6 Dicembre 2010

Neyba, Dominicana: le donne promuovono la cucina tradizionale

 
Il modello nordamericano del fastfood ha quasi totalmente cancellato la sana e nutritiva cucina tradizionale. Credits: Gabriele Regio/OxfamItalia
Piatti tipici e salutari secondo la tradizione

A Neyba, nel sud della Repubblica Dominicana, nelle vicinanze della frontiera con Haiti, le possibilità di sviluppo economico locale sono molto scarse. I più giovani che hanno la possibilità di studiare una volta finito il liceo emigrano verso la capitale in cerca di lavoro o per proseguire gli studi nella Università gravando pesantemente sulle tasche dei genitori, che restano a Neyba nella maggior parte dei casi disoccupati o con uno stipendio minimo di circa 100 euro mensili. In questo contesto il progetto Diversificazione agricola e rafforzamento delle filiere commerciali per lo sviluppo umano della frontiera – Province di Elias Piña, Bahoruco e Independencia (Repubblica Dominicana) finanziato dal Ministero degli Affari Esteri sta appoggiando un gruppo di 20 donne con le quali si è elaborato un piano operativo per la elaborazione di un progetto di microimprenditoria femminile.


In seguito a un’indagine di mercato nella città di Neyba che ha visto coinvolte le donne interessate al progetto, si è deciso di puntare su un’attività non presente nella comunità: un esercizio commerciale che valorizzasse la cucina tipica dominicana. La realtà locale è caratterizzata da locali frequentati prevalentemente se non esclusivamente da un pubblico maschile (sale da biliardo, bar etc) e le attività commerciali di ristorazione offrono unicamente piatti cucinati in modo non salutare, ovvero riso con fagioli e carne (cotta con eccessivo uso di grassi e esaltatori di sapidità chimici) e pica pollo, ovvero pollo infarinato e fritto.
I modelli dominanti, in particolare quello nordamericano del fastfood, hanno quasi totalmente cancellato la sana e nutritiva cucina tradizione sostituendola con alimenti poco nutritivi e ricchi di grassi saturi e additivi chimici, come gli esaltatori di sapidità, notoriamente dannosi per la salute (causa di ictus, ipertensione e altri gravi disturbi circolatori) dei soggetti più vulnerabili. Il locale in cui si realizza l’attività di ristorazione, così come sopra descritta, è anche un luogo in cui realizzare piccole attività culturali volte al pubblico delle famiglie, come proiezione di film, documentari, attività per bambini come rappresentazioni teatrali e quant’altro possa contribuire allo sviluppo sociale della comunità di Neyba.
Il gruppo di donne della sierra di Neyba ha deciso di chiamarsi CO.NO.CA. – Comision Nopal Cafe. Il nome nasce dall’unione di due gruppi: Cooprocasine – Cooperativa de los productores e de las produtoras de cafe de calidad de la sierra de Neyba e del Nopal, un gruppo specializzato nella lavorazione della pianta del Nopal (fam. Cactaceae).


Jaquelin socia di CONOCA e responsabile della cucina dice: “Con questo progetto ho capito l’importanza di riscoprire la nostra cucina tradizionale. Le nostre ricette e i nostri piatti permettono ai clienti di CONOCA di rivivere i sapori che ormai avevamo dimenticato da tempo.”

Condividi l’articolo:
oxfam facebook oxfam Twitter oxfam Linkedin

Articoli correlati