Abbiamo paura che se non perderemo la vita sotto le bombe, moriremo a causa delle malattie. –Feryal
Lo sguardo di Feryal è segnato dall’ansia, mentre ci racconta la sua storia. Insieme alla sua famiglia allargata, è stata costretta a sfollare molte volte per sfuggire ai bombardamenti. Ora vivono in una tenda di fortuna, dove la loro battaglia quotidiana per la sopravvivenza non riguarda solo la guerra, ma anche la crescente minaccia delle malattie. La distruzione sistematica e l’interruzione delle infrastrutture idriche e igienico sanitarie a Gaza hanno provocato infatti gravi carenze idriche e una crisi sanitaria diffusa, che abbiamo denunciato nel nostro recente rapporto “La sete come arma di guerra”.
LA SCARSA IGIENE E LA DIFFUSIONE DI MALATTIE POTENZIALMENTE MORTALI
Gli abitanti di Gaza hanno un rischio elevato di contrarre infezioni potenzialmente letali, soffrire di disidratazione e sviluppare altri gravi problemi di salute: le malattie, portate dall’acqua contaminata e dalla scarsa igiene, si diffondono infatti molto velocemente nei campi sovraffollati. La distruzione delle infrastrutture idriche e sanitarie, l’interruzione dei servizi essenziali, gli sfollamenti di massa verso zone prive di qualsiasi servizio hanno avuto un impatto devastante sulla salute pubblica, con un drammatico aumento dei casi di malattie veicolate dall’acqua. L’analisi dei dati sanitari che abbiamo condotto rivela che oltre un quarto della popolazione ha contratto gravi malattie a causa dell’utilizzo di acqua contaminata e di servizi igienico-sanitari inadeguati.
“Abbiamo una nipote e un nipote qui con noi. Il bambino più grande frequentava la quarta elementare, mentre la più piccola ha quattro anni. A causa della mancanza d’acqua, e della scarsa igiene, mia nipote ha contratto l’epatite A. Quindici giorni dopo anche suo fratello è stato contagiato.” racconta Feryal.
Dall’inizio della guerra nell’ottobre scorso, i rifugi e le cliniche dell’UNRWA hanno segnalato 40mila casi di epatite A. Centinaia di famiglie attendono inoltre che i loro figli ricevano il vaccino contro la poliomielite, la cui recrudescenza è stata attribuita proprio alle scarse condizioni igieniche. Ma la guerra in corso e il collasso dei sistemi sanitari e igienici rappresentano ostacoli significativi per la somministrazione sicura ed efficiente di questi vaccini, e la necessità di un cessate il fuoco duraturo rimane pertanto cruciale per garantire la protezione della popolazione civile.
La mancanza di servigi igienici adeguati e di acqua pulita colpisce soprattutto le persone più fragili, come bambini e anziani.
“Il vecchio bagno era antigienico” ci dice Feryal “Mia madre è anziana e usa un deambulatore, per questo non poteva sedersi in maniera appropriata sul water.”
IL NOSTRO IMPEGNO PER PORTARE ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICI NEI CAMPI PER SFOLLATI
La situazione è particolarmente preoccupante, poiché malattie come epatite o infezioni respiratorie potrebbero essere prevenute con una fornitura adeguata di acqua pulita e servizi igienico-sanitari sicuri. Per questo, in risposta alle necessità di famiglie come quella di Feryal, insieme con il nostro partner sul campo, l’’Agricultural Development Association’ abbiamo installato quarantadue servizi igienici e quattro pompe per l’acqua in sei accampamenti informali nella Striscia di Gaza, con particolari accorgimenti perché vengano usati da persone fragili:
“Questo nuovo bagno risponde alle sue necessità” ci dice Feryal, facendo riferimento a sua madre “ed è di facile utilizzo per entrambe”.
“Prima gli sfollati impiegavano due ore per andare a rifornirsi d’acqua attingendola dall’impianto di desalinizzazione principale. Con le nuove tubature appena installate, l’acqua è diventata più accessibile. Il tempo impiegato per approvvigionarsi è diminuito da due ore a mezz’ora. Questo ha fatto risparmiare tempo e sforzi e ha ridotto la distanza da percorrere”.
Nel complesso, insieme ai quattordici partner sul campo, abbiamo fornito aiuti salvavita a oltre 194 mila persone solo nel mese di luglio, e a un totale di oltre 731 mila persone da ottobre 2023. Abbiamo dato loro accesso ad acqua potabile, servizi igienico sanitari, cibo, protezione e denaro per acquistare beni di prima necessità.
Tu, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone che sono intrappolate nella Striscia senza un posto dove fuggire per mettersi in salvo. Questi civili innocenti stanno pagando un prezzo altissimo, che nessuno dovrebbe pagare.