Il lavoro è un diritto fondamentale e uno dei principali strumenti di emancipazione sociale ed economica. Eppure, per milioni di persone nel mondo resta un privilegio. Precarietà, salari insufficienti, assenza di tutele e sfruttamento sono sintomi di un sistema che alimenta disuguaglianze invece di colmarle. In un contesto globale segnato da profonde ingiustizie dove l’1% più ricco continua ad accumulare fortune, garantire un lavoro dignitoso diventa una priorità per la costruzione di un futuro più equo.

Cosa significa lavoro dignitoso?
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL),
“Il lavoro dignitoso è una condizione che assicura a tutte le persone un’occupazione produttiva in condizioni di libertà, equità, sicurezza e dignità umana”.
Non si tratta solo di avere un lavoro, ma di averne uno che permetta di vivere decorosamente, senza sfruttamento, con diritti garantiti e un salario equo. Il lavoro dignitoso include anche l’accesso alla protezione sociale, la libertà sindacale, l’uguaglianza di genere e la possibilità di crescita personale. Una realtà ancora lontana: in Italia, già prima della pandemia, una persona che lavora su otto era in povertà lavorativa, dato salito al 13,2% secondo l’ultimo rapporto “Disuguitalia”. La povertà lavorativa colpisce in particolare donne, giovani e lavoratori a tempo parziale, e riflette un sistema che tende a scaricare la competitività sul costo del lavoro, alimentando precarietà e marginalizzazione.
Salario dignitoso: cos’è, quanto è e come si calcola
Il salario è dignitoso quando consente a una persona e alla sua famiglia di coprire i bisogni fondamentali quali cibo, casa, salute, istruzione e avere un margine per imprevisti. Diverso dal salario minimo, il salario dignitoso è spesso più alto e varia a seconda del costo della vita. In Italia, secondo una proposta sostenuta da Oxfam, un salario minimo dignitoso dovrebbe aggirarsi attorno ai 9-10 euro l’ora, ma attualmente non esiste una soglia legale nazionale. Molti contratti collettivi prevedono paghe inferiori, con lavoratori costretti a vivere sotto la soglia di povertà. A livello europeo, la direttiva UE sul salario minimo invita i Paesi membri a garantire salari equi e ad aumentare la copertura dei contratti collettivi. In altri Paesi il divario è ancora più evidente: nel Sud del mondo, i salari sono inferiori anche del 95% rispetto a quelli del Nord a parità di competenze, contribuendo a un modello economico iniquo e neocoloniale.

Quale obiettivo dell’Agenda 2030 parla di lavoro?
L’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è dedicato a “Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena occupazione e un lavoro dignitoso per tutti”. Questo obiettivo mira a:
- ridurre la disoccupazione
- migliorare la produttività
- eliminare il lavoro forzato e minorile
- e garantire condizioni di lavoro sicure e adeguate.
Secondo i dati in nostro possesso, 3,5 miliardi di persone vivono oggi con meno di 6,85 dollari al giorno, e in molti casi lavorano senza tutele o prospettive di crescita. Il divario tra ricchi e poveri continua ad allargarsi, anche a causa della mancanza di politiche efficaci in materia di lavoro e giustizia fiscale. Come sempre, l’Agenda 2030 rappresenta una guida strategica per invertire la rotta, ma serve l’impegno concreto di governi e imprese.

Come si può intervenire per sostenere l’equità globale a partire dal lavoro?
Da Oxfam proponiamo misure chiare e concrete per promuovere il lavoro dignitoso come leva di giustizia economica:
- l’introduzione di un salario minimo legale
- il rafforzamento della contrattazione collettiva
- la limitazione dei contratti atipici e delle esternalizzazioni
- l’incentivazione delle imprese che creano occupazione stabile e di qualità
- l’adozione di una tassa globale sulla ricchezza estrema
- e il rafforzamento del diritto del lavoro nei Paesi del Sud del mondo.
Nel Sud del Mondo l’estrazione di valore da parte del Nord ha raggiunto livelli record: 1.000 miliardi di dollari all’anno, di cui beneficia l’1% più ricco del Nord globale. L’organizzazione lavora anche attraverso i suoi Community Center in Italia, offrendo supporto concreto a chi vive in povertà lavorativa e sensibilizzando sull’importanza della dignità sul lavoro come fondamento di una società equa. Per costruire un futuro più giusto, il lavoro deve tornare ad avere valore, potere e dignità.