12 Settembre 2025

Cos’è e come funziona un campo profughi

 

Nel mondo, decine di milioni di persone sono costrette a fuggire dalle proprie case a causa di guerre, persecuzioni, violenze o disastri naturali. Queste persone si trovano improvvisamente senza casa, senza protezione e senza accesso a servizi essenziali. In molti casi, trovano rifugio nei cosiddetti campi profughi: insediamenti temporanei nati per rispondere a emergenze, ma che in troppi contesti diventano soluzioni stabili e durature, dove generazioni intere crescono in condizioni di precarietà. Capire cosa significa vivere in un campo profughi è fondamentale per capire le numerose crisi umanitarie sempre più lunghe e invisibili. I numeri sono impressionanti, ma dietro ogni statistica ci sono persone: famiglie che hanno perso tutto, madri che cercano sicurezza per i figli, giovani che sognano un futuro diverso.

Una donna in un campo profughi siriano vicino a Baalbek. La maggior parte delle tende è stata danneggiata dai bombardamenti israeliani durante la guerra. Credit: Pablo Tosco/Oxfam
Una donna in un campo profughi siriano vicino a Baalbek. La maggior parte delle tende è stata danneggiata dai bombardamenti israeliani durante la guerra. Credit: Pablo Tosco/Oxfam

Chi sono i profughi?

Il termine “profugo” indica una persona costretta ad abbandonare il proprio luogo d’origine a causa di eventi gravi come guerre, persecuzioni, carestie o disastri naturali. A differenza di chi migra per scelta, i profughi non possono rimanere nel loro Paese perché la loro sicurezza è a rischio. Spesso intraprendono viaggi lunghi e pericolosi, affrontando situazioni di estrema vulnerabilità.

Secondo i dati ONU, i profughi sono oggi oltre 43 milioni, la maggior parte dei quali vive in aree di crisi prolungata, senza accesso garantito a cibo, acqua, salute e protezione. I profughi possono essere accolti in campi organizzati da governi o organizzazioni umanitarie, o in insediamenti informali.

Quale è la differenza tra migranti e profughi?

La differenza principale sta nella motivazione e nella protezione legale. Un migrante lascia il proprio Paese per migliorare le proprie condizioni di vita, ad esempio per lavoro o studio. Un profugo, invece, fugge per sopravvivere.

In termini giuridici, i profughi possono rientrare nella categoria di rifugiati, riconosciuti dalla Convenzione di Ginevra del 1951, che prevede il diritto d’asilo in seguito al riconoscimento ufficiale dello status di rifugiato da parte di uno stato. I migranti, invece, non sempre ricevono protezione internazionale, salvo nei casi in cui siano vulnerabili o vittime di tratta.

Nyaruach Gach, 40 anni, madre di otto figli, si è trasferita nel campo nel 2017. Qui la si vede mentre macina il mais nel campo profughi sud sudanese di Nguenyyiel, a Gambella. Credit: Maheder Haileselassie/Oxfam
Nyaruach Gach, 40 anni, madre di otto figli, si è trasferita nel campo nel 2017. Qui la si vede mentre macina il mais nel campo profughi sud sudanese di Nguenyyiel, a Gambella. Credit: Maheder Haileselassie/Oxfam

Cosa si intende per campo profughi?

Un campo profughi è una struttura temporanea organizzata per ospitare persone costrette a fuggire da conflitti o catastrofi. In teoria, dovrebbe essere uno spazio transitorio, ma in molti casi questi insediamenti diventano permanenti, con migliaia di persone bloccate per anni in condizioni precarie.

I campi forniscono i servizi essenziali: alloggio, acqua, igiene, assistenza sanitaria, protezione, istruzione e cibo. La gestione può essere affidata a governi, agenzie ONU come l’UNHCR, o organizzazioni come Oxfam, che interviene portando acqua potabile, servizi igienici e supporto alle donne e alle comunità più fragili.

Dove si trovano i campi profughi nel mondo?

I principali campi profughi si trovano in Africa, Medio Oriente e Asia. Tra i più grandi:

  • Cox’s Bazar (Bangladesh): ospita quasi 1 milione di rifugiati Rohingya.
  • Dadaab e Kakuma (Kenya): rifugio per decine di migliaia di persone provenienti da Somalia e Sud Sudan.
  • Zaatari (Giordania): creato per i rifugiati siriani.
  • Al-Hol (Siria): campo sovraffollato con gravi problemi umanitari.
  • Moria (Grecia, ora chiuso): simbolo della crisi migratoria in Europa.

La loro posizione geografica riflette la tendenza dei profughi a fuggire nei Paesi confinanti, spesso poveri o instabili, con gravi difficoltà nel garantire assistenza umanitaria adeguata.

Asia Ahmed* è in piedi con sua madre, Suad, nella loro casa a Renk, nel Sudan del Sud. Sono tra i quasi un milione di sfollati a causa del conflitto in corso in Sudan. Credit: Herison Philip Osfaldo/Oxfam
Asia Ahmed* è in piedi con sua madre, Suad, nella loro casa a Renk, nel Sudan del Sud. Sono tra i quasi un milione di sfollati a causa del conflitto in corso in Sudan. Credit: Herison Philip Osfaldo/Oxfam

In quali campi profughi è presente Oxfam

Oxfam, ogni giorno, risponde a circa 30 emergenze nel mondo per portare acqua pulita, cibo, ripari e kit di primo soccorso in paesi distrutti da anni di guerra come Yemen e Siria. Dal 2022 è anche al confine con l’Ucraina per aiutare le persone in fuga dalle bombe garantendo cibo, assistenza legale e protezione. Oxfam è attiva in numerosi campi profughi e insediamenti informali, offrendo assistenza salvavita con particolare attenzione a donne, bambini e persone con disabilità. Tra le presenze più significative:

  • Yemen – Campo di Jabal Zaid: Oxfam distribuisce acqua potabile, cibo e servizi igienici alle famiglie sfollate, come testimoniato da Soud, madre che ha perso quattro figli tra bombardamenti e mancanza di cure.
  • Etiopia – Insediamento di Nguenyyiel a Gambella: Oxfam supporta rifugiate sud sudanesi con acqua, latrine e protezione, spesso percorrendo fino a 10 km per accedere a fonti sicure.
  • Territori Occupati Palestinesi: a Jenin e Tulkarem Oxfam interviene anche in aree militarizzate o sotto blocco, portando aiuti agli sfollati interni (IDP), cisterne d’acqua e kit igienici. Gaza poi, dall’inizio dell’operazione genocida in corso da ottobre 2023, è diventata una sorta di grande campo profughi.
  • Siria e Libano: nei campi per sfollati siriani Oxfam ha distribuito acqua pulita a oltre un milione di persone e fornito kit igienico-sanitari, latrine, e supporto ai servizi pubblici locali.

Non ci limitiamo a fornire beni materiali, ma lavoriamo per rafforzare l’autonomia delle persone, offrendo formazione, protezione, accesso a diritti e opportunità economiche, anche nei contesti più difficili.

Se vuoi far sentire la tua presenza in questi campi profughi nel mondo, basta una piccola donazione.

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