16 Dicembre 2014

Rooney Mara in Sud Sudan, a un anno dall’inizio della guerra

 
Mara Rooney nell'ultimo dei tre viaggi in Sud Sudan. Credits: Mackenzie Coursin-Knowles
Mara Rooney in Sud Sudan

“Ciò che ho visto durante i miei viaggi in Sud Sudan sono persone come voi e me. Persone con desideri e bisogni. Persone innamorate. Madri e padri. Sorelle e fratelli. Amici e nemici. Persone determinate. Ma soprattutto – speranza”. Queste le impressioni dell’attrice Rooney Mara, ambasciatrice globale Oxfam, che la scorsa settimana ha compiuto il suo ultimo viaggio nel paese visitando Mingkaman, un piccolo villaggio nel Lakes State.


A un anno dall’attuale conflitto, scoppiato nel dicembre dello scorso anno e che è divenuta ormai una guerra tribale, l’attrice lancia un appello alla comunità internazionale. Rooney chiede in particolare agli Stati Uniti, che tanto hanno fatto per la pace e l’indipendenza del paese, di fare pressione sui leader locali perché fermino gli scontri. Perché la volontà di speranza del popolo del Sud Sudan ha bisogno di una soluzione politica del conflitto per crescere.


Un anno dopo l’inizio dei combattimenti in Sud Sudan, il paese rimane preda di una gravissima crisi alimentare; si prevedono fino a 2.5 milioni di persone a rischio fame in caso di escalation del conflitto. Dal 15 dicembre 2013, 1.9 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Oxfam sta aiutando e ha aiutato più di 360.000 persone  lo scorso anno, distribuendo acqua e garantendo servizi igienici a 60.000 persone, e sostenendo gli sfollati con generi di prima necessità.
Zlatko Gegic, country director per Oxfam in South Sudan: “La chiave di tutto sta in un cessate il fuoco immediato. Facciamo appello a entrambe le parti in conflitto, perchè si siedano al tavolo dei negoziati e definiscano una soluzione politica stabile. Questa è la soluzione migliore per fermare la fame in Sud Sudan.”

Condividi l’articolo:
oxfam facebook oxfam Twitter oxfam Linkedin

unisciti a noi!

    informativa sul trattamento dei miei Dati Personali e di prestare il mio consenso (che potrò in ogni caso successivamente revocare) all’utilizzo dei miei dati personali.*

    L’assedio su Gaza rischia di trasformarsi in una catastrofe umanitaria

    A GAZA È CATASTROFE UMANITARIA

    AIUTA CHI HA PERSO TUTTO

    dona ora