L’appello per lo Yemen
Si vota oggi alla Camera dei deputati sullo Yemen e le forniture militari all’Arabia Saudita: chiediamo al Parlamento di farsi promotore di un effettivo processo di pace e di aiuto alla popolazione dello Yemen e, soprattutto di sospendere l’invio di materiali militari a tutte le parti in conflitto tra cui la coalizione a guida saudita.
Il voto di oggi alla Camera
Oggi, martedì 19 settembre, si terrà alla Camera dei Deputati la discussione finale e, con ogni probabilità, la votazione su alcune mozioni concernenti la situazione di crisi nello Yemen con particolare riferimento all’emergenza umanitaria e all’esportazione di armi verso i paesi coinvolti nel conflitto.
Il dibattito parlamentare è scaturito in seguito ad un appello rivolto nei mesi scorsi a tutti i partiti da reti ed organizzazioni nazionali (Rete Italiana per il Disarmo, Amnesty International Italia, Fondazione Finanza Etica, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia e Rete della Pace) per chiedere al Parlamento di farsi promotore di un effettivo processo di pace e di aiuto alla popolazione dello Yemen e, soprattutto di sospendere l’invio di materiali militari che vengono ampiamente impiegati per bombardare zone civili uccidendo donne e bambini inermi.
Cosa chiediamo?
- Chiediamo al Parlamento di applicare la Costituzione e le nostre leggi. Il ripudio della guerra trova concretezza nel controllo sulla produzione e sulla vendita di armi, e, laddove si dimostrano violazione dei diritti umani e conflitti armati, nessuna concessione e nessuna vendita è lecita. Violare questi principi per supposti interessi strategici significa farsi responsabili dei conflitti che destabilizzano intere regioni e alimentano il terrorismo internazionale.
- Chiediamo un embargo sugli armamenti a tutte le parti in conflitto e la conseguente sospensione delle forniture da parte del nostro Paese che alimentano il conflitto armato.
- Chiediamo ai parlamentari e ai partiti un gesto di responsabilità che va oltre gli schieramenti e le diverse posizioni politiche: fermare la fornitura di armamenti alle forze militari della coalizione guidata dall’Arabia Saudita è un dovere nazionale, è una decisione di responsabilità, è dimostrare che l’Italia mette la pace, la sicurezza e la difesa dei diritti umani al centro della propria politica estera e di difesa.
Cosa si chiede in Europa?
Nei giorni scorsi, il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione con la quale ha invitato l’Alto Rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, ad “avviare un’iniziativa finalizzata all’imposizione da parte dell’UE di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita tenuto conto delle gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale da parte di tale paese nello Yemen”.
Diversi paesi europei, con cui l’Italia è alleata, tra cui Germania, Svezia e Olanda, già da tempo hanno interrotto le forniture di sistemi militari all’Arabia Saudita ed in particolare quelle che vengono impiegate dall’aviazione saudita nel conflitto in Yemen.
Le organizzazioni della società civile italiana hanno inoltre chiesto al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni di sostenere la proposta avanzata dai Paesi Bassi e dal Canada di un’indagine indipendente sui crimini di guerra in Yemen. Si tratta di un’iniziativa richiesta da tempo dall’Alto Commissario dell’Onu per i Diritti Umani e ampiamente sostenuta dalla società civile internazionale.