30 Novembre 2012

Tre fatti e tre foto che raccontano il clima estremo del 2012

 

Mentre i negoziati sul clima delle Nazioni Unite continuano questa settimana in Qatar, prendiamo in esame alcuni degli eventi che hanno reso il 2012 l’ennesimo anno all’insegna del clima estremo, con conseguenze sulla scelta del cibo che mangiamo e sui contadini che lo coltivano in tutto il mondo.


FATTO: Giugno 2012 è stato il 328esimo mese consecutivo con temperatura globale al di sopra della media del 20° secolo


Questo dato viene dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, e ci dice che dobbiamo tornare al 1985 per trovare l’ultimo mese con temperatura sotto la media. Oggi gli scienziati sostengono che le possibilità che un ciclo così lungo di temperature alte si verifichi in maniera naturale sono infinitamente basse.


FOTO: Nel 2010 il Pakistan è stato colpito dal suo peggior disastro naturale che si ricordi. L’alluvione ha inondato fino a un quinto del paese, con 8,4 milioni di ettari di colture persi e una stima di 20 milioni di persone colpite. Quest’anno le inondazioni sono tornate ancora una volta, mettendo milioni di persone di nuovo a rischio di malattie e malnutrizione.


Alluvione in Pakistan
Vittime delle inondazioni utilizzano una funivia a Chakdara, Pakistan

FATTO: Una ricerca di quest’anno rivela che il riscaldamento globale ha reso molto più probabile il verificarsi di siccità come quelle che hanno colpito la Russia e il Texas rispettivamente nel 2010 e nel 2011


Anche se i periodi di siccità cui si fa riferimento non sono avvenuti nel 2012, la ricerca in questione è alquanto significativa: la siccità che ha colpito il Texas nel 2011 era 20 volte più probabile di quanto non lo fosse nel 1960; nel caso della Russia invece, la siccità, che ha devastato i raccolti di grano in uno dei suoi principali paesi coltivatori, ha contribuito a segnare l’intero anno con prezzi del grano da record. Questo a sua volta ha avuto un effetto a catena in paesi poveri come lo Yemen e in tutto il Nord Africa.


FOTO: La siccità – in primo luogo nel Corno d’Africa e poi nel Sahel – ha portato a crisi alimentari dall’eco internazionale. E anche se le donazioni dei governi e dei cittadini hanno raggiunto più di 4 miliardi di dollari, il cambiamento climatico potrebbe rendere il costo della risposta a simili catastrofi ancora più elevato in futuro.


Siccità in Somaliland
Portando taniche d’acqua in Somaliland

FATTO: Al suo apice, la mancanza di pioggia di quest’anno in Nord America ha causato siccità in più della metà degli Stati Uniti continentali


La siccità negli Stati Uniti di quest’anno ha colpito duramente gli agricoltori. Ma a differenza delle loro controparti negli Stati Uniti, molti contadini nei paesi in via di sviluppo non hanno un’assicurazione per attutire il colpo, né hanno accesso a colture che si adattano alla siccità.


FOTO: Anche se l’attenzione del mondo si è concentrata su New York durante Sandy, lo stesso uragano ha colpito anche Haiti – un paese che ancora sta subendo le conseguenze del terremoto di due anni fa – lasciando più di cinquanta morti, altri 200.000 senzatetto e distruggendo circa 90.500 ettari di terreni agricoli e di colture.


Sandy colpisce Haiti
Strade allagate e distruzione ad Haiti

Il 2012 perciò è stato un altro anno di clima turbolento che, ancora una volta, ha causato gravi difficoltà agli agricoltori e alla disponibilità di cibo in tutto il mondo. Anche se non tutti gli eventi meteorologici estremi possono essere attribuiti ai cambiamenti climatici, gli scienziati sono sempre più in grado di dimostrare come alcuni eventi sono stati resi molto più probabili e molto più duri a causa di un mondo che continua a scaldarsi. E mentre ciò succede, condizioni meteorologiche estreme stanno diventando una nuova norma. Senza interventi urgenti per la riduzione delle emissioni, e investimenti in misure che possano aiutare le persone più a rischio, i costi connessi alla soluzione sono destinati soltanto a crescere.


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