
Il rapporto sul respingimento di migranti e rifugiati alle frontiere europee
Denunciamo le brutalità da parte delle autorità in Serbia, Ungheria, Croazia, Bulgaria e Macedonia e chiediamo all’Unione Europea tutela dei diritti dei migranti.
Mentre in Siria si continua a morire, chi decide di fuggire lungo la rotta balcanica va incontro a violenza sistematica, brutalità e trattamenti illegali. Lo raccontiamo in Un “gioco” pericoloso, il nuovo rapporto che diffondiamo oggi con il Belgrade Centre for Human Rights e il Macedonian Young Lawyers Association.
Le testimonianze parlano chiaro: in centinaia raccontano di essere stati picchiati, derubati e trattati in modo disumano per mano di poliziotti, guardie di frontiera o altre autorità pubbliche. Molti testimoniano di deportazioni vere e proprie, di funzionari che negano il diritto d’asilo a chi chiede protezione internazionale.
Quali sono le conseguenze di questi abusi?
Le azioni illegali messe in atto da chi dovrebbe far rispettare la legge generano un clima di paura e incertezza tra migranti e rifugiati e molti finiscono col mettersi nelle mani dei trafficanti per proseguire il viaggio in Europa, esponendosi a ulteriori violenze.
Come possiamo fermare questi abusi?
- Chiediamo all’Unione Europea di garantire il rispetto e la difesa dei diritti umani e condannare i comportamenti violenti riassumendo il ruolo di guida morale e legale che le compete.
- Chiediamo ai governi di Serbia, Croazia, Ungheria e Bulgaria di cessare immediatamente ogni genere di violazione dei diritti delle persone e di perseguire quanti commettano crimini contro migranti e rifugiati.
