Nel Sud del Libano, nella città costiera di Tiro, gli echi della guerra non si sono ancora spenti. Le strade portano i segni della distruzione, e le famiglie che, con l’entrata in vigore del cessate il fuoco, sono tornate a casa dopo 66 giorni di sfollamento, non hanno trovato la pace promessa, ma abitazioni ridotte in macerie, reti idriche distrutte, speranze infrante.
Come parte della nostra risposta umanitaria d’emergenza, in questi mesi siamo intervenuti per garantire accesso all’acqua e servizi igienici a centinaia di famiglie.
A Tiro, abbiamo portato acqua pulita in cinque villaggi, distribuito e installato 293 serbatoi d’acqua, e riabilitato 73 unità igienico-sanitarie domestiche nelle aree più colpite.
Ma questi numeri raccontano solo una parte della storia.
“Anche senza acqua, dovevo tornare” – La storia di Ali
Ali, padre di due bambine, aveva appena ristrutturato la sua casa prima della guerra. Quando è tornato, non c’era più. Un bombardamento a soli 30 metri di distanza aveva ridotto tutto in polvere. Non c’era acqua, né infrastrutture — solo la solidarietà dei vicini, che condividevano quel poco che riuscivano a raccogliere dai camion-cisterna.
“Ho sempre vissuto e lavorato qui,” ci ha detto Ali. “Anche senza acqua, dovevo tornare.”
Per lui ricostruire non è stata un’opzione: ha affittato una casa a Tiro e ora conta sull’aiuto di amici, prestiti e piccole iniziative personali per ricominciare.

“Stiamo ricostruendo l’uno per l’altro” – La storia di Ali Sheikh
Poi c’è Ali Sheikh: aveva ricevuto un serbatoio d’acqua da Oxfam, ma un nuovo attacco, dopo il cessate il fuoco, lo ha distrutto insieme ai suoi negozi. Ha perso tutto, circa 150.000 dollari di attività.
“Ora non c’è più speranza,” ha detto. “Stiamo ricostruendo l’uno per l’altro, prendendo in prestito dagli amici, facendo quello che possiamo.”
Ali non ha lasciato Tiro: la sua vita, il suo lavoro e la sua comunità sono lì. “Ho perso il serbatoio e le porte appena ristrutturate. Questo mi ha lasciato senza speranza.”

“Tutto era distrutto” – La storia di Em Ali Ashkar
A 70 anni, Em Ali Ashkar vive da sola in una piccola casa a Tiro. Quando il sistema idrico è stato distrutto, non aveva alcuna fonte di reddito per acquistare acqua e si affidava ai suoi vicini.
“Tutto era distrutto. Senza aiuto, non avevo modo di procurarmi l’acqua.”
Oxfam, con il sostegno dell’AICS, ha ripristinato le tubature della sua abitazione e installato un serbatoio d’acqua per Em Ali come parte dell’intervento di emergenza.

Il nostro intervento nel Libano meridionale
Tra gennaio e aprile 2025, Oxfam ha lavorato per migliorare concretamente le condizioni di vita di oltre 4.800 persone nel Sud del Libano, garantendo accesso all’acqua sicura, servizi igienici, kit essenziali e sostegno psicologico, rafforzando al tempo stesso la resilienza delle comunità colpite dal conflitto.
Nel villaggio di Kfour, nel governatorato di Nabatieh,e in diversi villaggi del governatorato di Tiro abbiamo garantito servizi di approvvigionamento idrico tramite autobotti raggiungendo oltre 3 mila persone.
Nella stessa area abbiamo inoltre riabilitato le strutture igienico-sanitarie domestiche danneggiate dal conflitto per 357 famiglie (circa 1.785 persone) e abbiamo distribuito un totale di oltre 17 mila kit adattati ai diversi bisogni della popolazione colpita, tra cui kit igienici, kit per la salute mestruale e kit per neonati, oltre che 500 lampade solari nei villaggi senza accesso all’elettricità.
All’interno dello stesso intervento, abbiamo integrato attività di primo soccorso psicologico, attraverso le quali abbiamo sostenuto 400 persone.
Ricostruire la speranza
A Tiro, le persone stanno ricostruendo non solo le case, ma il tessuto stesso della vita comunitaria.
Ricostruire richiede tempo, fiducia e resilienza. Ma soprattutto, richiede speranza, quella che può rinascere solo attraverso la solidarietà e il sostegno reciproco.
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