Partiamo dalle basi: lo Yemen è uno dei paesi più poveri del Medio Oriente e da dieci anni vive una guerra devastante. Il conflitto, esploso nel 2014 e intensificato nel 2015 con l’intervento di una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, ha provocato migliaia di morti e una delle peggiori crisi umanitarie al mondo. Più della metà della popolazione dipende dagli aiuti per sopravvivere, e il fragile equilibrio raggiunto con la tregua mediata dall’ONU nel 2022 è stato più volte compromesso dalle recenti escalation militari. In questo contesto, il ruolo degli Houthi è centrale per capire la complessità del conflitto.
Chi sono gli Houthi dello Yemen?
Il movimento Houthi (Ansar Allah) è un gruppo armato sciita zaydita, originario del nord del paese. Con legami con l’Iran, hanno sfruttato il vuoto di potere post-2011 per espandere la loro influenza. Controllano oggi le aree più popolate e sono parte attiva nel conflitto regionale. Tra le azioni di conflitto è compreso il blocco navale del Mar Rosso destinato solo ad Israele: a tutte le navi israeliane è ora vietato operare nel Mar Rosso, nel Mar Arabico, nello stretto di Bab al-Mandab e nel Golfo di Aden. Gli Houthi sono anche autori di alcuni attacchi a infrastrutture tra cui ricordiamo:
- Il 19 ottobre 2023 il cacciatorpediniere statunitense USS Carney ha intercettato e abbattuto missili e droni lanciati dagli Houthi diretti potenzialmente verso Israele.
- Sequestro della nave cargo Galaxy Leader il 19 novembre 2023.
- Oltre 100 attacchi missilistici e con droni contro navi mercantili da novembre 2023 a gennaio 2025.
- Minamento delle acque del Mar Rosso: gli Houthi hanno posizionato mine marine e utilizzato dispositivi esplosivi improvvisati acquatici nel Mar Rosso, una minaccia significativa per la navigazione commerciale e militare nella regione.
- Attacchi a infrastrutture portuali saudite: gli Houthi hanno preso di mira infrastrutture portuali in Arabia Saudita, inclusi terminal petroliferi e impianti di desalinizzazione, cercando di colpire l’economia e la logistica del paese.

Perché hanno attaccato lo Yemen?
Gli Houthi non hanno attaccato lo Yemen dall’esterno: sono un gruppo interno al paese, emerso da rivendicazioni politiche, economiche e religiose. La loro avanzata è esplosa nel 2014 a causa dell’instabilità seguita alla Primavera Araba e alla caduta del presidente Saleh. Le tensioni tra nord e sud, un’economia fragile e l’ingerenza di potenze regionali hanno reso lo Yemen un terreno di scontro interno e internazionale.
Chi governa lo Yemen?
Il paese è diviso: nel nord governa de facto il movimento Houthi, che controlla ampie zone tra cui la capitale Sana’a. Nel sud è attivo il governo internazionalmente riconosciuto, sostenuto dalla coalizione araba. A complicare il quadro si aggiunge il Consiglio di Transizione del Sud (STC), con ambizioni separatiste, e gruppi armati come al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP).
Dove avvengono gli attacchi Houthi?
Gli Houthi hanno colpito soprattutto bersagli sauditi e emiratini con missili e droni, ma dal 2023 hanno intensificato gli attacchi nel Mar Rosso contro navi commerciali, dichiarando di agire in solidarietà con la Palestina. Questa escalation ha causato raid aerei da parte di USA e Regno Unito contro le postazioni Houthi nel nord dello Yemen, aggravando il conflitto.

Perché gli Stati Uniti hanno attaccato lo Yemen?
Gli attacchi americani, iniziati nel gennaio 2024, sono stati una risposta diretta agli attacchi Houthi nel Mar Rosso, che minacciano la sicurezza marittima globale. Gli Houthi hanno colpito oltre 30 navi, causando l’interruzione di rotte commerciali strategiche. Gli USA, insieme al Regno Unito, hanno quindi lanciato attacchi mirati a ridurre la capacità offensiva del gruppo, ma senza eliminare il rischio di escalation regionale. Dietro l’intervento militare statunitense si celano però anche motivazioni più profonde. Le operazioni hanno l’obiettivo dichiarato di proteggere la libertà di navigazione in uno dei corridoi commerciali più vitali del mondo, ma sono anche un segnale rivolto all’Iran, alleato degli Houthi, per scoraggiarne l’influenza crescente nella regione. Il Mar Rosso, cruciale per il traffico energetico e commerciale, è diventato il teatro di una rivalità geopolitica sempre più accesa, dove l’instabilità rappresenta una minaccia diretta agli interessi economici occidentali. Gli Stati Uniti vogliono, quindi, riaffermare la propria presenza militare e politica nell’area, anche per rassicurare alleati strategici come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Gli Houthi hanno dimostrato la capacità di mantenere le proprie operazioni nonostante le perdite, mentre l’intensificarsi delle ostilità complica l’accesso umanitario e aggrava una crisi già drammatica per la popolazione civile. In questo contesto, i bombardamenti rischiano di alimentare ulteriormente il conflitto e di allontanare ulteriormente la prospettiva di una pace duratura e inclusiva.

L’impegno di Oxfam in Yemen
Oxfam è presente in Yemen da oltre 30 anni. In risposta alla crisi:
- forniamo acqua potabile, servizi igienici, sostegno alimentare e aiuti economici a milioni di persone
- lavoriamo con partner locali per proteggere le donne e le comunità più vulnerabili
- sosteniamo la partecipazione della società civile e delle donne nei processi di pace.
Ma la crisi continua. Per questo è essenziale sostenere gli sforzi umanitari e chiedere una pace inclusiva per ridare dignità a chi vive da anni sotto le bombe e nella povertà.