13 Marzo 2015

Fallimento Onu su crisi siriana

 
Un insediamento informale di profughi in Giordania

Nel quarto anniversario della crisi, dal nuovo report Fallimento Siria, emerge che le tre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza adottate nel 2014, volte a garantire protezione e assistenza ai civili, non hanno visto alcuna applicazione, al punto che in Siria non esistono le condizioni per accedere in sicurezza agli aiuti, il numero delle vittime continua ad aumentare come pure quello dei profughi.


Le 21 agenzie umanitarie, firmatarie del dossier, in una scheda di valutazione hanno messo a confronto quanto previsto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza l’anno scorso e la realtà dei fatti. I numeri impietosamente parlano di raccomandazioni e provvedimenti ignorati o indeboliti dalle parti in conflitto, dai membri del Consiglio di Sicurezza e dagli altri stati membri dell’ONU.


Il risultato è che il 2014 è stato l’annus horribilis per i civili siriani:

  • nessuna protezione per le persone: nel 2014 sono state accertate 76.000 vittime, su un totale di almeno 220.000 morti in 4 anni;
  • nessun miglioramento di accesso agli aiuti umanitari: 4,8 milioni di persone vivono in aree definite “difficili da raggiungere” dalle Nazioni Unite, 2,3 milioni in più rispetto al 2013;
  • aumento dei bisogni umanitari: 5,6 milioni di bambini hanno bisogno di aiuti, un aumento del 31% rispetto al 2013;
  • riduzione dei finanziamenti per gli aiuti umanitari: nel 2013 è stato stanziato il 71% dei finanziamenti necessari per sostenere i civili all’interno della Siria e i rifugiati nei paesi vicini. Nel 2014 questa percentuale è scesa al 57%;

“L’amara realtà è che il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a rendere effettive le sue risoluzioni. L’anno scorso è stato il peggiore di questa terribile guerra. Le parti in conflitto hanno agito impunemente e hanno ignorato le richieste del Consiglio di Sicurezza, i civili non sono stati protetti e il loro accesso ai soccorsi non è migliorato” ha detto Jan Egeland, segretario generale del Norwegian Refugee Council.


E ancora un dato negativo: nel 2014 i convogli umanitari inter-agenzia in partenza da Damasco sono riusciti a raggiungere solo 1,1 milioni di persone rispetto ai 2,9 del 2013, con meno della metà delle richieste di transito approvato dal governo siriano. Alcuni aiuti sono potuti arrivare attraverso le frontiere con i paesi confinanti, ma dei 34 varchi esistenti solo 5 sono aperti ai convogli, 9 lo sono parzialmente e i restanti sono chiusi.


“In tutta la Siria, i bambini non possono più studiare, perché le scuole sono distrutte o perché è pericoloso raggiungerle. I genitori poi hanno il terrore che proprio le scuole siano bersaglio di attacchi –  ha detto Roger Hearn, direttore regionale di Save the Children – Mentre gli operatori del settore umanitario rischiano la loro vita per fornire assistenza, milioni di siriani restano senza aiuti, non solo a causa dei combattimenti e del peggioramento della situazione, ma anche per mancanza di fondi e di ostacoli burocratici”.


Le organizzazioni umanitarie chiedono agli stati membri delle Nazioni Unite e ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, di passare urgentemente dalle parole ai fatti, assicurando la piena attuazione delle risoluzioni.


“Nell’ultimo anno abbiamo assistito a una totale mancanza di azione sia delle parti in conflitto che dei governi, i quali invece avrebbero dovuto usare tutto quanto era in loro potere per porre fine crisi umanitaria gravissima. Una risoluzione ONU che non trova applicazione non serve a niente a una madre che non sa più cosa dar da mangiare ai propri figli. Le potenze mondiali devono smettere di alimentare il conflitto, aumentare gli aiuti per far fronte ai bisogni più immediati della popolazione e spingere le parti in conflitto a trovare una soluzione politica. La Russia, gli Stati Uniti e altri Stati hanno l’influenza politica e diplomatica necessaria per mettere in pratica quanto stabilito nella risoluzione; non c’è più tempo da perdere” ha detto Andy Baker, che coordina la risposta di Oxfam alla crisi siriana.


Firmatari:

Acted

American Friends Service Committee (AFSC)

Alkarama Foundation

ChildrenPlus

Global Centre for the Responsibility to Protect

Handicap International

Hand in Hand For Syria

Human Rights and Democracy Media Center (SHAMS)

International Rescue Committee

Medecins Du Monde

Norwegian Church Aid

Norwegian Refugee Council

NuDay Syria

Oxfam

Pax Christi International

Save the Children

Syrian American Medical Society

Syria Relief Network

Tulip for Syria Relief

Un Ponte Per

World Vision International

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