7 Dicembre 2012

“Lavoro, un diritto al centro dei nostri pensieri”.

 
XVI Meeting Diritti Umani, dedicato al diritto al lavoro
XVI Meeting Diritti Umani

A Firenze lunedì 10 dicembre sono attesi circa 9.000 studenti di un centinaio di scuole medie e superiori da tutte le province della Toscana per il Meeting sui diritti umani.


“Lavoro, un diritto al centro dei nostri pensieri”. E’ il tema per l’edizione numero sedici del meeting dei diritti umani: un appuntamento tradizionale con cui la Toscana dal 1997 celebra l’anniversario della firma ed adozione da parte dell’Onu, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Assieme al presidente della Toscana Enrico Rossi, all’assessore alla promozione dei diritti umani della Toscana Riccardo Nencini, assieme al presidente del consiglio regionale Alberto Monaci e all’assessore alla cultura del Comune di Firenze Rosa Maria Di Giorgi interverranno il presidente della Fondazione Ebert Italia Michael Braun, lo scrittore Marco Vichi, Vincenzo Vestita per gli operai dell’Ilva di Taranto, il professore universitario Ennio di Nolfo, Alessandra Rimassa, blogger e rappresentante dei lavoratori precari e dei giovani rientrati in Italia dopo un’esperienza all’estero. E poi ancora il medico neurologo Antonio Guidi, il pediatra Enrico Solito con la sua esperienza di cooperante all’estero, Alessandro Cini. A condurre l’evento, anche quest’anno, il cantautore Roberto Vecchioni e la giornalista e volto televisivo Paola Maugeri, con gli intermezzi musicali dei “Canti erranti”, le selezioni musicali del dj Carlo Nicoletti e le pieces di Saverio Tommasi del teatro di Rifredi. Tre ore e mezzo in tutto, dalle 10 all’una e mezzo. Interverrà anche la comunità senegalese di Firenze. Il loro sarà il racconto di chi emigra per lavoro e naturalmente ricorderemo, con un minuto di silenzio, quanto accadde l’anno scorso. Il 13 dicembre del 2011, mentre al Mandela Forum si svolgeva il meeting con i ragazzi, in due mercati della città un’estremista uccideva due lavoratori senegalesi e ne feriva altri tre per poi spararsi. La reazione all’agguato fu, qualche giorno dopo, un corteo di oltre 15 mila persone con cui la città (e non solo) testimoniò la propria solidarietà alla comunità senegalese.

Condividi l’articolo:
oxfam facebook oxfam Twitter oxfam Linkedin

unisciti a noi!

    informativa sul trattamento dei miei Dati Personali e di prestare il mio consenso (che potrò in ogni caso successivamente revocare) all’utilizzo dei miei dati personali.*

    L’assedio su Gaza rischia di trasformarsi in una catastrofe umanitaria

    A GAZA È CATASTROFE UMANITARIA

    AIUTA CHI HA PERSO TUTTO

    dona ora