
Gaza, 2009
In queste settimane abbiamo raccolto alcune testimonianze di nostri collaboratori che dimostrano come l’ultima escalation militare abbia impattato principalmente sulla vita dei civili confermando ulteriormente la necessità di mettere in campo ogni azione per far finire il blocco alla Striscia di Gaza. Un tema questo che è al centro della nota informativa (Oltre il cessate il fuoco: mettere fine al blocco di Gaza) recentemente pubblicata da Oxfam.
Maher: “Durante la violenza Gaza è piombata nel buio, nessuno si sentiva al sicuro: bambini, adulti, vecchi, ragazze e ragazzi… Tutti vedevano bombardamenti ovunque, giorno e notte. Nessuno poteva dormire, neppure oggi che i bombardamenti sono finiti, siamo ancora preoccupati, e piangendo ci chiediamo perché questo è accaduto.
Mohammed: “Mi sono sposato di recente, sto aspettando il mio primo figlio ed ero molto preoccupato per mia moglie incinta perché so che sentirsi sicuri, dormire e mangiare bene sono abitudini molto importanti per una madre ed il suo bambino, ma questo era molto difficile da farsi durante la guerra. Ora, nonostante la guerra sia finita, mia moglie non riesce ancora a dormire, essa sobbalza quando sente dei rumori ed ha paura di rimanere da sola a casa. Mi auguro veramente che questi effetti negativi si smorzino rapidamente perché rivivere questo ogni giorno avrà veramente un impatto negativo su di noi.”
Alia: “Molti aspetti della guerra hanno avuto ripercussioni sulla vita delle persone. I bambini piangevano ed avevano paura durante quegli 8 giorni. Essi erano toccati dalle immagini delle persone uccise ed gli attacchi aerei incessanti hanno causato loro molto stress”.
Ahmed: “Vivo a Rafah, non lontano dal confine con l’Egitto dove ci sono i tunnel. Durante la guerra l’aviazione israeliana ha condotto pesanti e continui bombardamenti aerei contro questi tunnel. Queste bombe facevano tremare continuamente la terra così come un forte e terribile rumore. Durante la guerra, i bombardamenti erano costanti – giorno e notte. Io, la mia famiglia ed i miei vicini non potevamo dormire ed i mie figli più piccoli, dell’età di 1 e 2 anni erano molto impauriti”.