7 Giugno 2025

La situazione a Gaza è tragica anche per le donne

 

Gaza è uno dei luoghi più densamente popolati del mondo, ma anche più devastati dall’occupazione israeliana e da decenni di conflitti. La situazione umanitaria, già fragile, è precipitata dal mese di ottobre 2023, quando nuovi attacchi militari da parte di Israele hanno colpito duramente infrastrutture civili, reti idriche, ospedali e case. Oggi, oltre due milioni di persone vivono in condizioni drammatiche, sotto assedio, con accesso limitato a beni essenziali. In questo contesto, le donne affrontano sfide specifiche: oltre al peso del conflitto, sono spesso sole nella gestione della famiglia e della sopravvivenza quotidiana. Eppure, proprio loro stanno emergendo come protagoniste nella resilienza e nella ricostruzione.

CreditAlef Multimedia/Oxfam
Duaa Abu Sabha sta riempiendo le bottiglie d’acqua dal serbatoio di Oxfam, installato nella zona di Al-Mawasi, nel governatorato di Khan Yunis. Credit: Alef Multimedia/Oxfam

Come è la situazione a Gaza?

Le ostilità in corso hanno causato oltre 54.000 morti e 125.000 feriti, con migliaia di dispersi sotto le macerie. Più del 70% della popolazione è sfollata e le strutture sanitarie sono state in gran parte distrutte. Il blocco imposto limita gravemente l’ingresso di aiuti, aggravando una crisi già acuta. A Gaza si rischia la carestia: il cibo scarseggia, i prezzi sono inaccessibili e l’accesso all’acqua potabile è quasi del tutto compromesso. Secondo Oxfam, oltre il 96% di donne e bambini sotto i 2 anni non riescono a coprire il proprio fabbisogno nutrizionale.

Suhad è madre di sei figli, in circostanze estremamente avverse. Rimase incinta del suo sesto figlio durante la guerra israeliana a Gaza e, oltre a lottare per procurare cibo e acqua alla sua famiglia durante bombardamenti, sfollamenti e assedi umanitari, ha dovuto affrontare le difficoltà della gravidanza. CreditAlef Multimedia Company / Oxfam
Suhad è madre di sei figli, in circostanze estremamente avverse. Rimase incinta del suo sesto figlio durante la guerra israeliana a Gaza e, oltre a lottare per procurare cibo e acqua alla sua famiglia durante bombardamenti, sfollamenti e assedi umanitari, ha dovuto affrontare le difficoltà della gravidanza. Credit: Alef Multimedia Company / Oxfam

Come vivono le donne a Gaza?

Il rapporto di Oxfam “Women in Conflict Zones” del 2019 evidenzia come la guerra accentui le disuguaglianze di genere, ma sottolinea anche il ruolo cruciale delle donne nei processi di pace e ricostruzione. Ecco cosa diceva Dahab Sawafta, una donna palestinese prima della guerra:

Mi chiamo Dahab Sawafta e vivo a Bardalah, nella Striscia di Gaza. Sono una contadina, ma dedico tutto il tempo possibile al volontariato in un’associazione per l’empowerment delle donne. Nonostante tutte le difficoltà che i soldati israeliani ci impongono – tagliano l’approvvigionamento idrico, installano posti di blocco per impedire i nostri spostamenti, vietano i nostri trasporti – continuo con il mio progetto. So che altre donne non possono farlo, perché hanno paura di uscire di casa. Vorrei incoraggiarle a partecipare.

Dall’inizio della guerra del 2023, la situazione già difficile è peggiorata e le donne a Gaza devono far fronte a molteplici minacce: fame, perdita dei mezzi di sostentamento, responsabilità familiari e violenze legate al conflitto. Alcune, come Mai, hanno perso casa, lavoro e vivono in tende con i figli.

Altre, come Wesam, affrontano la scomparsa dei propri cari con angoscia. Nonostante tutto, si prendono cura della propria famiglia, resistono e partecipano alla ricostruzione.

Chi aiuta Gaza?

Oxfam è presente a Gaza sin dall’inizio della crisi, fornendo cibo, acqua, supporto sanitario e aiuti economici. Ha raggiunto oltre 1,2 milioni di persone dal 2023 a oggi. In particolare, ci concentriamo sulle donne e sui bambini, garantendo accesso a cure mediche, integrazione alimentare e protezione. Attraverso le donazioni regolari, è possibile permettere un intervento tempestivo nelle zone più colpite. Inoltre, Oxfam promuove programmi di empowerment femminile, rafforzando il ruolo delle donne nella società palestinese e dando loro strumenti per ricostruire la propria vita anche nei contesti più difficili.
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Hind*, un'infermiera impegnata, laureata presso l'Università islamica della Striscia di Gaza, è un esempio di impegno incrollabile nel fornire assistenza medica nei momenti di crisi nel suo quartiere. Credit Ibrahim Alotla/ Alef Multimedia/ Oxfam
Hind*, un’infermiera impegnata, laureata presso l’Università islamica della Striscia di Gaza, è un esempio di impegno incrollabile nel fornire assistenza medica nei momenti di crisi nel suo quartiere. Credit Ibrahim Alotla/ Alef Multimedia/ Oxfam
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