Siamo in prima linea per rispondere alle necessità di migliaia di persone costrette a fuggire dai bombardamenti dell’esercito israeliano nel Sud del Libano.
Tra il 16 e il 30 settembre, gli attacchi dell’esercito israeliano in Libano hanno ucciso più di 1.230 persone e ne hanno ferite oltre 6.000. Tra le vittime ci sono anche donne e bambini. I danni alle infrastrutture sono ingenti: si stima che oltre 50 mila abitazioni siano state distrutte o danneggiate.
A peggiorare ulteriormente la situazione è la presenza di circa un milione di sfollati, in gran parte donne e bambini. Il sistema umanitario, già al limite delle proprie capacità, è messo sotto pressione dall’afflusso continuo di persone nei rifugi di Beirut e nelle regioni del Nord, aggravando significativamente le condizioni di vita delle comunità locali.
LE RAGIONI DELL’ESCALATION IN LIBANO
“Il conflitto in Libano era prevedibile e poteva essere evitato. È il risultato del mancato cessate il fuoco a Gaza. Per decenni, il popolo del Libano ha affrontato una crisi dopo l’altra senza mai avere l’opportunità di riprendersi completamente. Questa nuova emergenza non farà altro che aggravare le sfide esistenti e destabilizzare ulteriormente una regione già fragile. La comunità internazionale, Italia compresa, deve agire adesso. Israele sta operando impunemente, e le sue azioni devono essere fermate sia in Libano che a Gaza.” Racconta Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia.
LA NOSTRA RISPOSTA ALL’EMERGENZA
Siamo presenti in Libano dal 1993 e, negli ultimi anni, abbiamo intensificato i nostri programmi in risposta alla crisi siriana del 2011. Ci siamo impegnati a fornire acqua pulita e servizi igienico-sanitari ai rifugiati siriani e alle comunità libanesi, garantendo opportunità di reddito e sostenendo i diritti delle donne. Collaboriamo con trenta organizzazioni partner locali nel Libano settentrionale, nella valle della Bekaa e a Beirut. Negli ultimi dieci anni, abbiamo risposto alle molteplici emergenze che il paese ha dovuto affrontare, tra cui la crisi siriana, la pandemia di COVID-19, l’esplosione di Beirut, la crisi economica e l’epidemia di colera del 2022.
Stiamo rapidamente adattando le attività e i programmi sul campo per far fronte alle necessità di questa nuova, gravissima emergenza, in particolare alle crescenti esigenze delle famiglie sfollate dal Sud verso il Libano meridionale e nei rifugi a Beirut. Stiamo distribuendo acqua, kit igienico sanitari e denaro in modo che le famiglie possano acquistare cibo, riabilitando condutture idriche e stazioni di pompaggio per garantire accesso ad acqua pulita e sicura. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco permanente e il pieno accesso umanitario necessario a fornire aiuti salvavita alla popolazione civile.
Dal 25 settembre al 1º ottobre, in collaborazione con i nostri partner sul campo, abbiamo distribuito 6.570 bottiglie d’acqua e 321 kit igienico-sanitari, raggiungendo oltre 1.300 persone. Inoltre, abbiamo fornito 316 kit specifici destinati a 1.352 donne e adolescenti, garantendo supporto mirato alle loro esigenze.
TU, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone che stanno cercando di mettersi in salvo. Questi civili innocenti stanno pagando il prezzo dei fallimenti dei leader globali.