Stunt su migrazione nell’ultimo giorno G7

G7 TAORMINA: non servono muri

Paolo Gentiloni, Theresa May, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Justin Trudeau e Shinzo Abe presidiano un muro che loro stessi hanno voluto. Ai loro piedi, cartelli in cui si raccomanda a chi è rimasto fuori di “stare alla larga” dalle costruzioni erette e di non provare a superare le frontiere.

Nel giorno di chiusura del summit, il nostro stunt accende l’attenzione sul tema della migrazione, uno dei nodi cruciali in discussione oggi.

Migrazione, cosa sta succedendo

Oltre 65 milioni di persone a livello globale sono state costrette a lasciarsi un’intera vita alle spalle per fuggire da guerra, fame e povertà.

Uomini, donne e bambini sono costretti a compiere vere e proprie odissee, viaggi che durano mesi, a volte anni, per poi attraversare il Mediterraneo sperando di non essere inghiottiti dal mare. In molti diretti verso un’Europa che però spesso volta loro le spalle, come successo nell’ultimo anno con la chiusura delle frontiere lungo la “rotta balcanica” e con il disastroso accordo tra Ue e Turchia, che ha finito per bloccare e lasciare in molti casi in condizioni disumane decine di migliaia di persone in Grecia.

Cosa chiediamo ai leader del G7

Chiediamo ai leader del G7 di mettere in campo iniziative concrete per garantire sicurezza, dignità e protezione a uomini, donne e bambini che spesso hanno perso tutto, smettendo di preoccuparsi solo della sicurezza dei propri confini.