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Giornata mondiale del rifugiato: 65.6 milioni in fuga

Rifugiati e sfollati, secondo i dati diffusi oggi dall’UNHCR, sono saliti a 65,6 milioni. Un quadro che sta divenendo sempre più complesso di anno in anno, anche a causa della scelta di molti paesi di chiudere le frontiere a uomini donne e bambini costretti a fuggire da guerre, persecuzioni, disastri naturali e povertà.

Una delle situazioni più drammatiche è in Siria, un paese devastato da oltre 6 anni di guerra che ha prodotto oltre 2 milioni di vittime e feriti e più di 12 milioni di sfollati alla fine del 2016.

Cosa chiediamo

Chiediamo alla comunità internazionale di fornire immediatamente alternative sicure a chi è costretto a fuggire, lavorando insieme per affrontare le cause principali di quella che è una delle questioni centrali della nostra epoca.

I membri della comunità internazionale dovrebbero imparare dall’esempio offerto da altri paesi che, seppur poveri, sono disposti ad aprire le proprie porte, per offrire quel poco che hanno a chi ha più bisogno. Come l’Uganda, che ha accolto centinaia di migliaia di rifugiati.

Cosa facciamo nel mondo per aiutare chi fugge

Nell’ultimo anno, Oxfam ha lavorato ogni giorno per aiutare oltre 6,7 milioni di persone in paesi colpiti da conflitti. Famiglie vulnerabili costrette a separarsi, donne e bambini vittime di politiche che negano i loro stessi diritti.

Cosa facciamo in Italia chi fugge

Sono ancora moltissimi i migranti giunti sulle nostre coste a cui vengono negati i diritti più essenziali. Sono oltre 6.200 i minori sbarcati sulle nostre coste solo nel 2017, secondo i dati del Ministero degli Interni.

Le persone respinte non possono quindi che andare a ingrossare le fila degli irregolari, costretti in alloggi di fortuna, senza nessuna prospettiva. Non possiamo abbandonarli, non possiamo permettere che i minori semplicemente scompaiano dal sistema di accoglienza.

Per questo un anno fa abbiamo dato via al progetto Open Europe – nato con l’obiettivo di fornire assistenza legale, sanitaria e di prima accoglienza ai migranti esclusi dal sistema per richiedenti asilo in 6 province siciliane.

Dallo scorso aprile abbiamo aderito al progetto “Corridoi umanitari” con l’obiettivo di garantire accoglienza e un accesso sicuro a 500 siriani entro l’anno da paesi di transito come Libano, Marocco e Etiopia. Un progetto realizzato assieme alla Comunità di Sant’Egidio, alla Diaconia Valdese e alla Federazione delle Chiese evangeliche, che rappresenta per adesso l’unica risposta concreta di accesso sicuro in un’Europa che ha adottato politiche di chiusura delle frontiere come unico strumento di gestione dei flussi migratori.

Chiediamo al governo di affrontare ora e nel modo più inclusivo possibile, quella che resta una vera e propria emergenza sociale, dando il prima possibile piena applicazione alla legge Zampa.

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