4 Settembre 2012

L’impatto del clima sul cibo del futuro

 
Mauritania. Dja Abdullah ha camminato 300 km in cerca di pascolo per le sue bestie. Credits: Pablo Tosco/Intermon Oxfam
La Mauritania colpita dalla siccità

Siccità e alluvioni possono far schizzare alle stelle il prezzo di alimenti base, mettendo a rischio la sopravvivenza di milioni di persone: l’impatto dei cambiamenti climatici sui futuri prezzi del cibo rischia di essere maggiore di quanto stimato dalla scienza fino ad oggi. Il nuovo rapporto di Oxfam, Clima estremo, prezzi estremi rivela per la prima volta in che modo gli eventi climatici estremi come siccità e alluvioni possono incrementare nel prossimo futuro i prezzi del cibo.


Le ricerche condotte finora tendono a considerare solamente gli impatti graduali, come l’aumento della temperatura e la discontinuità delle piogge. La ricerca di Oxfam cerca di andare oltre questo approccio, guardando all’impatto degli eventi climatici estremi sui prezzi del cibo nel 2030.
Secondo lo studio, entro il 2030 il pianeta potrebbe essere ancora più vulnerabile a siccità come quella che colpisce oggi gli Stati Uniti, con una maggiore dipendenza dalle esportazioni Usa di grano e mais e un clima che renderà ancora più alta la probabilità di siccità in Nord America.

Anche ipotizzando uno scenario non drammatico, un’altra siccità negli Usa entro il 2030 potrebbe far aumentare il prezzo del mais fino al 140% e al di sopra dei prezzi medi del cibo, che saranno probabilmente già il doppio rispetto ai prezzi attuali. La siccità e le alluvioni nell’Africa del sud potrebbero far aumentare il prezzo di vendita di mais e di altri cereali grezzi fino al 120%.
Picchi dei prezzi di questa intensità significherebbero che oggi il costo di un sacco da 25 kg di farina di mais – quantità con cui si nutre una famiglia povera in Africa per circa 2 settimane – si aggirerebbe tra 18 e i 40 dollari.
Una siccità in India e alluvioni estese nel Sudest asiatico potrebbero portare il prezzo del riso sui mercati globali ad aumentare del 22%. Questo potrebbe far salire i prezzi di oltre il 43% in paesi importatori di riso come la Nigeria, uno dei più popolosi dell’Africa.

“Aumenti di prezzo come questi sarebbero un colpo mortale per i più poveri della terra, che spendono fino al 75% dei loro guadagni in cibo”, avverte Elisa Bacciotti, responsabile della campagna COLTIVA per Oxfam Italia. “Sentiremo tutti l’impatto degli aumenti dei prezzi, ma i più poveri saranno quelli maggiormente colpiti”.
Il potenziale impatto di eventi meteorologici estremi sui futuri aumenti dei prezzi degli alimenti non è presente nel dibattito odierno sui  cambiamenti climatici.
“Mentre le emissioni continuano ad aumentare, le condizioni meteorologiche estreme negli Stati Uniti e altrove sono un preavviso di come sarà il nostro sistema alimentare in un futuro mondo surriscaldato. Il nostro pianeta si sta dirigendo verso un riscaldamento globale medio di 2,5-5° C in questo secolo. È tempo di affrontare ciò che questo significa per la fame e la malnutrizione di milioni di persone sul nostro pianeta”, conclude Bacciotti.

I negoziati sul clima delle Nazioni Unite che si concludono oggi a Bangkok   hanno registrato pochissimi segni di progresso, mentre domani la Fao fornirà maggiori informazioni sull’evoluzione dei prezzi alimentari in seguito alla peggiore siccità che abbia colpito gli Stati Uniti negli ultimi 60 anni.
Il rapporto è parte della campagna COLTIVA di Oxfam, che mira a creare un mondo in cui tutti hanno da mangiare a sufficienza, sempre.
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