3 Aprile 2014

Sanità e istruzione per vincere la disuguaglianza globale

 

Nonostante i progressi, nelle aree rurali del Mozambico è facile trovare classi di 100 alunni, senza bagni o acqua corrente. Credits: OxfamGB
Imparando a contare, Mozambico

Secondo il rapporto di ricerca PER IL BENE DI TUTTI – Il ruolo dei servizi pubblici nella lotta alla diseguaglianza globale lanciato oggi da Oxfam, scuola e sanità gratuite sono il mezzo più sicuro per contrastare la profonda diseguaglianza che caratterizza le società del nord e del sud del mondo. Se, infatti, tutte le fasce sociali traggono beneficio dall’accesso a questi servizi, sono soprattutto le fasce più disagiate a guadagnarci, con un “reddito virtuale” aggiuntivo che ammonta fino al 76% del loro reddito al netto delle imposte. La stima è calcolata a partire dai dati’OCSE.

“Secondo i dati OCSE, Oxfam calcola che investire nei servizi pubblici riduce l’ineguaglianza di reddito del 10-20% sia nei paesi più ricchi che nei paesi più poveri: ecco perché per lottare contro la diseguaglianza – definita a Davos una delle prime minacce alla sicurezza globale – una delle misure più semplici ed efficaci è investire di più in servizi pubblici. E, al contrario, ecco perché tagliare la spesa destinata a questo tipo di servizi ha conseguenze catastrofiche ovunque”, afferma Elisa Bacciotti, Direttrice Campagne di Oxfam Italia.

In un mondo nel quale 85 super ricchi detengono la ricchezza posseduta dalla metà della popolazione mondiale più povera la ricerca di Oxfam mostra come i servizi pubblici possono rallentare i trend di crescita della diseguaglianza, mentre i servizi a pagamento e le politiche di austerità sia nel Nord che nel Sud del mondo hanno l’effetto opposto. I costi dei servizi sanitari a pagamento, per esempio riducono sul lastrico 150 milioni di persone in tutto il mondo, mentre in paesi come il Pakistan, il Malawi e nelle zone rurali dell’India una famiglia media dovrebbe spendere anche il 127% del proprio reddito per mandare i figli a una scuola privata “low cost

Ciò nonostante, tra il 2008 e il 2012, più della metà dei paesi in via di sviluppo ha tagliato la spesa per l’istruzione e i 2/3 di essi anche quella per la sanità. “I tagli alla sanità e all’istruzione pubblica colpiscono la vita delle fasce più vulnerabili. Oxfam chiede ai governi del mondo di cambiare politica per evitare di far sprofondare le fasce più deboli in una spirale di diseguaglianza senza fine, a seguito della quale, per i loro figli, sarà ancora più difficile arrivare a sollevarsi dalla povertà.” ha aggiunto Bacciotti.

“Per questo Oxfam lavora per sostenere il diritto universale alla salute e all’istruzione, in particolare rafforzando le capacità dei sistemi pubblici in 64 dei 93 paesi in cui lavora nel mondo, ed anche in Italia, dove lavoriamo con programmi tesi al rafforzamento dell’accesso ai servizi sanitari ed educativi pubblici delle fasce di popolazione più debole”, conclude Bacciotti.

Scarica il sommario del rapporto di ricerca QUI

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