Per il nuovo anno scolastico Oxfam lavorerà in Toscana con oltre 3 mila studenti e centinaia di docenti, per ridurre povertà educativa e abbandono scolastico. L’11,7% degli studenti toscani lascia prima la scuola.
Sostenere una ripresa della scuola in presenza il più inclusiva possibile, rispondendo ai cambiamenti imposti dalla pandemia nel corso degli ultimi 2 difficilissimi anni scolastici. Un periodo che ha messo tanti studenti, soprattutto quelli più fragili, a rischio di dispersione scolastica a causa dei ritardi accumulati con la didattica a distanza. In un contesto dove, secondo gli ultimi dati Invalsi, soltanto la metà degli studenti al termine della scuola superiore raggiunge livelli adeguati nelle competenze di base, con un netto peggioramento rispetto agli anni precedenti.
Riparte da qui l’impegno di Oxfam al fianco di oltre 3 mila studenti e centinaia di docenti delle scuole toscane nei prossimi mesi, dopo l’intenso lavoro svolto nell’ultimo anno per contrastare povertà educativa e abbandono precoce. Un fenomeno che resta allarmante e riguarda ancora l’11,7% dei ragazzi toscani e il 13,1% degli studenti su media nazionale. Ponendoci ben lontani dall’obiettivo europeo del 9%, soprattutto per i giovani stranieri, che per il 35,4% abbandonano prima gli studi.
Torna la quarta edizione di Oxfam Back to School
Si parte con la quarta edizione di Oxfam Back to School – Prendiamoci cura del futuro, l’iniziativa formativa, rivolta a docenti di ogni ordine e grado, agli educatori e ai formatori del volontariato. Un’edizione che quest’anno torna in presenza, sabato 10 settembre, per la giornata di lancio in programma dalle 9.30 alle 17, presso I’Impact Hub di Firenze (in via Panciatichi, 16 – zona Rifredi), con 5 workshop a scelta su temi e strumenti che avranno l’obiettivo di arricchire la didattica e aumentare la partecipazione dei ragazzi. Il percorso prevederà successivamente un evento sulla comunità educante e 9 corsi di formazione on line nei prossimi mesi, con la partecipazione di esperti.
La proposta formativa
Tanti i contenuti al centro della proposta formativa. Si parlerà di strumenti per il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono precoce dei ragazzi. Sia attraverso una metodologia inclusiva che tenga conto del benessere anche emotivo degli studenti – che tramite il mentoring. Vale a dire l’aiuto e il supporto che ad esempio studenti più grandi o avanti nella didattica possono offrire ai compagni più fragili.
Si approfondiranno temi di stretta attualità e sempre più sentiti dai ragazzi e dalle ragazze. Tra cui la lotta ai cambiamenti climatici (attraverso l’individuazione di azioni a favore della sostenibilità); la promozione dell’uguaglianza di genere (attraverso l’innovativo strumento del “Teatro Forum”); il contrasto ai discorsi d’odio su nuovi e vecchi media; la libertà di espressione, i contesti di crisi ed emergenza umanitaria.
Si dialogherà su come stimolare la cittadinanza attiva dei giovani adottando nella didattica il gioco on line interattivo. Si guarderà a come rendere efficace per tutti l’insegnamento rivolto a classi multilingue e multiculturali o sviluppare la consapevolezza emotiva dei ragazzi attraverso il racconto autobiografico.
Un’offerta resa possibile grazie al sostegno di Istituzioni e fondazioni nazionali e internazionali con cui Oxfam co-progetta e realizza interventi educativi. Tra cui l’Unione Europea e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Cruciale accompagnare i ragazzi verso la normalità
“Con l’edizione di quest’anno vogliamo aiutare i docenti a sviluppare metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento per gli studenti; modelli di didattica interdisciplinare; modalità e strumenti per la valutazione attraverso le tecnologie multimediali. sottolinea Claudia Maffei responsabile del progetto Oxfam Back to School per Oxfam Italia –Tutti elementi che siamo convinti siano fondamentali per aiutare la scuola ad affrontare una sfida enorme, che richiede tutto il supporto possibile anche da parte della società civile, con l’obiettivo cruciale di far sì che i ragazzi possano gradualmente tornare alla normalità”.
Per maggiori info sul programma e iscrizioni: http://www.oxfamedu.it/backtoschool22/
Tutti gli incontri e i corsi sono riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione sia come percorsi individuali, che come percorsi proposti dalle scuole Polo per la formazione.
Le attività in partenza a scuola
Oltre al percorso formativo rivolto ai docenti, Oxfam torna in classe con numerosi progetti per il contrasto alla povertà educativa e l’educazione alla cittadinanza globale. Interventi che coinvolgeranno oltre 20 scuole toscane di Firenze, Arezzo, Cecina, Prato e Campi Bisenzio. Studenti e docenti avranno così la possibilità, frequentando laboratori e corsi, di sperimentare nuove pratiche didattiche. Con l’obiettivo di rafforzare le competenze scolastiche, eliminare le disuguaglianze di genere nelle scuole e sviluppare nuove competenze digitali.
Assieme, sarà centrale il lavoro che Oxfam sta realizzando ad Arezzo, Firenze e Cecina per lo sviluppo dei Patti Educativi di comunità, uno strumento introdotto dal Ministero dell’Istruzione per affrontare sui territori le emergenze del mondo scuola, aggravate dalla pandemia: carenza di strumenti di sostegno didattico per i ragazzi più fragili a rischio di abbandono, mancanza di competenze digitali nelle scuole, o ancora insufficienza di nuove strutture e spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività complementari a quelle tradizionali.
“Il nostro lavoro per il nuovo anno scolastico avrà l’obiettivo di contribuire a rafforzare nei diversi territori una scuola e una comunità educante che opera per il bene di tutti, garantendo un alto livello di qualità delle opportunità educative e formative. La lotta dell’abbandono scolastico e alla povertà educativa sono sfide complesse, che né la scuola, né una singola associazione o ente locale da soli, possono combattere con efficacia. – spiega Areta Sobieraj, responsabile educazione alla cittadinanza globale di Oxfam Italia – Per questo motivo diviene cruciale il lavoro che associazioni, istituzioni locali, soggetti privati e scuole possono realizzare insieme attraverso i Patti di comunità. Uno strumento che responsabilizza ciascun soggetto, con l’obiettivo comune di non lasciare indietro nessuno, soprattutto i ragazzi più deboli e a rischio esclusione”.