The Price We Pay

Un’inchiesta incalzante sulla dimensione dell’elusione fiscale delle grandi corporation
CINEMA AL MAXXI – 17 febbraio, ore 21,00 –  via Guido Reni 4/a, Roma –  ingresso gratuito

L’evento è promosso nell’ambito della campagna Sfida l’ingiustizia


Ogni anno il trasferimento degli utili da parte delle multinazionali nei paradisi fiscali comporta fino a 240 miliardi di dollari di perdite erariali. A pagarne il prezzo, i governi e i cittadini di tutto il mondo, sia nei paesi poveri che nei paesi industrializzati come l’Italia, privati ogni anno di risorse fondamentali che servirebbero a garantire servizi pubblici essenziali come sanità e istruzione, a sostenere l’occupazione e ad attuare politiche di lotta alla povertà. Dietro tutto questo, sofisticati meccanismi di elusione fiscale, operati per lo più dagli individui più facoltosi del pianeta e dalle grandi corporation. Ma come si è arrivati fin qui? Come funzionano gli ingranaggi elusivi e quali impatti ha l’abuso fiscale sulla vita dei cittadini?
A svelarlo è The Price We Pay (Il prezzo che paghiamo), l’avvincente documentario di Harold Crooks, vincitore ai Vancouver Film Critics Circle Awards del 2015, che sarà presentato nell’ambito della nuova edizione di Cinema al MAXXI, il 17 febbraio alle ore 21 (MAXXI, via Guido Reni 4/a).


Una denuncia accurata e documentata sulla ‘ricchezza nascosta delle nazioni’, tenuta fuori dalla portata di governi e cittadini, attraverso le voci di giornalisti investigativi, accademici, attivisti e insider. La proiezione, che si inserisce nelle attività della campagna Sfida l’ingiustizia promossa da Oxfam Italia, sarà introdotta da Vittorio Malagutti, giornalista dell’Espresso, Maite Carpio, regista e componente del cda di Oxfam Italia, Misha Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia.


La  portata dell’elusione fiscale internazionale che priva i Governi di risorse essenziali per la lotta alla povertà è un tema che riguarda tutti noi, anche in Italia – dice Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam ItaliaBasti pensare che mentre nel mondo ancora 896 milioni di persone sono intrappolate nel cerchio della povertà estrema e 57 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione, anche nel nostro paese oggi 7 milioni di persone versano in uno stato di grave deprivazione materiale. Eppure gli Stati potrebbero fare molto per cambiare le cose: contrastare gli abusi fiscali delle multinazionali è cruciale per recuperare risorse da investire in servizi sanitari ed educativi pubblici a favore delle fasce più vulnerabili della società
Agire sul fronte dell’elusione fiscale è un atto dovuto nei confronti dei cittadini che pagano le tasse, ma anche nei confronti delle piccole e medie imprese che subiscono un forte svantaggio competitivo rispetto alle grandi multinazionali – conclude BacciottiE’ tempo di riformare radicalmente il sistema fiscale globale: l’Italia e l’Unione europea hanno l’opportunità di guidare questo cambiamento”.

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