3 Luglio 2025

Acqua potabile nel mondo: accesso e disparità

 

L’acqua potabile è un diritto umano, ma per miliardi di persone resta un privilegio. Scopriamo perché e come si dovrebbe colmare questo divario globale.

Qual è la situazione dell’acqua potabile nel mondo?

Oggi, 2,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile nella propria abitazione. La carenza di servizi igienici, lo smaltimento improprio delle acque reflue e il cambiamento climatico rendono questo problema sempre più grave. In molte regioni del mondo, l’acqua è contaminata, difficile da raggiungere o gestita in modo iniquo. Oxfam denuncia che oltre 800 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni giorno per malattie legate all’acqua sporca. Accesso sicuro significa vita, salute e dignità, ma è ancora negato a troppi.

Quante persone nel mondo non hanno acqua potabile a sufficienza?

Dei 2 miliardi di persone che non hanno accesso a una fonte sicura d’acqua, oltre 116 milioni vivono in Africa orientale e meridionale e sono prive d’acqua a causa degli effetti del cambiamento climatico: siccità, inondazioni e cicloni. In Etiopia, oltre 22 milioni di persone lottano per sopravvivere tra scarsità idrica e fame. In Somalia, 4,4 milioni sono colpiti da fame estrema a causa della mancanza di piogge stagionali.

Credit Andrew Mboya/Oxfam
Credit Andrew Mboya/Oxfam

Dove l’acqua non è potabile?

Le aree più critiche sono l’Africa subsahariana, parti del Sud-est asiatico e dell’America Latina. In Kenya, tra il 1980 e il 2020, oltre 136.000 km² sono diventati aridi. Il 91% degli agricoltori in otto paesi africani colpiti dipende da acqua piovana non prevedibile. In molte comunità rurali, l’unica fonte è contaminata, e spesso è lontana decine di chilometri. Le donne e le ragazze impiegano fino a un’ora al giorno per raccoglierla, esponendosi a fatica e violenze.

I paesi in guerra per l’acqua

Oltre ai conflitti armati legati direttamente alla gestione dei fiumi o delle dighe, come nel caso del Nilo tra Etiopia, Egitto e Sudan, le “guerre dell’acqua” si combattono anche in modo indiretto. In Africa, la scarsità idrica alimenta instabilità e migrazioni. La gestione iniqua delle risorse idriche genera tensioni anche nei territori dove l’acqua è privatizzata o contesa da grandi industrie estrattive. In queste zone, le comunità locali spesso non hanno voce in capitolo. Anche a Gaza, la situazione è grave data la scarsità di acqua e gli alti livelli di contaminazione.

Cosa dice l’obiettivo 6 dell’Agenda 2030?

L’obiettivo 6 mira a garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari per tutti tramite:

  • la costruzione e gestione sostenibile delle infrastrutture idriche
  • la riduzione dell’inquinamento
  • l’aumento dell’efficienza idrica
  • la partecipazione comunitaria e cooperazione internazionale.

 

Credit Hassan Siyad Hussein/Oxfam
Credit Hassan Siyad Hussein/Oxfam

Come risolvere il problema dell’acqua nel mondo

Ma senza investimenti adeguati e giustizia climatica, i progressi restano lenti. La risposta, come sempre, è complessa e multilivello. Secondo l’Unione Africana, ne occorrono almeno 50 miliardi di dollari all’anno. Ma ad oggi i paesi africani ricevono meno della metà dei fondi necessari. È necessario ridurre le emissioni, rafforzare le infrastrutture locali, sostenere l’accesso equo e proteggere le donne, prime vittime di questa crisi. La giustizia climatica impone che i paesi più inquinanti contribuiscano con responsabilità a mitigare i danni provocati. Solo così sarà possibile garantire il diritto all’acqua per tutti. In risposta a questa emergenza, Oxfam è attiva in Africa orientale, portando acqua pulita, servizi igienici e supporto alle comunità più vulnerabili. Un esempio è la campagna “Dona acqua, salva una vita” che è stata attiva dal 9 marzo al 5 aprile 2025 e si è conclusa positivamente, con storie di rinascita come quella di Nythuk Hukuch, rifugiata sud sudanese a Gambella, Etiopia.

Senza acqua, non c’è futuro. Quindi, se vuoi contribuire a salvare vite umane, comincia da qui.

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