11 Novembre 2015

Le persone sono più importanti dei confini

 
Profughi appena sbarcati a Lampedusa

31.000 persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa negli ultimi 15 anni, di cui 24.000 solo nel Mediterraneo. Nel mentre la UE ha speso ben 11.3 miliardi di euro per le espulsioni.
Questo il bilancio all’apertura del summit a La Valletta tra Unione Europea e paesi africani indetto per parlare di politiche migratorie e lanciare il Fondo Fiduciario per l’Africa.


Un fondo che la nostra organizzazione accoglierebbe con grande soddisfazione se fosse utilizzato per affrontare e risolvere le cause delle migrazioni, quali povertà estrema, disuguaglianza e conflitti in corso.


Per noi “le persone sono più importanti dei confini” –  sottolinea Sara Tesorieri, policy advisor di Oxfam per le migrazioni in Europa – e per questo non vogliamo che gli stanziamenti vengano utilizzati per contenere la mobilità delle persone con filo spinato o check-point, invece che per costruire scuole e ospedali.
Quello che “l’Europa deve capire è che la libera circolazione delle persone non contraddice, nè mette a repentaglio sviluppo e ricchezza. La Valletta è il luogo dove trovare soluzioni concrete e smettere di parlare.”
Una nostra ricerca, elaborata con Adeso e con il Global Center on Cooperative Security, mostra inoltre come l’immigrazione possa avere un impatto positivo sull’economia, con benefici per i paesi ospitanti in termini di mercato del lavoro, tasse versate, contributi sociali e crescita economica. Inoltre, secondo l’Università di Oxford, il progredire dello sviluppo comporta un aumento dei flussi di mobilità, motivo per cui “i leader europei e africani che si riuniranno a La Valletta devono iniziare a guardare alle migrazioni come a un fenomeno da gestire, non come una calamità o come a un fenomeno da ignorare o da combattere”, afferma Elisa Bacciotti, nostra Direttrice Campagne.
Gestire questi flussi non vuol dire erigere muri di filo spinato, ma lavorare per risolvere le cause che spingono le persone a fuggire.


Sara Tesorieri, policy advisor di Oxfam dal summit a La Valletta


Per questo chiediamo al governo italiano non solo di aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo rivolto all’Africa, ma che tale stanziamento venga dato senza chiedere ai paesi africani di fare da guardia ai confini europei.
Oxfam sta lavorando per assistere i richiedenti asilo in Italia e promuovendo presso il governo italiano l’appello “Adesso, Basta”,  volto a chiedere ai governi Europei un maggior impegno nella tutela delle persone e dei diritti umani.
31.000 morti in 15 anni sono troppi, è il momento di agire.


Cosa facciamo in Italia per sostenere i richiedenti asilo? Clicca qui per maggiori informazioni sul nostro lavoro.


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