2 Dicembre 2022

MATRIMONI PRECOCI: LA LOTTA DI INDRAWATI PER I PROPRI DIRITTI

 

matrimoni precoci

Indrawati è stata costretta a lasciare la scuola e sposarsi a 16 anni. Oggi grazie all’incontro con un’associazione, partner di Oxfam, si batte perché le bambine e le ragazze del suo villaggio in Indonesia possano crescere libere

“Ho lasciato la scuola molto presto, perché a 16 anni mi sono sposata. Dopo il matrimonio, sono diventata una casalinga. Ho pianto tanto quando ho dovuto lasciare gli studi, perché ero una brava studentessa. Non ero pronta a sposarmi, fisicamente, psicologicamente, ero spaventata ma non avevo scelta. I miei genitori erano contrari ma  mio marito veniva da una famiglia importante e quindi sono stata costretta di fatto a sposarmi. Dopo otto anni abbiamo avuto un bambino”.

Così Indrawati, che oggi ha 29 anni, testimonia una condizione che riguarda molte giovani donne e ragazze, che in tanti Paesi poveri sono costrette a matrimoni precoci.

Per fortuna per lei però un incontro in particolare ha rappresentato l’occasione per cambiare vita e prendere coscienza dei propri diritti. Quello con lo staff del Consorzio Adara, di cui Oxfam è partner, che in Indonesia si batte per l’uguaglianza di genere e per l’emancipazione delle donne.

“Dopo aver seguito una formazione, sono diventata tesoriera dell’associazione e allo stesso tempo ho ricominciato a studiare – continua Questa nuova opportunità ha rappresentato un punto di svolta anche nella mia vita familiare. Mio marito ha preso coscienza di ciò a cui ero stata costretta a rinunciare e alla fine mi ha sostenuta e incoraggiata a finire gli studi e tornare all’università”. 

Grazie al suo nuovo lavoro ha anche avuto l’opportunità di approfondire i concetti di empowerment e leadership femminile.

“Non si tratta tanto di avere una posizione pubblica, quanto di avere il controllo della nostra vita. – aggiunge – Riguarda il nostro ruolo in famiglia, nella società, l’esempio che diamo ai nostri figli. Il fatto che, se vogliamo qualcosa, dobbiamo trovare il coraggio di farci sentire. Ho capito che i ruoli tra donne e uomini non sono prefissati, ma possono cambiare. Spesso noi donne veniamo derubate, del tempo, dell’istruzione, del futuro, ma uomini e donne hanno lo stesso diritto a ricevere un’istruzione. Le conoscenze che ho acquisito renderanno migliore anche il futuro dei miei figli”.

Indrawati oggi si batte anche perché tante ragazze come lei non debbano più essere costrette a sposarsi troppo presto per convenzione culturale, per mancanza di opportunità e consapevolezza dei propri diritti.

“Sto lavorando per sensibilizzare le bambine e ragazze della mia comunità soprattutto sui rischi rappresentati dalle gravidanze precoci, ma c’è ancora molto da fare”, conclude.

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