema proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il trasferimento di tecnologie e know-how (C-TAP), anch’esso su base volontaria, non ha risolto il problema e non farà che perpetuare la disuguaglianza di accesso ai vaccini. Con i paesi ricchi che procedono speditamente nelle campagne vaccinali e i paesi più poveri che ad oggi hanno vaccinato solo 0,2% della loro popolazione”.

Appello urgente all’Italia

Oxfam e Emergency, membri della People’s Vaccine Alliance, rilanciano un appello urgente, chiedendo all’Italia di schierarsi senza esitazioni e ulteriori indugi a favore della sospensione dei brevetti dei vaccini Covid e della condivisione di tecnologie, promuovendo in seno all’UE e all’Organizzazione Mondiale del Commercio la proposta presentata da India e Sud Africa e sostenuta da più di 100 paesi membri dell’OMC, inclusi gli Stati Uniti.

“Il passo in avanti annunciato dal Premier Draghi sullo stanziamento di 300 milioni aggiuntivi a sostegno del sistema Covax, è sicuramente positivo, ma il Covax non agisce sulle cause profonde della disuguaglianza nell’accesso ai vaccini. – concludono Albiani e Miccio – Il suo obiettivo è di immunizzare il 20% della popolazione nei paesi poveri entro il 2021, ma questo non basterà a fermare la pandemia e scongiurare il rischio di sviluppo di nuove varianti nel prossimo anno. Non saranno le donazioni dell’industria e dei paesi ricchi a portarci fuori dalla pandemia, ma la garanzia per tutte le popolazioni di poter esercitare il proprio diritto alla salute. Per questo, l’Italia deve assumere un ruolo di leadership come presidente del G20 e membro del G7, per garantire che i vaccini diventino finalmente un bene pubblico globale, promuovendo iniziative che garantiscano l’incremento della produzione e diano la possibilità alle tante aziende di paesi come India, Sud Africa, Bangladesh, Etiopia di contribuire allo sforzo produttivo”.

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