21 Dicembre 2010

Ripresi gli aiuti ad Haiti

 
Il kit include una bacinella, un secchio, 8 saponette, asciugamani e vasino. Credits: OxfamGB
Distribuzione di kit igienici

Dopo le manifestazioni di protesta tra la popolazione iniziate lo scorso 8 dicembre, quando sono stati resi noti i risultati  delle elezioni  Presidenziali, è finalmente stato possibile per gli operatori  di  Oxfam presenti ad Haiti riprendere nell’ultima settimana il lavoro a Port au Prince, a Cap Haitien e nella regione dell’Arbonite. Alla tragedia del terremoto si è aggiunta l’ epidemia di colera, causata delle pessime condizioni igieniche in cui centinaia di migliaia di persone si trovano a vivere ogni giorno.

Ad aggravare la situazione si era susseguita nelle scorse settimane una serie molto violenta di scontri, che avevano costretto  il personale delle organizzazioni umanitarie, inclusa Oxfam,  a sospendere il lavoro di aiuto per motivi di sicurezza.

L’esclusione dal ballottaggio il prossimo 19 gennaio del candidato Martelly, popolare cantante locale,  aveva generato disordini in tutto il paese, ma soprattutto nel dipartimento del Sud e nella città di Les Cayes, da cui proviene il candidato. Una situazione che, rendono noto gli operatori di Oxfam ad Haiti, ad oggi appare invece avviata verso la normalizzazione.  Rimane comunque difficile prevedere giorno dopo giorno la ripresa di possibili scontri, con i conseguenti blocchi alle principali vie di comunicazione del paese, e si teme ancora per un possibile riacutizzarsi delle tensioni in vista del voto di gennaio. Per questo, ancora negli ultimi giorni, si è reso necessario ricorrere in parte a sistemi alternativi per fare arrivare gli aiuti alla popolazione nei campi. Come ad esempio l’invio di compresse per la potabilizzazione dell’acqua attraverso corrieri in moto, per cercare di evitare i possibili posti di blocco. Così come rimane forte la preoccupazione per le possibili conseguenze nella diffusione dell’epidemia di colera, nel caso di ulteriori e forzate interruzioni degli aiuti. Insomma un lavoro che Oxfam sta portando avanti senza sosta, in  un contesto molto difficile, assistendo quasi 700mila persone  e fornendo loro beni vitali come acqua pulita, servizi di igiene e formazione sulle norme igieniche in tre differenti parti del paese. Contiamo su uno staff di 700 persone che lavora ogni giorno per fermare l’epidemia a Port-au-Prince, nella regione centrale dell’Artibonite e nel nord di Cap Haitien. Nei campi in cui lavora Oxfam a Port-au-Prince, assistendo 315mila persone non c’è stato, fino ad oggi, alcun caso di colera.

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