29 Gennaio 2013

Il nostro appello per far fronte all’emergenza in Siria

 

Oxfam lancia un appello di emergenza per 14 milioni di euro a favore dei rifugiati siriani, che aumentano vertiginosamente. Le condizioni di accoglienza si aggravano a causa delle malattie e dell’inverno.
L’appello delle Nazioni Unite è stato finanziato solo per il 3% del suo importo.

La crisi dei rifugiati siriani sta peggiorando rapidamente e il numero di quelli che attraversano i confini aumenta. E’ quanto ha affermato Oxfam, lanciando un appello per raccogliere 14 milioni di euro a sostegno dei 120.000 profughi. Solo in Giordania, il tasso giornaliero dei profughi siriani è triplicato nell’ultima settimana.

L’UNHCR (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha riferito che le rigide temperature invernali stanno aggravando la condizione di miseria dei rifugiati, aumentando  i casi di polmonite e altre infezioni delle vie respiratorie registrati negli ospedali di Libano e Giordania. Oxfam e i partner locali stanno distribuendo coperte, materassi e stufe tra i rifugiati. C’è un gran bisogno di raccogliere fondi significativi, prima che le malattie e l’inverno aggravino la situazione.

Un numero stimato di 670.000 persone si è rifugiato nei paesi confinanti sin dall’inizio della crisi nel marzo del 2011. Nelle ultime settimane, con l’intensificarsi dei bombardamenti e degli scontri armati, si è assistito a un netto aumento del numero delle persone in fuga. Soltanto lo scorso giovedì, 6.400 rifugiati siriani hanno raggiunto il capo di Zaatari, dopo gli oltre 16.000 accolti nel dicembre 2012. Più di 30.000 hanno attraversato il confine con la Giordania dall’inizio dell’anno, mentre quasi 25.000 ne sono stati registrati in Libano.

Francis Lacasse, responsabile della gestione della risposta di Oxfam alla crisi siriana, ha riferito:
Numerose famiglie sono giunte esauste e traumatizzate. Alcune hanno affrontato bombardamenti e combattimenti per arrivare fin qui. Adesso stanno cercando di resistere a uno degli inverni più rigidi degli ultimi due decenni, senza quasi nulla. Insieme alle organizzazioni locali, Oxfam sta cercando di aiutarli, ma si potrebbe fare molto di più, se ci fossero più fondi”.

A dicembre, l’ONU ha calcolato che a giugno i rifugiati siriani saranno più di 1.1 milioni. Tuttavia, le previsioni attuali stimano che questo numero verrà raggiunto molto prima a causa del rapido deteriorarsi delle condizioni di sicurezza. Inoltre, non tutti i rifugiati si registrano alla UNHCR, il che significa che il numero complessivo potrebbe essere molto più alto. Se si pensa che nel maggio 2012 i rifugiati erano in totale circa 70mila, i numeri di oggi registrano incrementi vertiginosi.

Questo mese la regione è stata colpita da un inverno molto rigido. Piogge intense e tempeste di neve hanno fatto precipitare le temperature sotto lo zero. Molti patiscono il freddo all’interno di strutture di fortuna, come garage, capanni, palazzi ancora in costruzione e tende auto-allestiste in insediamenti improvvisati. Molti dei ripari che si trovano in Libano si sono allagati, costringendo così le famiglie a spostarsi. Inoltre la neve ha bloccato le strade, rendendo molte aree inaccessibili e interrompendo la distribuzione degli aiuti. In Giordania, nel campo di Zaatari, dove sono collocati circa 60mila rifugiati, le tende sono crollate o allagate a causa del vento e delle precipitazioni.

I nuovi arrivati dicono che stanno lottando per cercare di tenersi al caldo e sono preoccupati soprattutto per la salute dei loro bambini, colpiti in gran parte da infezioni alle vie respiratorie.
Negli ultimi due mesi, gli ospedali della valle della Beqaa, in Libano, hanno rilevato che il 50% dei casi esaminati di polmonite e infezioni respiratorie erano ascrivibili a rifugiati. Gli operatori sanitari prevedono sensibili incrementi di queste casistiche, poiché la maggior parte dei rifugiati vive in condizioni di sovraffollamento e in assenza di sistemi di riscaldamento, al punto che molti sono rimasti uccisi accidentalmente proprio mentre cercavano di accendere fuochi.

Oxfam ha riferito che la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente in Siria. Le Nazioni Unite calcolano infatti che 4 milioni di persone- circa un quinto della popolazione siriana prima della crisi- hanno bisogno di assistenza umanitaria in Siria. Anche coloro che ancora hanno un’abitazione stanno soffrendo il freddo, poiché spesso non riescono a riscaldare le proprie case a causa della mancanza di combustibile ed elettricità. Molti tra gli sfollati vivono in rifugi, senza vestiti invernali o coperte. Attualmente Oxfam sta lavorando sia in Libano che in Giordania, nel tentativo di ottenere attraverso l’ONU e i canali ufficiali l’accesso alle persone bisognose in Siria, e sta inoltre negoziando con le organizzazioni siriane per distribuire gli aiuti umanitari di cui c’è più urgente bisogno.

L’ONU e le agenzie umanitarie stanno lottando per soddisfare i bisogni delle famiglie che fuggono dal conflitto siriano. A dicembre, le Nazioni Unite hanno lanciato il più ampio appello di fondi a breve termine di sempre, chiedendo 1.5 miliardi di dollari per finanziare il proprio lavoro in Siria e nei paesi limitrofi. Finora, quest’appello è stato finanziato solo per il 3%. Una conferenza internazionale dei donatori per la Siria sarà ospitata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon in Kuwait, mercoledì 30 gennaio, per rafforzare i fondi per la risposta alla crisi.

Ha dichiarato Riccardo Sansone, responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia:Sarebbe una tragedia se le famiglie che sono fuggite in cerca di sicurezza, si convincessero di aver lasciato una miseria per un’altra, o si sentissero abbandonate al freddo e alla miseria. Abbiamo un urgente bisogno di rafforzare la risposta umanitaria, onde aiutare il crescente numero di persone che si trova in disperato bisogno. Incoraggiamo tutti, dai donatori alle singole persone, a essere generosi. Con la giusta determinazione e le giuste risorse, possiamo rendere migliori le condizioni delle famiglie siriane che hanno perso quasi tutto”.

Oxfam sta pianificando un programma di assistenza per 120mila persone in Libano e Giordania.

Le persone che vogliono rispondere all’appello di Oxfam con una donazione possono farlo:

online cliccando qui oppure chiamando il numero verde 800 99 13 99

– con bollettino postale, c/c n. 14301527 intestato a Oxfam Italia

 

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