4 Marzo 2024

Le guerre nel mondo recenti che hanno già fatto la storia

 

Quanti dettagli conosciamo della Prima e della Seconda Guerra Mondiale? E quanto poco sappiamo di altre guerre nel mondo recenti? I conflitti civili e internazionali sono tanti, ma si parla solo di alcuni di essi e per poco tempo. Il risultato è che diventa difficile comprendere le cause, il contesto e le conseguenze senza le giuste basi.

Terremoto nel sud-est della Turchia e in Siria
Credits: Islam Mardini/ Oxfam

Quante sono le guerre nel mondo

Anche se dopo la Seconda Guerra Mondiale si è registrato un calo del numero totale di morti per causa bellica nel mondo, il numero di guerre tra tutti continenti non è mai sceso sotto il centinaio. Questo vuol dire che, ogni anno, ci sono almeno 100 conflitti armati in corso. Se consideriamo anche atti di violenza unilateriale da parti di gruppi organizzati, siano esse forze armate ufficiali o no, il conto sale a 187 secondo l’ Uppsala Data Conflict Program, che hanno causato un totale 238.000 morti, di cui 100.000 solo nel conflitto in corso in Etiopia.

La IV Convenzione di Ginevra, distingue tra conflitti internazionali e quelli non internazionali: nel I Protocollo Aggiuntivo i primi, ovvero tra le forze armate riconosciute degli Stati, nel II Protocollo Aggiuntivo gli asimmetrici, ovvero tra uno Stato e dei gruppi armati organizzati, o tra una potenza occupante e gruppi armati che contendono un territorio occupato, ma anche tra gruppi armati non ufficiali e riconosciuti che combattono tra di loro.

Aldilà delle differenze di classificazione, sappiamo che ogni evento bellico causa vittime civili e una situazione di crisi umanitaria di lungo termine.

Yemen
Mofadal coi suoi bambini (Yemen) – Credits: Jehad Al-Nahary/Oxfam

Dove ci sono guerre nel mondo

Secondo il rapporto Global Humanitarian Overview, nel 2024 le persone bisognose di aiuti umanitari sono 300 milioni. Di queste solo 180,5 milioni saranno raggiunte dal sistema di aiuto internazionale. È stato calcolato che servano 46,4 miliardi di dollari per organizzare questo aiuto in 72 paesi che vivono una situazione di crisi e ci sono alcuni tristi primati: un terzo di tale cifra (14 miliardi) sarà destinata alle crisi mediorientali e nordafricane. E c’è già chi avanza ipotesi che tale bisogno aumenterà, a causa degli effetti della crisi a Gaza. Non possiamo trattarle tutte, ma sintetizziamo tre guerre nel mondo avvenute nell’età contemporanea che non possiamo dimenticare.

Guerra in Siria

Il conflitto in Siria è scoppiato il 18 marzo 2011 quando, nell’ambito delle primavere arabe che hanno coinvolto anche altri paesi, migliaia di persone e gruppi di studenti e studentesse riempiono le strade contro la dittatura della famiglia Assad che controlla il paese dal 1971. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, nel 2021 le persone uccise e identificate nel conflitto erano oltre mezzo milione. La situazione si è aggravata con i danni della crisi climatica e con il terremoto del 6 febbraio 2023 che ha stravolto ulteriormente la vita di 9 milioni di persone, cioè 4 abitanti su 10. La guerra è formalmente conclusa ma molti sono i nodi irrisolti e il clima in molte regioni è in ebollizione. La situazione umanitaria è gravissima: 11 milioni di persone non hanno accesso ad acqua pulita corrente; il 90% della popolazione vive sotto la soglia della povertà; 2 siriani su 3 dipendono dagli aiuti umanitari. In questo contesto Oxfam ha:

  • pulito i serbatoi dell’acqua, per fornire acqua potabile sicura a 24.872 persone
  • trasportato acqua potabile per 1.192.282 persone
  • installato serbatoi comunali, servendo altre 38.916 persone
  • distribuito kit per la pulizia delle latrine a 94,124 persone
  • aiutato 113,356 persone a smaltire i rifiuti solidi
  • distribuito articoli necessari all’igiene personale a 326,730 persone
Badr Abdulla insieme a Monther Alattar, ingegnere di Oxfam, raccoglie l'acqua in un tamburo presso l'impianto Water Challenge nella comunità di Khor Oromia, Mohammed è un giovane pescatore che vive con i suoi genitori. È beneficiario dell'unità di desalinizzazione di Oxfam. Stava combattendo in guerra nel 2015. Molti dei suoi parenti sono morti durante il conflitto e spiega che diversi uomini armati sono arrivati ​​nella comunità e hanno dovuto lasciare le loro case. Andarono in un'altra città vicina e lui tornava di tanto in tanto senza che nessuno sapesse per controllarlo. Un giorno ha visto che alcune case erano state distrutte e molte barche erano completamente distrutte, principale fonte di reddito per le persone che vivono qui, e si è sentito molto triste. Nell'aria vicino al mare si respirava polvere da sparo e nel mare c'era anche terra. Spiega che la sua vita è migliore ora che ha accesso all'acqua vicino a casa sua, poiché a causa del conflitto ci sono state molte distruzioni e anche prima dovevano raccoglierla dal mare, regione di Khor Omeira, insediamenti di Ras Al Ara e Al Mudaraba, Governatorato di Lahj
Credits: Pablo Tosco/Oxfam Intermón

Guerra in Yemen

Il conflitto in Yemen ha avuto inizio nel 2014, ma la data ufficiale di inizio è considerata la notte tra il 24 e il 25 marzo 2015, quando l’aviazione guidata dalla Lega Araba, sotto la guida saudita, ha iniziato a bombardare la capitale Sana’a. La campagna militare “Decisive Storm”, richiesta dal governo centrale yemenita per eliminare le milizie sciite houthi, doveva essere breve e mirata Tuttavia, la guerra è alla vigilia del nono anno e ha lasciato il Paese diviso in un Nord controllato dagli houthi e un Sud molto instabile. Nel 2022 le vittime del conflitto erano fissate in oltre 18.500 i civili innocenti. Con 18 milioni di persone (su una popolazione di 32) in bisogno di aiuto umanitario, di cui 11 milioni sono bambini. Le persone che soffrono di malnutrizione sono 4,5 milioni di cui 450.000 bambini la soffrono in modo acuto. Dal luglio 2015, Oxfam ha soccorso oltre 3 milioni di persone in Yemen con:

  • Distribuzione di kit igienico-sanitari e acqua pulita nei campi profughi.
  • Campagne di sensibilizzazione sulle norme di prevenzione del contagio durante la pandemia da Covid-19.
  • Voucher per l’acquisto di cibo, e offerte di lavoro per la riabilitazione di infrastrutture idriche e stradali, rimaste distrutte nel conflitto.
  • Collaborazione con 4 organizzazioni locali per migliorare servizi utili e prevenire episodi di abusi e violenze sulle donne.

Guerra in Ucraina

Il 24 febbraio 2022 la Federazione Russa ha iniziato un’offensiva militare in Ucraina per ragioni di controllo politico ed economico sul paese in contrapposizione alla NATO, l’Alleanza del Trattato Nord Americano che lega i paesi alla sfera di influenza degli Stati Uniti. Gli effetti della guerra continuano a devastare vite: 14 milioni di persone si trovano senza casa e solo all’interno dell’Ucraina ci sono 6 milioni di sfollati. 8 milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina per cercare protezione in Europa, mentre sono 18 milioni le persone che hanno bisogno di aiuto. Oxfam ha raggiunto 140.000 persone in Ucraina e molte altre rifugiate nei paesi vicini: 370.000 in Polonia, più di 133.000 in Romania e 137.000 in Moldavia. La presenza di Oxfam significa acqua pulita, servizi e kit igienici, cibo, aiuti economici, alloggi, assistenza psicologica e legale.

Lo staff Oxfam rassicura Irina, fuggita dall'Ucraina con i suoi figli
Credits: Tineke D’haese/Oxfam

Conflitto Israelo Palestinese

Il conflitto israelo palestinese è cominciato da una guerra dei “sei giorni” nel 1967 e continua da oltre 50 anni. Da allora, la libertà di sviluppo dei territori occupati palestinesi e di movimento per la popolazione palestinese che li abita viene severamente limitata. Il blocco israeliano è in vigore dal 2007 e quindi dura da quasi 16 anni. L’80% della popolazione palestinese riceveva assistenza umanitaria già prima della nuova fase bellica in atto dal 7 ottobre 2024. Al 13 febbraio 2024 le vittime palestinesi erano 28.576 e i feriti 68.291. Mentre l’ONU chiede ai suoi Stati Membri di non fornire armi ad Israele, la risposta di Oxfam e dei partner a Gaza ha raggiunto 73.017 persone nei primi tre mesi dall’inizio dell’escalation il 7 ottobre con la distribuzione di:

  • denaro per acquisti di beni di prima necessità a 5.736 persone
  • kit igienico sanitari e dignity kit agli sfollati nei rifugi informali e nelle comunità ospitanti a 18.115 persone
  • cibo a lunga conservazione e cibo fresco (frutta e ortaggi) a 47.200 persone
  • coperte, abiti caldi e materiale per resistere al freddo a 1.970 persone
  • generi di prima necessità per puerpere e neonati a 1000 persone
  • voucher per acquisto presidi e beni essenziali a 600 persone disabili
  • toilette mobili con seduta a 196 persone disabili e fragili.

Come fermare le guerre nel mondo

Purtroppo, così come non è possibile riassumere in poche parole conflitti in corso da anni, allo stesso modo non abbiamo una risposta semplice per chiarire una questione complessa come la possibilità di fermare le guerre. La nostra esperienza nei più gravi teatri di guerra però ci ha insegnato che le cause di molti conflitti si manifestano con un certo anticipo, serve quindi da parte della comunità internazionale – dalla società civile, alle organizzazioni delle nazioni unite, agli Stati – grande attenzione e capacità nel disinnescare le possibili scintille. Ad esempio promuovendo processi inclusivi che possano colpire alla radice le possibili cause ed individuare soluzioni comuni che possano mitigare possibili attriti futuri. Rispetto ai conflitti in corso è necessario un maggiore impegno in soluzioni politico diplomatiche capaci di essere in linea col rispetto del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani: senza giustizia la pace è sempre fragile. E una pace fragile può essere causa di un nuovo conflitto.

Cosa puoi fare tu contro le guerre nel mondo

Infine, serve un rinnovato impegno nel multilateralismo, ritrovando nelle Nazioni Unite il luogo di risoluzione delle principali cause che minano la stabilità e la pace nel mondo, anche alla luce di ciò è quanto mai necessaria una riforma del sistema, capace di fargli superare le logiche di veto, che bloccano le decisioni del Consiglio di Sicurezza. Oxfam è presente in qualunque luogo nel mondo, assieme ai suoi partner, dove ci sia una crisi umanitaria che coinvolge famiglie, bambini, lavoratrici e lavoratori che non possono vivere con dignità: per fornire aiuto umanitario e per chiedere ai governi e alle organizzazioni internazionali di fare rispettare i diritti nelle crisi. Unisciti a noi!

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