
Siamo esseri umani, proprio come voi. Creati nello stesso modo e con gli stessi bisogni. Per quanto ancora resterete a guardare la nostra sofferenza?
Sabreen è una mamma di sette figli. Dal 7 ottobre 2023 è stata costretta ad evacuare dal nord di Gaza in diverse aree, tra cui: Khan Yunis, Rafah. Ora la sua casa è una tenda a Deir Al Balah che condivide con tutta la sua famiglia. L’acqua non era mai sufficiente, usava l’acqua salata del mare per lavare i piatti e i panni.
“Quando Oxfam ci ha fornito l’acqua, abbiamo iniziato a fare il bagno ai nostri figli. Il serbatoio dell’acqua ci ha risparmiato un sacco di fatica e stanchezza, e le lunghe distanze che percorrevamo a piedi per andare a prendere l’acqua.” ci racconta Sabreen.
IL NOSTRO IMPEGNO A SOSTEGNO DEGLI SFOLLATI
Il nostro arrivo nei campi per sfollati ha permesso a persone e famiglie come quelle di Sabreen di avere acqua pulita sufficiente per mangiare, bere e lavarsi, soprattutto ha permesso ad anziani e bambini, soggetti maggiormente a rischio di malattie e infezioni, un’igiene accettabile in questo momento di grave emergenza.
Siamo intervenuti tempestivamente per rispondere agli enormi e crescenti bisogni della popolazione di Gaza. Un lavoro quotidiano che ha consentito dall’inizio della crisi di soccorrere oltre 1,2 milioni di persone nelle zone più colpite di Gaza, tra cui 200 mila solo negli ultimi 2 mesi.
Nel periodo dell’annuncio tregua della temporanea e la ripresa delle ostilità i nostri servizi a favore della comunità si sono concentrati su una serie di interventi vitali per migliorare le condizioni di vita delle persone nelle aree più colpite.
- Abbiamo effettuato oltre 500 test di qualità dell’acqua per monitorare la presenza di batteri e contaminanti, garantendo così la sicurezza dell’acqua potabile.
- Inoltre, abbiamo distribuito oltre 7 mila taniche d’acqua in Nord Gaza, nell’area centrale e nel Sud Gaza, per assicurare che le famiglie avessero accesso a questa risorsa fondamentale.
- Per migliorare le condizioni igienico-sanitarie, sono state installate 40 latrine comunitarie in un campo per sfollati a Rafah.
- Abbiamo chiuso e dismesso 116 latrine nei campi evacuati, garantendo che gli spazi fossero sicuri e igienici.
- Infine, abbiamo distribuito 7 mila kit igienici in 9 campi e nelle comunità ospitanti a Gaza City, Nord Gaza e Khan Yunis, raggiungendo complessivamente 46 mila persone e migliorando le loro condizioni di vita.
LA SITUAZIONE A POCHE ORE DALLA ROTTURA DELLA TREGUA
Ad oggi la situazione di Sabreen, come di tutti gli sfollati come lei, si è aggravata pesantemente dalla rottura dell’accordo sul cessate il fuoco a Gaza da parte delle forze Israeliane che ha causato la tragica perdita di oltre 400 persone e causato centinaia di feriti.
In questa drammatica cornice, la situazione umanitaria è resa ancora più disastrosa a causa del taglio dell’energia elettrica che si trasforma nel mancato funzionamento degli impianti di desalinizzazione e pompaggio, essenziali per la distribuzione dell’acqua. Oggi 2 milioni di persone si trovano sotto assedio totale, prive di cibo, carburante e di qualsiasi forma di assistenza umanitaria.
Questa tragedia continua a consumarsi in primo luogo per la mancanza di volontà da parte della comunità internazionale nel riconoscere le violazioni del diritto internazionale commesse da Israele. Rispettarlo non è facoltativo. Il diritto internazionale esiste per proteggere I civili ovunque e dovrebbe essere sostenuto universalmente.

DONA ACQUA SALVA UNA VITA
A fronte di una situazione sempre più drammatica per la popolazione della Striscia, ora più che mai un cessate il fuoco definitivo e permanente.
Per assicurare acqua pulita e servizi igienico-sanitari adeguati a quante più persone come Sabreen, dal 9 marzo al 5 aprile puoi sostenere la campagna di raccolta fondi DONA ACQUA, SALVA UNA VITA. Una campagna che ci permetterà di portare aiuto a Gaza come nelle più gravi emergenze del mondo.