26 Aprile 2016

OXFAM: “Un aiuto subito per i 60 milioni di persone colpite da El Niño”

 

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Etiopia, gli effetti di El Niño
Etiopia, gli effetti di El Niño

La comunità internazionale deve garantire 2 miliardi di dollari da destinare ai paesi colpiti da siccità e inondazioni legate a El Niño.

Le Nazioni Unite hanno convocato oggi a Ginevra un incontro affinché i paesi membri impegnino risorse adeguate per aiutare 60 milioni di persone colpite da carestie e fame.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]“Ancora una volta le Nazioni Unite sono costrette a implorare la comunità internazionale di aiutare chi soffre la fame.afferma la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti.La vita di 60 milioni di persone, quasi quanto la popolazione italiana, dipenderà dalla generosità degli Stati Membri dell’ONU. Chiediamo che questo appello non resti inascoltato, e che a questo possano aggiungersi i gesti dei cittadini comuni, che possono fare anche loro la differenza. Ogni gesto, per quanto piccolo, conta”.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]“El Nino quest’anno esaspera la piaga fame: ai 795 milioni se ne aggiungono altri 60 milioni. Per questo Oxfam Italia ha lanciato la Campagna di raccolta fondi SFIDO LA FAME, grazie alla quale dal 24 aprile al 9 maggio sarà possibile donare un aiuto (di € 2 o 5) con un sms solidale o chiamata da telefono fisso al 45509”.

Per la risposta globale a El Nino le Nazioni Unite hanno raccolto un miliardo di dollari, ma non basta. I donatori hanno fondi sufficienti per le attività di peacekeeping o per gestire gli stock ittici, ma non per chi soffre la fame.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]“Se, per esempio, un paese siede nella Commissione per la tutela del Tonno Rosso versa una quota in qualità di membro e la commissione fa il suo lavoro per salvare questa specie a rischio. Non dovremmo prevedere lo stesso meccanismo anche per salvare la vita di chi non ha abbastanza da mangiare? – continua Bacciotti. – El Niño mette in luce il profondo fallimento del sistema di finanziamento della risposta umanitaria, che non riesce ancora a mobilitare fondi certi per fare fronte ai bisogni di chi è colpito dalle crisi”.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Metà dei 60 milioni di persone che hanno bisogno di aiuto vive nell’Africa Sub-sahariana e molti paesi colpiti nei cinque continenti hanno già proclamato lo stato di emergenza, anche in America Centrale e nel Pacifico. Le perdite di raccolto ad Haiti raggiungono il 50% del totale, mentre l’Etiopia sta fronteggiando una delle peggiori siccità della sua storia.

Oxfam ha pubblicato una mappa globale che descrive, paese per paese, la crisi, la sua gravità ed estensione e come l’organizzazione sta intervenendo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]“Milioni di persone stanno andando a letto senza cibo, i bambini vanno a scuola affamati, le madri non sono in grado di allattare i loro figli e tanti allevatori stanno perdendo il bestiame- conclude Bacciotti – A molti non è rimasto nulla. Una volta perso il raccolto e gli animali, alla maggior parte non rimane che indebitarsi, vendere i propri averi, emigrare: sono coloro, tra gli altri, che rischiano la loro vita per raggiungere l’Europa”.

Scarica qui la scheda sugli effetti di El Niño in Etiopia[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=Wrnlk0jGDjI” el_width=”80″ align=”center” title=”Il nostro lavoro in Tanzania”][/vc_column][/vc_row]

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