4 Ottobre 2010

AIDS, progressi nell’accesso alle cure

 

Il rapporto di Oms, Unicef e Unaids

L'infermiera Margaret e una sua paziente al Bwalia 'Bottom' Hospital in Lilongwe, Malawi.
Prescrizione medicinali a una neomamma, Malawi

L’accesso universale alla prevenzione, trattamento e cura per l’Hiv, nel 2009, ha fatto registrare progressi in molti paesi a medio e basso reddito. Lo afferma il rapporto ‘Towards Universal Access’, presentato il 28 settembre da Oms, Unicef e Unaids. Il documento monitora i progressi compiuti nel raggiungimento dell’obiettivo fissato per il 2010 di fornire l’accesso universale alla prevenzione, i trattamenti e le cure per l’Hiv. Il rapporto valuta i passi in avanti nel campo della lotta all’Aids in 144 Paesi a medio e basso reddito. In molti settori si registrano passi in avanti significativi: 15 Paesi – inclusi Botswana, Guyana e Sudafrica – sono in grado di fornire a oltre l’80% delle donne sieropositive in gravidanza i servizi e le medicine per prevenire la trasmissione da madre a figlio dell’Hiv; 14 Paesi – tra i quali il Brasile, la Namibia e l’Ucraina – hanno fornito i trattamenti per l’Hiv a oltre l’80% dei bambini sieropositivi che ne avevano bisogno; otto Paesi – tra questi Cambogia, Cuba e Ruanda – hanno raggiunto l’obiettivo dell’accesso universale ai farmaci antiretrovirali (ART) per gli adulti.


Tuttavia, le 5,25 milioni di persone che hanno avuto accesso ai trattamenti per l’Hiv nei Paesi a basso e medio reddito nel 2009, rappresentano solo il 36% di quanti hanno bisogno delle cure. Per questo Paul De Lay, vice direttore esecutivo dei programmi di Unaids, ha riaffermato l’importanza del rifinanziamento del Fondo Globale contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria.

(Fonte Unicef)

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