24 Gennaio 2021

Il nostro programma di lotta alle disuguaglianze in Italia

 

Come interviene Oxfam in Italia contro le disuguaglianze 

 

I numeri della disuguaglianza nel nostro paese

Ricchezza e povertà. Foto: Antonio Manidi
Ricchezza e povertà. Foto: Antonio Manidi

Dalla crisi economica del 2008 a oggi la situazione di vulnerabilità nel nostro paese è andata aggravandosi. Nel 2019, 1 persona su 5 era a rischio povertà: 4,6 milioni di persone si trovavano in uno stato di povertà assoluta, ovvero senza riuscire a soddisfare fabbisogni essenziali (alimentazione equilibrata, disponibilità di un’abitazione adeguata) e a provvedere al minimo necessario per vestirsi, comunicare, informarsi, muoversi, istruirsi e mantenersi in buona salute. Tra questi più di un milione di bambini, pari all’11,4% dei minori in Italia.  La maggiore incidenza della povertà assoluta tra minori e giovani generazioni rischia di minare il potenziale di crescita su cui il benessere di una nazione dovrebbe fondarsi.

Nello stesso periodo, in Italia la forbice tra ricchi e poveri si è ampliata, rendendo il nostro paese marcato da una profonda disuguaglianza. A metà del 2019, secondo gli ultimi dati disponibili, il top 10% della popolazione italiana possedeva oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione, ed il 5% più ricco possedeva più di quanto detenuto dall’80% più povero. Una disuguaglianza che si riflette anche nella rottura dell’ascensore sociale, come abbiamo denunciato con la campagna People Have The Power: ai due estremi della distribuzione della ricchezza, 1/3 dei figli di genitori più poveri, è destinato a rimanere fermo al piano più basso dell’edificio sociale, mentre il 58% di quelli i cui genitori appartengono al 40% più ricco, manterrebbe una posizione apicale.

In questo contesto marcato da nuove vulnerabilità, spesso non affrontate dai servizi istituzionali e più tradizionali, nel quale (Banca d’Italia,2020) più del 40% delle famiglie italiane versava, all’inizio del 2020, in condizioni di povertà finanziaria, ovvero senza risparmi accumulati sufficienti per vivere oltre la soglia di povertà relativa per oltre tre mesi, la pandemia di Covid-19 ha comportato un calo dei redditi per una quota ampia della popolazione meno abbiente.

Le conseguenze sociali ed economiche della pandemia di Covid-19

La crisi causata dall’emergenza Coronavirus sta avendo e avrà un impatto particolarmente forte e prolungato nel tempo sulle fasce più fragili della nostra società. La pandemia ha potentemente messo in luce come l’Italia sia un paese attraversato da una disuguaglianza di ricchezza e di reddito che si intreccia ad altre disuguaglianze (in termini di accesso alla salute, a un’istruzione di qualità, a una abitazione adeguata) e con altre precarietà, come quelle relative alle condizioni del lavoro. Per le persone già povere o a rischio di povertà ed esclusione, vecchie vulnerabilità si sono acuite e assommate a nuove fragilità con conseguenze allarmanti.  La mancanza di meccanismi di protezione sociale ed economica, la scarsa resilienza, la difficoltà di accedere ai servizi, alle informazioni e a fonti di reddito sono fattori che le relegano ai margini della società, da cui sarà sempre più difficile riemergere.

Il ponte tra i mondi. Foto: Andrea Rendine
Il ponte tra i mondi. Foto: Andrea Rendine

La nostra analisi dal titolo “Disuguitalia 2021– condotta nel 2020 nei Community Center di Oxfam, dei partner territoriali e della Diaconia Valdese di Arezzo, Bologna, Campi Bisenzio, Catania, Empoli, Firenze, Milano, Napoli, Prato, e Torino – e pubblicata insieme al rapporto “Il virus della disuguaglianzain occasione dell’apertura del World Economic Forum di Davos, evidenzia come si sia siano aggravate le condizioni delle persone vulnerabili sotto molte dimensioni: dalla sospensione o dalla notevole riduzione dell’attività lavorativa, dalla maggiore incidenza di abusi da parte del datore di lavoro, al rischio di perdita dell’abitazione per incapacità di saldare l’affitto. Più colpite ancora, le famiglie di immigrati, tra i più vulnerabili per motivi giuridici o per fragilità economica, penalizzati anche da difficoltà linguistiche e dalla poca alfabetizzazione digitale, per loro è spesso arduo se non impossibile l’accesso autonomo ai servizi messi in campo dalla pubblica amministrazione per contrastare l’emergenza.

La pandemia ha inoltre incrementato le dinamiche di esclusione e dispersione scolastica causate dalla mancanza di mezzi per la formazione a distanza in molte famiglie. Lo spostamento della didattica sulle piattaforme digitali, ha penalizzato coloro che non possedevano gli strumenti e il know how necessari. Allo svantaggio materiale si è infatti sommata la minore capacità di utilizzo degli strumenti da parte delle famiglie con minore capitale culturale, e alle difficoltà di comprensione della lingua delle famiglie straniere. La chiusura delle scuole non è stata senza ripercussioni sul profilo reddituale delle famiglie: a fine estate nel 20% delle famiglie con figli minori di 14 anni uno o tutti e due i genitori aveva ridotto l’orario lavorativo o rinunciato al lavoro per accudirli. Una situazione di cui si sono fatte carico in prevalenza le donne, riducendone la disponibilità al lavoro retribuito.

Il lavoro di Oxfam Italia

L’esperienza di Oxfam per l’inclusione sociale contro le disuguaglianze 

La moderna disuguaglianza, o meglio le tante disuguaglianze (economiche, sociali, di riconoscimento, spaziali, di genere) non sono né casuali né ineluttabili, ma piuttosto il risultato di scelte politiche ed economiche. Scelte che, per loro natura, possono cambiare ed essere cambiate, non all’insegna dell’egualitarismo e del livellamento ma per costruire un sistema economico e politico più equo, che valorizzi, rispetti e tuteli ogni singola persona e costruisca un contesto mobile e dinamico in cui le diversità e le differenze tra individui non derivano da posizioni di rendita o vantaggi ingiustificati. Forte della propria esperienza nei contesti più vulnerabili del mondo, Oxfam si adopera per farlo anche in Italia, lavorando concretamente per favorire l’inclusione sociale contro le disuguaglianze con programmi di integrazione che rispondano ai bisogni di tutte le fasce deboli, e portando il punto di vista e la voce dei più poveri e vulnerabili all’interno dei dibattiti internazionali e nazionali.  

I Community Center: un luogo sicuro dove trovare sostegno e orientamento ai servizi

Nessuno escluso_Operatrice Community Center
Arezzo. Operatrice del Community Center. Foto: Oxfam

Oxfam in Italia ha scelto di intervenire preventivamente e concretamente per aiutare le persone più vulnerabili e quindi più a rischio di ritrovarsi in condizioni di povertà. Abbiamo scelto un approccio territoriale e multidisciplinare, per andare incontro ai bisogni delle comunità offrendo servizi di prossimità, lavorando in stretta collaborazione con istituzioni e non sostituendoci ad esse, associazioni e soggetti operanti nel contesto di riferimento.

Dal 2017, in Italia, con i Community Center sosteniamo tutti coloro che si trovano in situazioni di fragilità economica e sociale, con l’obiettivo di ascoltare, sostenere, mediare, informare, formare e orientare e accompagnare ai servizi.

Accompagnamento allo studio per bambini e ragazzi, corsi di italiano, accompagnamento alla genitorialità, supporto per le pratiche dei cittadini non italiani, affiancamento per l’accesso ai servizi sanitari, educativi, sociali, assistenza legale, informazioni sulle opportunità presenti sui territori, inclusi bandi, bonus e agevolazioni fiscali: sono queste le principali attività dei Community Center che hanno lo scopo di accompagnare i più vulnerabili in un percorso di empowerment. Allo stesso tempo rileviamo le necessità dei territori grazie all’interazione costante con la popolazione, che li vive come veri e propri luoghi di cittadinanza attiva, di partecipazione, di condivisione.

All’interno dei Community Center – ad oggi attivi nelle città di Arezzo, Firenze, Milano, Torino, Catania, Perugia, Bologna, Perugia e Napoli in collaborazione con la Diaconia Valdese e ad Empoli, Campi Bisenzio e Prato in collaborazione con associazioni locali radicate sui territori – lavorano team multidisciplinari: operatori qualificati, educatori, mediatori linguistico-culturali, psicologi, consulenti legali, facilitatori di comunità e volontari per venire incontro ai bisogni più diversi degli utenti.

Mediazione linguistico culturale e accoglienza diffusa: una strada per l’integrazione

In tema di povertà educativa e mancanza di accesso alle cure la situazione è particolarmente grave per richiedenti asilo e migranti. Le istituzioni sanitarie identificano infatti gli immigrati come soggetti particolarmente a rischio di esclusione sociale e conseguentemente, di marginalizzazione nell’accesso ai servizi sanitari, mentre il rapporto degli alunni stranieri sul totale degli alunni è in continua crescita per ciascun ordine di studio, e il corpo insegnante deve misurarsi non solo con bambini e ragazzi che non parlano l’italiano, ma anche con le loro famiglie.

Arezzo. Servizio-mediazione linguistico-culturale. Foto: Oxfam

Tra i servizi che Oxfam offre vi è dunque quello, cruciale, di mediazione linguistico culturale per facilitare la comunicazione e la comprensione tra immigrati e operatori delle istituzioni, contribuendo all’inserimento dei cittadini stranieri nella società di accoglienza. Lavoriamo con oltre 50 mediatori di comprovata esperienza che coprono, oltre all’ Inglese e Francese, un ampio spettro di lingue, tra cui le più richieste sono: Urdu, Hindi, Punjabi, Bangla, Arabo, Albanese, Rumeno, Cinese, Russo, Polacco, Somalo, Bambara, Pidgin English, Edo, Mandinka, Pular.

Nel nostro lavoro al fianco di chi fugge da gravi crisi umanitarie, richiedenti asilo e rifugiati, in particolare i minori non accompagnati e donne, accompagniamo i richiedenti asilo e rifugiati in centri di accoglienza e in percorsi di integrazione e di empowerment. Promuovendo un modello positivo di accoglienza verso coloro che richiedono asilo nel nostro paese, potenziamo le attività di inclusione sociale dei gruppi più vulnerabili (famiglie, giovani rifugiati e donne) facilitando l’integrazione e la conoscenza dei propri diritti per rispondere sia alle esigenze dei migranti che a quelle delle comunità ospitanti.

Lavoriamo secondo il modello dell’accoglienza diffusa e integrata: costruiamo percorsi positivi di integrazione e inclusione e, insieme all’assistenza materiale, garantiamo percorsi e servizi che permettono ai migranti di ri-acquisire autonomia e fiducia che una società più giusta, equa e inclusiva è possibile.

Ad oggi In Toscana, Oxfam Italia è ente gestore della rete SAI (ex SIPROIMI/SPRAR – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per i progetti di Accoglienza ordinari dei comuni di San Casciano Val di Pesa (FI), di Castiglion Fibocchi (AR) e dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa (FI) e per i progetti di Accoglienza Minori della Società della Salute delle Valli Etrusche (LI) e del Comune di Firenze (FI). Nel comune di Cecina gestiamo anche progetti di appartamenti per l’Autonomia minori.

Sul tema dell’accoglienza, Oxfam Italia svolge anche azioni di advocay partecipando a campagne di coalizione e reti come Ero Straniero e Tavolo Asilo. Abbiamo lavorato infatti per la tutela e il maggior riconoscimento dei diritti dei migranti, ponendo le basi per la modifica dei decreti sicurezza, approvata nell’ottobre 2020.  Nel Decreto Rilancio emanato nella primavera del 2020 è stata anche inserita la norma riguardante l’emersione dei lavoratori al nero: un contributo fortemente chiesto dalla Campagna Ero Straniero che è stato raggiunto con il nostro contributo attivo. Un risultato positivo, seppur solo parzialmente, dato che il quadro politico, normativo e mediatico italiano degli ultimi anni da tempo non offriva spazio per misure di questo tipo.

Il lavoro di Oxfam Italia contro ogni forma di sfruttamento lavorativo è portato avanti anche grazie agli interventi volti al contrasto al caporalato nel settore agricolo realizzati attraverso i progetti Di.Agr.A.M.M.I. in Toscana e in Sicilia nell’ambito della Campagna Al Giusto Prezzo per filiere eque e inclusive.

Educazione alla cittadinanza globale e lotta alla povertà educativa 

Oggi più di sempre la società civile globale è interconnessa. Sviluppo sostenibile, diritti umani, partecipazione democratica, pace, disuguaglianze e migrazione sono alcune delle sfide principali della nostra era e non possono essere risolte senza una cooperazione globale. Attraverso l’Educazione alla Cittadinanza Globale, ossia il processo attivo e partecipativo di apprendimento focalizzato sul senso di appartenenza a una comunità che trascende i confini nazionali, Oxfam vuole contribuire alla creazione di un framework che mira ad “assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva” come declinato dal quarto obiettivo dell’Agenda degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile.

Firenze. Marcia Globale per i Diritti Umani. Foto: Chiara Sinatti
Firenze. Marcia Globale per i Diritti Umani. Foto: Chiara Sinatti

Da decenni ormai lavoriamo con i settori formali e informali, facilitando negli studenti pensiero critico e consapevolezza di sé rispetto alle complessità del mondo e ai messaggi dei media, incoraggiandoli ad approfondire, esplorare e dare voce alle proprie opinioni e ai propri valori, per esercitare la cittadinanza attiva nell’interesse collettivo, per formare cittadine e cittadini responsabili, impegnati nella costruzione di una società equa, giusta e solidale. Abbiamo realizzato e realizziamo, a livello internazionale, nazionale e locale, formazione dei docenti su metodologie pedagogiche innovative e percorsi didattici, per rafforzare la consapevolezza, l’empowerment e l’attivismo di giovani e adulti, facilitando una comunità di apprendimento attraverso strumenti digitali e non e offriamo l’opportunità alle scuole di partecipare a progetti di mobilità. Nel corso del 2020 con la Campagna People Have thePower abbiamo definito con ragazzi provenienti da 12 territori italiani il “Manifesto per il Futuro più Equo”  affinché investa maggiormente in istruzione pubblica con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa, ed offrire opportunità reali di inserimento educativo e lavorativo a ragazzi oggi tagliati fuori.

Contrastiamo, inoltre, la povertà educativa nel nostro paese, per un’educazione inclusiva e di qualità. La povertà educativa è particolarmente insidiosa perché può avere effetti di lungo periodo, finendo per trasmettersi di generazione in generazione, innescando un vero e proprio circolo vizioso, perché i bambini che nascono in condizioni di svantaggio e ai quali vengono negate le opportunità di apprendere e condurre una vita autonoma e attiva rischiano di diventare gli esclusi di domani. Una delle forme più evidenti della povertà educativa è la dispersione scolastica. Combattere la povertà educativa e promuovere un’educazione inclusiva e di qualità per tutti sono i principi base dei programmi di contrasto alle ingiustizie e disuguaglianze che da sempre portiamo avanti in Italia e in molti altri paesi del mondo, coerentemente con il quarto obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che vuole offrire un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria e promuovere le opportunità di apprendimento durante la vita per tutti.

L’approccio dell’educazione inclusiva e dell’educazione interculturale è una dimensione trasversale a tutti i nostri ambiti di lavoro. Due i principali filoni su cui interveniamo, con una pluralità di azioni programmatiche e livelli diversificati ma complementari: educazione degli adulti intesa come promozione dell’inclusione e cittadinanza attiva con un’attenzione particolare ai cittadini stranieri e lotta alla dispersione e abbandono scolastico.

Promuoviamo l’accesso gratuito alle cure sanitarie per tutti

L’emergenza sanitaria globale amplifica le disuguaglianze estreme che attraversano il pianeta, tra i più ricchi e i più poveri, tra paesi ricchi e paesi poveri, tra donne e uomini. 40 milioni di persone rischiano la vita nei prossimi dodici mesi, mentre miliardi di persone rischiano di finire nella trappola della povertà.

In questo periodo complesso continuiamo a lavorare perché tutti abbiano accesso a farmaci e cure sollecitando il nostro Governo e attori italiani e internazionali, per discutere strategie e proposte affinché vaccini, farmaci e trattamenti siano accessibili a tutti in tutto il mondo.

 

Unisciti a noi nella lotta contro le disuguaglianze, in Italia e nel mondo

 

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