28 Luglio 2025

Il lavoro dignitoso è la base per un futuro equo

 

Il lavoro è un diritto fondamentale e uno dei principali strumenti di emancipazione sociale ed economica. Eppure, per milioni di persone nel mondo resta un privilegio. Precarietà, salari insufficienti, assenza di tutele e sfruttamento sono sintomi di un sistema che alimenta disuguaglianze invece di colmarle. In un contesto globale segnato da profonde ingiustizie dove l’1% più ricco continua ad accumulare fortune, garantire un lavoro dignitoso diventa una priorità per la costruzione di un futuro più equo.

Credit: Loliwe Phiri / Oxfam
Credit: Loliwe Phiri / Oxfam

Cosa significa lavoro dignitoso?

Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL),

“Il lavoro dignitoso è una condizione che assicura a tutte le persone un’occupazione produttiva in condizioni di libertà, equità, sicurezza e dignità umana”.

Non si tratta solo di avere un lavoro, ma di averne uno che permetta di vivere decorosamente, senza sfruttamento, con diritti garantiti e un salario equo. Il lavoro dignitoso include anche l’accesso alla protezione sociale, la libertà sindacale, l’uguaglianza di genere e la possibilità di crescita personale. Una realtà ancora lontana: in Italia, già prima della pandemia, una persona che lavora su otto era in povertà lavorativa, dato salito al 13,2% secondo l’ultimo rapporto “Disuguitalia”. La povertà lavorativa colpisce in particolare donne, giovani e lavoratori a tempo parziale, e riflette un sistema che tende a scaricare la competitività sul costo del lavoro, alimentando precarietà e marginalizzazione.

Salario dignitoso: cos’è, quanto è e come si calcola

Il salario è dignitoso quando consente a una persona e alla sua famiglia di coprire i bisogni fondamentali quali cibo, casa, salute, istruzione e avere un margine per imprevisti. Diverso dal salario minimo, il salario dignitoso è spesso più alto e varia a seconda del costo della vita. In Italia, secondo una proposta sostenuta da Oxfam, un salario minimo dignitoso dovrebbe aggirarsi attorno ai 9-10 euro l’ora, ma attualmente non esiste una soglia legale nazionale. Molti contratti collettivi prevedono paghe inferiori, con lavoratori costretti a vivere sotto la soglia di povertà. A livello europeo, la direttiva UE sul salario minimo invita i Paesi membri a garantire salari equi e ad aumentare la copertura dei contratti collettivi. In altri Paesi il divario è ancora più evidente: nel Sud del mondo, i salari sono inferiori anche del 95% rispetto a quelli del Nord a parità di competenze, contribuendo a un modello economico iniquo e neocoloniale.

Credit: Júlia Girós / Oxfam Intermón
Credit: Júlia Girós / Oxfam Intermón

Quale obiettivo dell’Agenda 2030 parla di lavoro?

L’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è dedicato a “Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena occupazione e un lavoro dignitoso per tutti”. Questo obiettivo mira a:

  • ridurre la disoccupazione
  • migliorare la produttività
  • eliminare il lavoro forzato e minorile
  • e garantire condizioni di lavoro sicure e adeguate.

Secondo i dati in nostro possesso, 3,5 miliardi di persone vivono oggi con meno di 6,85 dollari al giorno, e in molti casi lavorano senza tutele o prospettive di crescita. Il divario tra ricchi e poveri continua ad allargarsi, anche a causa della mancanza di politiche efficaci in materia di lavoro e giustizia fiscale. Come sempre, l’Agenda 2030 rappresenta una guida strategica per invertire la rotta, ma serve l’impegno concreto di governi e imprese.

Credit: Foto di Tranmautritam / Pexels
Credit: Foto di Tranmautritam / Pexels

Come si può intervenire per sostenere l’equità globale a partire dal lavoro?

Da Oxfam proponiamo misure chiare e concrete per promuovere il lavoro dignitoso come leva di giustizia economica:

  • l’introduzione di un salario minimo legale
  • il rafforzamento della contrattazione collettiva
  • la limitazione dei contratti atipici e delle esternalizzazioni
  • l’incentivazione delle imprese che creano occupazione stabile e di qualità
  • l’adozione di una tassa globale sulla ricchezza estrema
  • e il rafforzamento del diritto del lavoro nei Paesi del Sud del mondo.

Nel Sud del Mondo l’estrazione di valore da parte del Nord ha raggiunto livelli record: 1.000 miliardi di dollari all’anno, di cui beneficia l’1% più ricco del Nord globale. L’organizzazione lavora anche attraverso i suoi Community Center in Italia, offrendo supporto concreto a chi vive in povertà lavorativa e sensibilizzando sull’importanza della dignità sul lavoro come fondamento di una società equa. Per costruire un futuro più giusto, il lavoro deve tornare ad avere valore, potere e dignità.

Scarica il rapporto Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata e informati con noi.

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