Io sto con la sposa
Io sto con la sposa

Martedì 7 ottobre, l’Auditorium Stensen di Firenze ospita l’anteprima toscana di Io sto con la sposa (proiezioni alle ore 17.00 e 21.00). Il film documentario di Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry e Antonio Augugliaro, presentato con successo di critica e pubblico alla 71a Mostra del Cinema di Venezia, che racconta in presa diretta l’incredibile viaggio di cinque migranti palestinesi e siriani in fuga dalla guerra attraverso l’Europa. Il regista Gabriele Del Grande sarà presente in sala per partecipare al dibattito con il pubblico dopo ogni proiezione. (7,5 euro il biglietto intero e 6 euro il biglietto ridotto).


L’intero ricavato della serata, realizzata in collaborazione con Quelli della  Compagnia  e promossa da Fondazione Stensen, Middle East Now e Oxfam, sosterrà il nostro lavoro  nella crisi siriana. Oxfam infatti dall’inizio del 2014, ha assistito oltre mezzo milione di rifugiati in Giordania e in Libano (su un totale di circa 3 milioni), fornendo acqua pulita, servizi igienico-sanitari, pozzi, infrastrutture e sostegno psicologico a donne e bambini traumatizzati dalla guerra, tra campi profughi e insediamenti informali.
“Da Lampedusa al red carpet a Venezia. Sembra una favola pop e invece è una storia vera.- spiega il regista Gabriele Del Grande – Una storia in cui ognuno di noi ha rischiato qualcosa per realizzare un sogno: quello che un giorno il Mediterraneo torni ad essere un mare di pace e di incontri, e non più la fossa comune delle vittime delle leggi sull'(im)mobilità scritte dalla fortezza Europa”.

“Siamo orgogliosi di presentare questo film in una città come Firenze, così aperta ai valori dell’integrazione e dell’accoglienza – spiega il responsabile fiorentino di Oxfam Italia, Lorenzo Ridi – Oxfam è impegnata dall’inizio della crisi umanitaria siriana nel portare aiuto alla popolazione stremata dalla guerra e di recente ha rilanciato un appello internazionale perché l’Onu imponga un embargo sulle armi a tutte le parti belligeranti, chiedendo inoltre che i Governi dei paesi più ricchi contribuiscano con una giusta quota di aiuti, offrendo accoglienza ad un numero crescente di siriani in fuga dalla violenza. La storia raccontata in questo film rappresenta un caso-limite, che però ci auguriamo possa fungere anche da stimolo perché l’Italia oggi possa giocare un ruolo sempre più di primo piano in Europa e nel Mediterraneo, nel garantire la pace e il rispetto dei diritti umani nei conflitti che stanno lacerando il Medio Oriente, proprio a partire dalla Siria”.

“Poter programmare il film a Firenze è una scommessa vinta, per il valore etico e sociale della storia narrata e perché è l’occasione di ospitare una produzione indipendente sostenuta attraverso una riuscitissima campagna di contributi dal basso. – aggiunge Michele Crocchiola, responsabile Stensen|Cinema – E’ ancora più importante esserci riusciti in sinergia con alcune delle realtà sociali e culturali più importanti del nostro territorio. Speriamo che il pubblico sappia rispondere con lo stesso entusiasmo!”.

Modalità di partecipazione: biglietto intero 7,5 euro; biglietto ridotto 6 euro. Nell’intervallo tra le due proiezioni, intorno alle 19.15, sarà possibile gustare, alla modica cifra di 8 euro, un aperitivo solidale a cura dei volontari di Oxfam Italia: la consumazione consentirà di ridurre il biglietto per la proiezione a soli 4,5 euro. Il film sarà inoltre in programmazione al Cinema Stensen dal 9 ottobre.

SCHEDA
Il film-caso
Presentato fuori Concorso nella Sezione Orizzonti, alla 71a Mostra del Cinema di Venezia, il film, con un ottimo riscontro da parte della critica, si è aggiudicato tre importanti premi collaterali: il Premio FEDIC, il premio HRNs – Human Rights Nights Award per il Cinema dei Diritti Umani e il Premio di critica sociale Sorriso diverso Venezia 2014. Divenuto un film manifesto sul valore dell’accoglienza e della difesa dei diritti dei migranti, Io sto con la sposa  aveva già fatto parlare di sé quando era ancora in fase di produzione. Nell’epoca dei film ad alto bugdet e delle case di produzioni multimilionarie, questa pellicola è stata infatti realizzata grazie a un’incredibile campagna di crowdfunding che, partita lo scorso 19 maggio, in soli 60 giorni ha raccolto 100mila euro con il contributo di 2.617 piccoli produttori, diventando il maggiore crowdfunding nella storia del cinema italiano e uno dei più importanti a livello internazionale nell’ambito dei film-documentario.


La storia
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri, decidono però di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese, che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un’Europa sconosciuta, transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell’incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013.

Il lavoro di Oxfam per l’emergenza profughi in Siria
Oxfam è al lavoro in sostegno della popolazione siriana dallo scoppio della crisi umanitaria che ha provocato ad oggi 3 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi e 10,8 milioni di persone che necessitano di aiuto. Dall’inizio del 2014 l’associazione umanitaria ha raggiunto quasi mezzo milione di rifugiati in Giordania e in Libano fornendo loro acqua potabile e beni di prima necessità (coperte, stufe per l’inverno e forniture igieniche in estate, voucher per il pagamento degli affitti). Sta inoltre fornendo assistenza legale alle famiglie siriane. Nei campi profughi di entrambi i paesi, così come negli insediamenti informali o lungo le rotte percorse dai profughi in fuga dalla guerra, Oxfam ha lavorato per fornire servizi igienici, e al momento è in fase di progettazione e sviluppo la realizzazione di sistemi di acqua corrente per il campo profughi di Zaatari in Giordania e la comunità di accoglienza situata nella valle della Bekaa in Libano.  Oxfam sta fornendo acqua pulita anche alla popolazione colpita dal conflitto all’interno della Siria, sia attraverso la riabilitazione delle infrastrutture, sia fornendo acqua potabile, che attraverso la riparazione di pozzi, portando assistenza nel complesso a circa un milione di persone.
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