La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è uno dei paesi più ricchi di risorse naturali al mondo, ma anche uno dei più martoriati da decenni di guerre, instabilità politica e crisi umanitarie. Milioni di persone vivono oggi in condizioni drammatiche, vittime di un conflitto dimenticato che causa povertà, malattie e sfruttamento delle risorse. Vediamo come è la situazione e come possiamo sostenere la sua popolazione.

Perché c’è la guerra in Congo?
Il conflitto in Congo inizia nel 1994 e affonda le sue radici nell’eredità del colonialismo, nella debolezza delle istituzioni statali e nella competizione violenta per il controllo delle risorse minerarie, come coltan, oro e cobalto. Dopo un decennio di pausa, il 19 maggio 2022 c’è stata una nuova escalation e sono ripresi i combattimenti tra le forze armate della Repubblica Democratica del Congo e il gruppo ribelle M23. L’escalation recente nel Nord Kivu, con il gruppo armato M23 che ha preso il controllo di Goma, è solo l’ultimo capitolo di una lunga crisi alimentata anche da attori stranieri e interessi economici internazionali.
Cosa sta succedendo in Congo?
Il Rwanda è accusato di sostenere gruppi ribelli come il M23 per difendere i propri interessi economici e strategici nell’est del Congo. Le tensioni storiche tra i due paesi, nate dopo il genocidio ruandese del 1994 e le successive guerre in Congo, si rinnovano periodicamente e aggravano l’instabilità regionale. L’ingerenza esterna contribuisce a mantenere viva una guerra che ha già causato milioni di vittime. Inoltre, come sempre durante un conflitto, chi non perde la vita cerca di mettersi in salvo. Le persone in fuga sono quindi esposte a violenze, campi e negozi vengono abbandonati e numerosi bambini sono costretti a separarsi dalle loro famiglie.

Come vive la gente in Congo?
La conseguenza di tutto questo è che le condizioni di vita in Congo sono disumane. Oltre 5 milioni di persone sono sfollate, molte vivono in campi sovraffollati senza accesso all’acqua pulita, servizi igienici o cure mediche. Oxfam ha segnalato casi di persone che pagano per usare un bagno o che devono camminare ore per trovare acqua, esponendosi a gravi rischi. Le donne, in particolare, sono vulnerabili a violenze e abusi sessuali.
La crisi umanitaria: fame, malattie, emergenza sanitaria
La situazione è aggravata da malattie come colera ed Ebola. Le strutture sanitarie sono state distrutte o sono al collasso. Il 2023 ha registrato un aumento triplo dei casi di colera rispetto all’anno precedente. La sospensione degli aiuti USAID ha reso ancora più drammatica la crisi. Il 70% della popolazione congolese vive con meno di 2 dollari al giorno, e la speranza di vita non supera i 58 anni.

Cosa possiamo fare per il Congo
La guerra in Congo non è inevitabile, ma ignorarla equivale a esserne complici. La comunità internazionale deve agire subito per proteggere la popolazione civile e affrontare le cause profonde del conflitto. La dignità, la sicurezza e il diritto alla vita di milioni di congolesi dipendono anche dalle nostre scelte. Le soluzioni non possono essere solo militari. Serve un approccio multilaterale che promuova:
- la fine dell’impunità per i crimini commessi
- un’effettiva regolamentazione del commercio di minerali
- il rafforzamento della governance locale e della società civile
- un massiccio investimento nella cooperazione e nello sviluppo sostenibile.
Oxfam lavora in Congo dal 1961 portando acqua, cibo, assistenza sanitaria e protezione a centinaia di migliaia di persone. Tu puoi scegliere di sostenere questi progetti per ampliare gli interventi salvavita, rafforzare la prevenzione sanitaria e garantire sicurezza alle comunità.