14 Febbraio 2013

Vittoria di Oxfam, PNB Paribas non si approfitta più della fame

 
Il prezzo del grano è aumentato del 50% secondo la Banca Mondiale.
Battuta del grano
PNB Paribas, banca numero uno quotata in borsa in Francia, ha sospeso un fondo di investimento di 160 milioni di euro in materie prime agricole dopo la critica di Oxfam alle banche francesi per la speculazione sui prezzi del cibo.

“Stiamo sospendendo le sottoscrizioni”, la portavoce della BNP ha detto in relazione del fondo Parvest World Agriculture, spiegando questa azione come parte della politica della banca in merito alla responsabilità sociale di impresa.
Il fondo è quello più implicato negli investimenti in materie prime agricole.

Le banche nel mondo sono finite nel mirino per le loro speculazioni sui cereali e altri prodotti agricoli, che secondo i critici hanno spinto in alto i prezzi del cibo e alimentato le rivolte in alcuni paesi poveri.
La portavoce di PNB ha aggiunto che la banca intende chiudere anche il fondo Easy ETF Ultra light Energy, che aveva 43 milioni di euro in beni quotati in borsa per la fine di gennaio, di cui il 37% era legato alle materie prime agricole.
Le materie prime agricole ammontavano a 411 milioni di euro, o lo 0.08% del totale dei beni quotati in borsa gestiti da PNB Paribas.
BNP ha detto che l’iniziativa è stata presa dopo alcuni incontri periodici con Oxfam, che ha rilasciato un report il 12 febbraio accusando le banche di “speculare sulla fame”.
Oxfam ha fatto appello ad altre banche perché chiudano i fondi di investimento che speculano sui prodotti alimentari.
“Le banche hanno un ruolo decisivo nella lotta contro la volatilità dei prezzi del cibo, che mette in pericolo la sicurezza alimentare per centinaia di milioni di persone nel Sud del mondo”, ha detto Oxfam Francia.
Barclays ha affermato martedì scorso che stava cessando le negoziazioni sui mercati agricoli con gli hedge funds, quale mossa per ridare lustro alla propria reputazione nel mezzo di una profonda revisione.
Il mese scorso, la Deutsche Bank ha sostenuto che avrebbe continuato a negoziare in strumenti finanziari derivati, dal momento che avrebbe trovato poche prove empiriche che gli strumenti finanziari portassero ad aumenti o a una maggiore volatilità nei prezzi del cibo.
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