12 Giugno 2025

MOBILITIAMOCI PER I DIRITTI DELLA POPOLAZIONE PALESTINESE

 

Di fronte all’inerzia complice del governo italiano e della comunità internazionale, insieme a 13 organizzazioni della società civile italiana lanciamo un appello urgente a tutti i cittadini per chiedere un impegno concreto a Regioni, Città metropolitane, Comuni e Province contro i crimini commessi dal Governo israeliano nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata.

UN APPELLO IN DIFESA DEI DIRITTI FONDAMENTALI

A Gaza si sta consumando una catastrofe umanitaria senza precedenti. Oltre 54 mila civili, per lo più bambini, donne e anziani, sono stati uccisi; il 92% delle abitazioni è stato raso al suolo; più di due milioni di persone sono ammassate in poche aree costiere, senza accesso a cibo, acqua, medicine.

In Cisgiordania si intensificano occupazioni illegali, uccisioni, arresti di massa e deportazioni forzate. Di fronte a queste gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, chiediamo a ogni cittadina e cittadino di spingere le istituzioni ad agire, con urgenza e determinazione.

Siamo a fianco di ACLI, Amnesty International Italia, AOI, ARCI, Assopace Palestina, CISS, COSPE, Libera, ManifestA, Rete Italiana Pace e Disarmo, Un Ponte Per, Vento di Terra.

Durante il cessate il fuoco la nostra Coordinatrice umanitaria ha potuto documentare la distruzione nella Striscia. Foto: Clémence Lagouardat / Oxfam
Durante il cessate il fuoco la nostra Coordinatrice umanitaria ha potuto documentare la distruzione nella Striscia. Foto: Clémence Lagouardat / Oxfam

COSA CHIEDIAMO

Chiediamo ai cittadini di affiancarci e rivolgersi ai nostri rappresentanti nei consigli regionali, comunali e provinciali per chiedere di riconsiderare le relazioni in vari ambiti con lo Stato di Israele o le amministrazioni locali israeliane.

Chiediamo il rispetto degli obblighi derivanti da tre diverse pronunce della Corte Internazionale di Giustizia relative alla plausibile violazione della Convenzione sul Genocidio, dal suo parere consultivo del luglio scorso e dalle norme di diritto internazionale, che negli ultimi due anni sono state completamente ignorate dal Governo Netanyahu.

STOP COMPLICITÀ

“Vista la rilevanza generale delle norme di diritto internazionale violate, la Corte internazionale di giustizia riconosce anche una serie di obblighi in capo agli Stati terzi. In Italia, secondo gli articoli 114 e 117 della Costituzione, riguardano anche Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni – spiegano le organizzazioni promotrici – Aderendo al nostro appello si potrà quindi non solo esercitare “dal basso” una pressione più incisiva sul Governo israeliano per un immediato cessate il fuoco e la fine dell’occupazione, ma mandare anche un messaggio chiaro al governo Meloni, che finora si è mostrato impermeabile alle pronunce della Corte. L’Italia non può essere complice dei crimini commessi da Israele attraverso la fornitura di armamenti o schierandosi con la Germania contro la sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione Europea e Israele”.

Oltre il 92% delle abitazioni di Gaza sono distrutte, con migliaia di corpi sepolti sotto le macerie. Foto: Clémence Lagouardat / Oxfam
Oltre il 92% delle abitazioni di Gaza sono distrutte, con migliaia di corpi sepolti sotto le macerie. Foto: Clémence Lagouardat / Oxfam

LE GRAVI VIOLAZIONI COMMESSE DALLO STATO DI ISRAELE

A Gaza:

  • il massacro di oltre 54 mila persone di cui il 55% bambini, donne e anziani;
  • la distruzione del 92% delle abitazioni e di gran parte delle infrastrutture essenziali;
  • lo sfollamento di oltre 2 milioni di persone, rinchiuse in 5 aree costiere, che coprono appena il 20% della Striscia di Gaza;
  • il blocco imposto all’ingresso di cibo, acqua pulita, medicine e altri beni essenziali, che oggi si è trasformato nella militarizzazione della distribuzione di pochi e insufficienti aiuti alimentari, affidata all’esercito israeliano e contractor privati della sicurezza, (gli appaltatori chiamati a distribuire gli aiuti nell’ambito del nuovo progetto della Gaza Humanitarian Foundation, sostenuto dagli Stati Uniti) in palese violazione di qualsiasi principio umanitario.

In Cisgiordania:

  • la campagna illegale di occupazione che si è intensificata negli ultimi mesi;
  • l’uccisione di quasi 1.000 persone palestinesi e l’arresto di altre 17 mila;
  • l’espulsione o il trasferimento forzato di almeno 40.000 persone, incluse migliaia di donne e bambini;
  • il sostegno alla violenza esercitata dai coloni.
Tende di fortuna e teli tra le macerie sono i rifugi di migliaia di persone; a Gaza non esiste riparo dalle bombe. Foto: Clémence Lagouardat / Oxfam
Tende di fortuna e teli tra le macerie sono i rifugi di migliaia di persone; a Gaza non esiste riparo dalle bombe. Foto: Clémence Lagouardat / Oxfam

L’IMPEGNO RICHIESTO AGLI ENTI LOCALI

Ciascun cittadino o amministratore locale potrà scaricare dal sito www.entiterritorialiperlapalestina.it un documento da presentare in votazione nel Consiglio del proprio ente territoriale, chiedendo un impegno a:

  • astenersi dallo stipulare e sospendere qualsiasi accordo internazionale con Israele che possa supportare la sua presenza illegale nel Territorio palestinese occupato;
  • riconsiderare le relazioni commerciali e culturali con Israele, in particolare quelle che contribuiscono a violazioni dei diritti umani;
  • garantire accoglienza e supporto ai profughi palestinesi in fuga dal conflitto;
  • promuovere iniziative di solidarietà e sostegno al popolo palestinese, attraverso eventi e manifestazioni;
  • collaborare con le organizzazioni della società civile e con gli enti locali palestinesi.

“L’obiettivo è arrivare all’adesione del maggior numero di enti territoriali, dopo le prime posizioni assunte da alcune regioni – concludono le organizzazioni promotrici – Per questo supporteremo i cittadini e le cittadine e tutte le associazioni che vorranno unirsi alla campagna nel diffondere e portare avanti la richiesta di adesione all’appello, affinché il nostro Paese possa schierarsi dalla parte giusta della storia”.  

Scarica il documento qui

 

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