22 Ottobre 2015

Rotta balcanica, non lasciamo solo chi fugge

 
Presevo, Serbia

Dopo le limitazioni dei flussi decise dalla Slovenia, in vista del vertice straordinario sull’emergenza nei Balcani, Oxfam lancia un appello ai Paesi Ue per garantire una giusta accoglienza a tutti i migranti in arrivo in Europa.

I migranti lungo la rotta balcanica – foto:

http://wordsandpictures.oxfam.org.uk/pages/search.php?search=%21collection19468&k=b67ed421d1

La decisione del Parlamento sloveno di limitare il flusso di migranti nel paese, conferendo temporaneamente poteri eccezionali di polizia all’esercito, non può che peggiorare, con l’avvicinarsi dell’inverno, le condizioni di vita per le migliaia di persone che al momento rischiano di continuo di restare intrappolate in una terra di nessuno: rifiutate dalla Slovenia e impossibilitate a tornare in Croazia.

E’ l’allarme lanciato oggi da Oxfam di fronte all’ulteriore peggioramento dell’emergenza dei migranti che si stanno dirigendo verso l’Europa. Ad oggi, secondo i dati dell’UNHCR, sono oltre 500 mila le persone che, dall’inizio del 2015, sono arrivate in Grecia per fuggire da guerra, fame e persecuzioni alla ricerca di una nuova casa: la maggior parte di queste, circa 350 mila, ha poi proseguito il proprio viaggio lungo la rotta balcanica. Solo negli ultimi due giorni oltre 18.000 profughi sono arrivati in Slovenia.

E’ una situazione disperata che deve essere risolta immediatamente. – afferma Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam Italia – Non si tratta di invasori: sono uomini, donne e bambini che aspettano sotto la pioggia, in mezzo a campi fangosi. La Slovenia e gli altri paesi dell’Unione Europea, dovrebbero aiutare queste persone rispettando i loro diritti e affrontando i loro bisogni in modo dignitoso, piuttosto che promuovere politiche basate sull’esclusione“.

Oxfam chiede perciò ai leader dei Paesi europei che si incontreranno domenica a Bruxelles, per il vertice straordinario sulla crisi migratoria nei Balcani convocato dal Presidente della Commissione europea Juncker, di assumersi le proprie responsabilità nel garantire accoglienza e ospitalità a tutti coloro che arrivano in Europa: a prescindere dal paese di provenienza dei migranti e dalle frontiere che sono costretti ad attraversare per giungere in Europa.

L’Unione Europea deve assicurare che i loro bisogni di base siano soddisfatti e che vengano rispettati i loro diritti, compreso quello di chiedere asilo. – conclude Bacciotti –  Deve essere istaurata una giusta ed efficace collaborazione tra i paesi che stanno affrontando i flussi migratori. Non possiamo continuare ad assistere alle scene drammatiche che abbiamo visto questa settimana. Devono essere intraprese al più presto azioni per la protezione e il rispetto della dignità delle persone che arrivano in Europa“.

“I migranti non sono invasori”: la petizione “Adesso Basta!”

Per fortuna in Europa ci sono ancora voci che chiedono agli stati membri di accettare la loro giusta quota di rifugiati ed un Piano efficace per rispondere ai bisogni di chi è in fuga da conflitti, fame e persecuzioni. Per amplificare la voce dei cittadini Oxfam sta lanciando la petizione “Adesso, Basta!” .

Il lavoro di Oxfam a fianco dei migranti

Oxfam è al lavoro, oltre che in Italia per l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo, in Serbia nei campi informali che stanno ospitando migliaia di persone al confine con la Croazia e la Macedonia, per garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienici attraverso l’istallazione di docce e toilette, la distribuzione di kit igienici, e di tutto quanto necessario per affrontare l’inverno in arrivo (sacchi a pelo, impermeabili, calzettoni, cappelli, guanti).

Condividi l’articolo:
oxfam facebook oxfam Twitter oxfam Linkedin

unisciti a noi!

    informativa sul trattamento dei miei Dati Personali e di prestare il mio consenso (che potrò in ogni caso successivamente revocare) all’utilizzo dei miei dati personali.*

    L’assedio su Gaza rischia di trasformarsi in una catastrofe umanitaria

    A GAZA È CATASTROFE UMANITARIA

    AIUTA CHI HA PERSO TUTTO

    dona ora