10 Gennaio 2014

Palestina, “armi digitali” per un veterinario nella firing zone

 
Il veterinario consegna i medicinali per gli animali. Credits: Francesco De Rosa
Il veterinario consegna i medicinali per gli animali
Nei Territori occupati palestinesi, Oxfam Italia è impegnata in un progetto di emergenza finanziato dall’Ufficio per gli aiuti umanitari della Commissione Europea, per proteggere e sostenere le comunità di pastori.

Dallo scorso anno, Israele impedisce l’accesso agli aiuti umanitari nella zona a Sud di Hebron, la cosiddetta “firing zone“. Per venire incontro alle necessità degli allevatori e dei pastori che la abitano, per cui il gregge rappresenta praticamente l’unica fonte di sussistenza, Oxfam Italia ha quindi deciso di assumere un veterinario che risiede all’interno di questa “zona proibita”. Una volta formato sulle tecniche dell’inseminazione artificiale, che permettono di aumentare il numero dei capi Nibal Abu Younis – questo il nome del veterinario —  si reca da ciascun allevatore portando con sé una macchina fotografica digitale, che ci fornisce le coordinate della sua posizione, permettendoci di monitorare il lavoro e intervenire dove più necessario.

I bambini aiutano a scaricare le medicine che ha portato il veterinario. Credits: Francesco De Rosa
I pacchi con le medicine e il materiale veterinario

Nibal Abu Younis abita a Massafer Yatta. Ogni mese visita circa 1500 animali, con una media di 12 capi per beneficiario. Le malattie più comuni sono dovute essenzialmente alle scarse condizioni igieniche in cui versano gli animali: rogna, polmonite, dissenteria… Molte di queste malattie sono causa di aborto, con la conseguente riduzione degli animali del gregge e la perdita dell’unico tipo di reddito sul quale queste comunità possono contare.


E’quindi indispensabile intervenire in una situazione che è ormai di tipo emergenziale, e che riguarda quasi tutti gli abitanti della “firing zone 918” — circa 1000 in 8 villaggi a Massafer Yatta– che ogni giorno rischiano l’espulsione dalla loro case e la perdita dei terreni e delle greggi. Da quando poi i militari israeliani hanno bloccato l’accesso agli aiuti umanitari è divenuto impossibile intervenire dall’esterno. Un anno fa l’auto dei veterinari che si recavano a lavorare nella zona, facenti parte dell’associazione PLCD, con cui Oxfam Italia lavora da anni nella regione, è stata sequestrata. Formare Nibal Abu e seguirlo nei suoi spostamenti è sembrata l’unica strada percorribile.

Nibal Abu, ogni giorno, non si limita a distribuire e a somministrare i medicinali per gli animali. Visita i capi, traduce dall’inglese le istruzioni delle medicine ai pastori, ne spiega la posologia, vaccina gli agnelli e parla con le persone, riportandone i bisogni e, anche se è difficile, sostenendone le speranze.
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