27 Dicembre 2023

Un anno di aiuto umanitario: insieme a te nel cuore delle emergenze globali

 

Anche quest’anno sta per concludersi, ma la nostra determinazione non accenna a diminuire. Grazie al tuo prezioso sostegno, abbiamo continuato anche quest’anno a guidare il cambiamento, tracciando una via verso un futuro di uguaglianza.

Il tuo sostegno ci ha consentito di intervenire nelle emergenze umanitarie più gravi, dalla risposta al terremoto in Siria e in Turchia, all’affrontare la devastante siccità nel Corno d’Africa e a portare soccorso alla popolazione di Gaza, colpita da un conflitto senza precedenti negli ultimi mesi.

TURCHIA E SIRIA

Nel cuore del caos geopolitico e della intricata trama socio-culturale del Medio Oriente, Turchia e Siria sono state teatro di eventi sismici che hanno messo a dura prova la resilienza delle popolazioni, imponendo la necessità di risposte umanitarie immediate e incisive. Solo in Turchia, il sisma ha colpito ben 13 milioni di persone, causando oltre 56.000 vittime.

Turchia. La famiglia di Amina, residente a Gaziantep, epicentro del sisma, ha perso tutto nel terremoto.
Turchia. La famiglia di Amina, residente a Gaziantep, epicentro del sisma, ha perso tutto nel terremoto. Foto: Tineke D’haese/Oxfam

Emine e la sua famiglia sono riusciti a sopravvivere, e a trovare rifugio all’interno degli uffici di Oxfam, dove hanno ricevuto cibo, coperte e aiuto psicologico.

Ho vissuto già altri due terremoti nella mia vita, ma questo è stato diverso, è stato terribile. Quando mi siedo, le gambe sembrano ancora tremare, non rispondono più come un tempo.

Il tuo prezioso sostegno ha avuto un impatto significativo non solo su Emina, ma su un totale di 31.605 persone in Turchia e 205.064 persone in Siria. Grazie a voi, abbiamo potuto assicurare servizi essenziali come l’approvvigionamento di acqua pulita, strutture igienico-sanitarie, assistenza finanziaria per l’acquisto di beni di prima necessità e supporto mirato alle persone più vulnerabili.

Ora, il nostro obiettivo è estendere questa assistenza a un milione di persone nei due paesi, rafforzando ulteriormente il nostro impegno nel migliorare concretamente la qualità di vita delle comunità colpite.

ETIOPIA

Nel cuore del Corno d’Africa, una drammatica emergenza si è materializzata sotto forma di una grave siccità, gettando le comunità locali nell’ombra di una crisi umanitaria senza precedenti. La terra, già martoriata dalle sfide ambientali, si trova ora ad affrontare una devastante scarsità d’acqua che minaccia la sicurezza alimentare, la salute e la stabilità di milioni di persone. In questo contesto, il nostro impegno si fa più urgente che mai: stiamo lavorando incessantemente per portare aiuto alle famiglie colpite, garantendo accesso all’acqua, servizi igienico-sanitari, cibo e assistenza.

Amina, risiede nella regione somala dell’Etiopia, un’area fortemente colpita dalla siccità. La sua quotidiana lotta per l’acqua la costringeva a lunghe e faticose camminate, spesso con il peso aggiuntivo di bambini piccoli al seguito. La sua storia riflette la dura realtà di molte comunità in questa regione.

Grazie al tuo sostegno, oggi Amina e altre 350 famiglie hanno a disposizione una pompa a energia solare: per loro, il lungo tragitto è solo un ricordo.

In passato, impiegavo ben quattro ore per raggiungere una fonte d’acqua: due ore per il tragitto di andata e altrettante per il ritorno, con il peso dell’acqua sulle spalle, poiché non sempre potevo contare su un asino o un cammello. Oggi, questa faticosa distanza non esiste più. Dedico il mio tempo libero ai miei figli. La vita significa avere acqua.

Ci racconta Amina.

Attualmente, stiamo pianificando interventi per assistere due milioni di persone in Somalia, Kenya, Sud Sudan ed Etiopia.

Etiopia. Amina accanto a una delle fontane installate nel suo villaggio.
Etiopia. Amina accanto a una delle fontane installate nel suo villaggio. Foto: Petterik Wiggers / Oxfam

STRISCIA DI GAZA

Nel caos che tuttora avvolge la striscia di di Gaza, il tuo sostegno ha svolto un ruolo cruciale nell’offrire soccorso e supporto alle comunità colpite. Fin dall’inizio del conflitto, grazie ai partner presenti in loco, migliaia di famiglie hanno ricevuto cibo, kit igienico sanitari e denaro per acquistare cibo e beni di prima necessità.

La storia di Amira*, purtroppo, rispecchia quella di numerosi sfollati che, a causa dei bombardamenti hanno perso tutto.

La casa accanto alla nostra è crollata a causa di un bombardamento. I cadaveri [dei miei vicini] sono rimasti lì per una settimana, e l’odore era insopportabile. Non avevamo né acqua né luce. I miei figli hanno cercato di tirare fuori le persone intrappolate sotto le macerie; erano nostri amici e parenti.

Amira sta lavorando con un’associazione partner che ha convertito la propria sede in un rifugio accogliente per cinquanta famiglie:

Il tempo per la tristezza sembra sfuggirmi. Mi impegno a lavorare senza sosta, assicurando acqua, elettricità e beni di prima necessità alle persone per tenermi occupata e evitare di pensare e piangere per coloro che non ci sono più.

Amira con la nipotina al centro in cui lavora e che adesso funge da rifugio per centinaia di sfollati.
Amira con la nipotina al centro in cui lavora e che adesso funge da rifugio per centinaia di sfollati. Foto: Marwan Sawwaf/ Alef MultiMedia/ Oxfam

In questo contesto, abbiamo agito con determinazione per esercitare pressione sulle istituzioni, collaborando strettamente con altre ONG internazionali. La nostra azione mira a influenzare i leader politici, spingendoli a dare priorità assoluta alla causa della pace. Attualmente, abbiamo inviato consistenti carichi di aiuti che sono pronti a raggiungere la popolazione di Gaza.

Donazione regolare: un passo verso un futuro di uguaglianza

La tua donazione regolare ci permette di essere subito pronti e avere la flessibilità di poter programmare meglio i nostri interventi: agire laddove è più necessario.

TU puoi fare la differenza tra la vita e la morte per tantissime persone. Inoltre aiuterai bambini, donne e uomini a riprendere in mano le proprie vite, perché una volta passata la fase della prima emergenza potremo lavorare alla ricostruzione.

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