6 Maggio 2024

L’OFFENSIVA SU RAFAH AVRÀ CONSUEGUENZE UMANITARIE CATASTROFICHE

 
Sfollati a Rafah
 

Roma, 6 maggio 2024 – In risposta all’ordine di evacuazione diramato oggi alla popolazione di Rafah, Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, ha dichiarato:

Un’offensiva terrestre di Israele su Rafah avrà conseguenze umanitarie catastrofiche. La cosa più grave è che l’ordine di evacuazione di oggi diretto a 100 mila persone arriva dopo i molteplici appelli dei leader mondiali a desistere dall’intervenire in un’area così densamente popolata. In queste ore la paura a Rafah è palpabile perché decine di migliaia di persone saranno di nuovo costrette a scappare alla ricerca di un riparo sicuro che non esiste. Da oltre 6 mesi Israele continua deliberatamente e in modo sistematico a prendere di mira i civili e gli operatori umanitari, anche all’interno di quelle che sono state chiaramente contrassegnate come ‘zone sicure’. Ciò priva quindi di qualsiasi credibilità ogni dichiarazione delle autorità israeliane sulla possibilità di evacuare i civili in sicurezza”, spiega Pezzati.

Ogni risposta umanitaria è pressoché impossibile dato che Israele sta bloccando l’ingresso di qualsiasi aiuto attraverso i valichi di Rafah e Kerem Shalom. Senza carburante le famiglie non saranno in grado di muoversi dentro Gaza, per esempio. – continua Pezzati – Altrettanto impossibile è sapere quali zone di Gaza saranno prese di mira dai bombardamenti israeliani. L’area di Al-Mawasi, una cosiddetta “zona umanitaria sicura”, che è già stata colpita due volte, e dove è stato indicato alla popolazione di fuggire, non sarà in grado di far fronte a un ulteriore afflusso di sfollati interni”.

“È inaccettabile che al Governo israeliano sia permesso di ignorare impunemente tutti gli allarmi lanciati dalla comunità internazionale sul tragico costo umanitario che avrà l’attacco. Israele sta dimostrando un agghiacciante disprezzo per la vita umana, mentre continua ad ignorare ogni norma di diritto internazionale e la sentenza della Corte internazionale di giustizia che ha evidenziato il rischio che a Gaza si consumi un vero e proprio genocidio. – conclude Pezzati – Per questo lanciamo un appello urgente alla comunità internazionale e al Governo italiano perché esercitino ogni pressione diplomatica possibile per fermare l’offensiva terrestre alle porte. Sinora le grandi potenze mondiali hanno di fatto lasciato carta bianca a Israele per commettere crimini di guerra, continuando a fornirgli armamenti. In questo momento devono agire, prima che sia troppo tardi o si verifichino altre atrocità. In particolare i leader europei devono smettere di tergiversare, sospendendo l’accordo di Associazione Ue-Israele e spingendo ancor di più per un cessate il fuoco immediato e permanente”.

Oxfam ha lanciato una raccolta firme per uno stop all’invio di armi a Israele a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza-stop-invio-armamenti/

Ufficio stampa

Mariateresa Alvino – 348.9803541 – [email protected]

David Mattesini – 349.4417723 – [email protected]

NOTE:

– Oxfam ha attualmente 22 persone all’interno di Gaza (di cui 7 nella città di Rafah), che stanno lavorando a stretto contatto con i nostri partner locali per fornire acqua, cibo e servizi igienici adeguati a oltre 130 mila persone. Ad oggi Oxfam ha inoltre riabilitato quattro reti di acque reflue a Rafah e Khan Yunis, soccorrendo 58.000 persone; installato cinque unità di desalinizzazione a Rafah, Al-Mawasi e Khan Younis per fornire acqua potabile a migliaia di sfollati.

– Insieme a 14 organizzazioni partner a Gaza, Oxfam è intervenuta subito dopo il 7 ottobre per portare alla popolazione acqua, cibo e beni di prima necessità. Finora ha soccorso oltre 262 mila persone.

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