15 Ottobre 2023

Perché esiste ancora il conflitto israelo palestinese

 

Il conflitto israelo palestinese è cominciato da una guerra di sei giorni e continua da oltre 50 anni. Questa eterna emergenza nasce per diverse ragioni storiche e politiche, tra cui anche il controllo di una terra che gli ebrei chiamano Eretz Yisrael e i palestinesi Falastīn.

Una ragazza guarda fuori dalla finestra nella sua casa bombardata nella Striscia di Gaza

Le cause del conflitto israelo palestinese

La Palestina è compresa tra il Mar Mediterraneo, il fiume Giordano e l’Egitto. È una terra sacra per ebrei, musulmani e cristiani e fortemente contesa nel corso della storia. La zona è stata sotto il dominio dell’Impero ottomano fino alla Grande guerra. Poi il Regno Unito l’ha governata con un mandato tra il 1920 e il 1948. In quell’anno succedono due cose: si conclude la Guerra arabo-israeliana cominciata l’anno prima e, a maggio, nasce lo Stato di Israele.

Parole chiave del conflitto israelo palestinese

Guerra dei sei giorni

Dal 5 giugno al 10 giugno 1967 Israele dichiara guerra a Egitto, Siria e Giordania e in soli sei giorni, conquista: la penisola del Sinai e la Striscia di Gaza, la Cisgiordania, Gerusalemme Est e le alture del Golan. Il territorio palestinese, destinato a essere sempre più frammentato è un’area militare chiusa.

Permesso d’uscita

La libertà di movimento dei palestinesi dal 1967 viene severamente limitata. Nel corso degli anni, Israele apre e chiude valichi e passaggi sicuri per i palestinesi. Dal 1972 arrivano i “Permessi generali d’uscita” necessari per i palestinesi che vogliono entrare in Israele durante il giorno per lavorare.

Intifada

Significa rivolta in arabo e indica la sollevazione della popolazione civile palestinese. La prima intifada del conflitto israelo palestinese è avvenuta nel campo profughi di Jabaliya nel 1987 e si estese a Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme Est. La seconda rivolta avviene nel 2000, la terza nel 2015.

OLP e ANP

L’Organizzazione per la liberazione della Palestina è una organizzazione politica fondata nel 1964 e guidata da Yasser Arafat. L’OLP aveva come obiettivo la liberazione attraverso la lotta armata. Nel 1993, con gli accordi di Oslo, dall’OLP nasce nel 1994 l’Autorità Nazionale Palestinese, l’organismo politico di autogoverno palestinese ad interim per il controllo della Striscia di Gaza e delle aree A e B della Cisgiordania. L’ANP ha adottato il nome di Stato di Palestina, non ancora sovrano.

Accordi di Oslo

Avvengono nel 1993 tra Arafat, rappresentante della Organizzazione per la liberazione della Palestina, e Rabin, allora rappresentante del governo israeliano. Gli accordi di Oslo confermano il sistema di permessi e dividono la Cisgiordania e la Striscia di Gaza in tre zone:

  • Zona A – pieno controllo dell’Autorità palestinese.
  • Zona B – controllo civile palestinese e controllo israeliano per la sicurezza.
  • Zona C – pieno controllo israeliano

Offensive militari israeliane

Gli interventi militari di Israele sono più o meno brevi e si distribuiscono dal 2006 a oggi.

  • “Piogge estive” dura 2 mesi nel 2006
  • “Piombo fuso” dura 3 settimane tra dicembre 2008 e gennaio 2009
  • “Colonna di nuvola” dura 8 giorni a novembre 2011
  • “Margine di protezione” dura 51 giorni tra luglio e agosto 2014
  • “Guardiano delle mura” dura 11 giorni
  • “Scudo e Freccia” dura 5 giorni a maggio 2023.

Blocco israeliano

Dall’inizio del conflitto, Israele limita, blocca e sblocca a fasi alterne l’entrata e l’uscita di diversi beni di consumo e materiali da costruzione come per esempio: carburante, elettricità, tavole di legno, cavi di internet. A questi si aggiunge una lista nera di prodotti “dual-use”, cioè beni ordinari che possono avere anche applicazioni militari.

Il conflitto israelo palestinese oggi

Nel 2021 sono stati introdotte ulteriori restrizioni, poi gradualmente ritirate, incluso il blocco di accesso a migliaia di prodotti a Gaza e la chiusura dell’accesso via mare. Il blocco israeliano è in vigore dal 2007 e quindi dura da quasi 16 anni. Ancora oggi, anche una carrozzina per persone con disabilità ha difficoltà ad entrare a Gaza. L’80% della popolazione palestinese riceve assistenza umanitaria.

Quindi chi ha ragione tra Palestina e Israele?

In una guerra così complessa è ancora difficile definire chi ha ragione e chi torto. Resta però necessario trovare soluzioni. Per questo, Oxfam desidera semplicemente la pace per israeliani e palestinesi. Sosteniamo la soluzione dei due stati richiesta dalla comunità internazionale. Non sosteniamo organizzazioni che promuovono pratiche antisemite e violente. Crediamo che una società civile vivace sia il modo migliore per superare povertà e ingiustizie.

Macerie di una casa a Gaza

Cosa fa Oxfam Territori Occupati Palestinesi

Oxfam è presente in Palestina per aiutare le comunità a guadagnarsi da vivere e a garantire loro l’accesso al cibo, all’acqua e all’istruzione.

  • Collaboriamo con più di 60 organizzazioni partner palestinesi e israeliane.
  • Rispondiamo alle crisi umanitarie in Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza.
  • Aiutiamo a costruire una società civile forte lavorando su sviluppo agricolo, emergenza, salute primaria, educazione, protezione dei civili e sui diritti delle donne.

Crediamo nel rispetto dei diritti umani e nel potere delle comunità di prendere decisioni che le riguardano. Sappiamo che sei d’accordo con noi quindi ecco cosa puoi fare per la popolazione palestinese.

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