10 Marzo 2020

Storie dalla Siria. Zahra, il profumo perduto delle rose e del gelsomino

 
Zahra, Campo profughi di Za’atari, Giordania--- Photo credit: Nesma-Al Nsour
Zahra, Campo profughi di Za’atari, Giordania— Photo credit: Nesma-Al Nsour

Mi svegliavo presto ogni giorno, passando ore chiusa nel nostro giardino, circondata dal profumo delle rose e degli alberi di gelsomino che riempivano il cortile. Penna in mano, diario sul grembo e una tazza fumante di tè accanto a me. Ogni venerdì io, le mie amiche e le mie sorelle partivamo in macchina senza una meta precisa.

Erano giornate piene di allegria e di avventura, ovunque le strade ci portassero. Ho perso tutto nella guerra in Siria nove anni fa. Ho perso le mie amiche, mia madre e mio marito. Ho perso il giardino e i viaggi. È stato devastante.

Non avevo mai pensato a quanto fossero importanti per una persona, la carta d’identità o il passaporto, persi entrambi nello scoppio che ha distrutto la nostra casa e le nostre vite. Ho venduto tutti i gioielli per pagare un camionista che poteva portarci al confine con la Giordania e metterci in salvo. Quando sono arrivata c’erano moltissime famiglie, con gli occhi di pieni di paura e ciò che restava di un’intera vita chiuso in una valigia. Mentre aspettavamo di attraversare la frontiera, il silenzio era rotto solo dal pianto di qualche bambino infreddolito o affamato.

Mio figlio più piccolo oggi ha sei anni e quella nel campo è l’unica vita che conosce. Ha ancora paura quando passa un aereo. La paura è una malattia.

Mi fa male ripensare alla vita che avevo, e quando i ricordi prendono il sopravvento mi siedo fuori dalla roulotte dove vivo, chiudo gli occhi e risento il profumo delle rose e del gelsomino, lascio che le mie dita traccino i pensieri nella sabbia, come facevo nel mio diario tanti anni fa.”

Zahra, Campo profughi di Za’atari, Giordania

Oxfam lavora con le donne come Zahra nel campo profughi di Za’atari, affinché possano diventare leader nelle proprie comunità, avendo l’opportunità di lavorare, sviluppare nuove competenze e guadagnarsi un salario dignitoso.

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