16 Luglio 2025

Israele in Cisgiordania: storia di una occupazione

 

La Cisgiordania rappresenta uno dei luoghi più contesi e tragicamente segnati dal conflitto israelo-palestinese. Tra occupazione militare, insediamenti illegali e restrizioni crescenti, la vita quotidiana dei palestinesi in questa regione è segnata da profonde ingiustizie. Per comprendere la situazione attuale, ripartiamo dalle sue radici storiche e politiche.

Credit: Suhaib Jarrar/Oxfam
Credit: Suhaib Jarrar/Oxfam

Storia e origine della Cisgiordania

La Cisgiordania, situata a ovest del fiume Giordano, è abitata oggi da quasi tre milioni di palestinesi. Dopo la Prima guerra mondiale, fu inclusa nel Mandato britannico della Palestina. Nel 1947, il piano di spartizione ONU destinava questa zona allo Stato arabo palestinese, ma il rifiuto arabo del piano e la guerra del 1948 portarono alla sua annessione da parte della Giordania. Nel 1967, Israele occupa la Cisgiordania durante la Guerra dei Sei Giorni, mantenendo da allora il controllo militare. Gli Accordi di Oslo del 1993 introdussero una divisione amministrativa tra tre aree ma l’espansione degli insediamenti e le continue tensioni hanno reso impossibile una reale sovranità palestinese:

  • A (controllo palestinese)
  • B (controllo condiviso)
  • C (controllo israeliano).

L'escalation di volenza da Gaza si è estesa a Libano e Cisgiordania

Perché la Striscia di Gaza è separata dalla Cisgiordania?

Nonostante siano entrambe parte dei Territori Palestinesi, Cisgiordania e Gaza sono oggi separate sia geograficamente che politicamente. Nel 2007, in seguito a scontri tra Hamas e Fatah, Hamas ha assunto il controllo della Striscia di Gaza, mentre la Cisgiordania è rimasta sotto l’Autorità Nazionale Palestinese, dominata da Fatah, uno dei principali movimenti politici palestinesi fondato negli anni ’50 da Yasser Arafat. Israele, con il supporto dell’Egitto, mantiene il blocco su Gaza, rendendo impossibili collegamenti fisici e politici tra le due regioni. Questo isolamento ha effetti drammatici sulla popolazione, impedendo un coordinamento efficace tra i due territori.

Chi governa la Cisgiordania?

La Cisgiordania è nominalmente governata dall’Autorità Nazionale Palestinese ma, di fatto, è Israele a mantenere il controllo più ampio, soprattutto nelle aree C che costituiscono circa il 60% del territorio. Qui l’esercito israeliano gestisce sicurezza, pianificazione urbanistica e infrastrutture, impedendo lo sviluppo palestinese. Le aree A e B vedono una certa amministrazione palestinese, ma anche qui gli interventi militari israeliani sono frequenti. Il potere dei coloni israeliani, spesso armati e impuniti, è cresciuto esponenzialmente, destabilizzando ulteriormente la regione.

Territori Occupati Palestinesi
Territori Palestinesi Occupati, Far’aata, 22 dicembre 2019. Samah tiene in braccio la sua bambina di un anno, Deema, mentre Zeid, 4 anni, e Adam, 3 anni, sono in bicicletta. Samah ha espresso preoccupazione per il benessere psicologico dei suoi figli dopo l’attacco. Sua suocera e i suoi suoceri sono andati a stare con loro a casa per aiutarla a superare la situazione.

Che situazione c’è in Cisgiordania?

Dal temporaneo cessate il fuoco a Gaza del gennaio 2025, la Cisgiordania ha vissuto un’escalation senza precedenti di violenza. Oltre 40.000 palestinesi sono stati sfollati, colpiti da operazioni militari, attacchi di coloni e demolizioni. I posti di blocco superano le 800 unità, rendendo impossibile il passaggio delle persone e degli aiuti. L’accesso all’acqua è compromesso, con infrastrutture distrutte e agricoltura paralizzata. Nel corso dei primi mesi del 2025, l’esercito israeliano ha espropriato più di 1.000 acri di terreni agricoli. Gli attacchi ai raccoglitori di olive, simbolo della resilienza palestinese, si moltiplicano con centinaia di episodi violenti documentati. La Cisgiordania vive quindi una crisi umanitaria acuta, aggravata dalla strategia di annessione attuata da Israele.

Cosa possiamo fare?

Oxfam lavora ogni giorno per garantire diritti e dignità nei Territori Occupati Palestinesi. In Cisgiordania fornisce acqua potabile, aiuti alimentari e sostegno economico alle famiglie più vulnerabili, in particolare a Jenin e Tulkarem. Sono stati distribuiti oltre 6.000 metri cubi d’acqua tramite autobotti, installate cisterne familiari e avviati progetti per riparare tubature danneggiate. Più di 300 famiglie ricevono supporto per ricostruire le loro vite. In parallelo, denunciamo pubblicamente le violazioni dei diritti e lavora per un futuro di pace e giustizia.

Anche tu puoi fare la differenza: unisciti alla campagna per il cessate il fuoco e la fine dell’occupazione.

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